IUC. Sciortino e Wagner il Rivoluzionario

Articolo di: 
Livia Bidoli
Orazio Sciortino

Alla IUC - Istituzione Universitaria dei Concerti, martedì sera un concerto con una grande dedica: rivoluzionaria, oserei dire, perché “dal Tristano in poi”, ovvero Après Tristan après, letteralmente è “dopo”, ma io trovo più giusto tradurre in questo caso diversamemte, e più compiutamente così -: tutto è cambiato. Il mondo della musica con la Gesamtkunstwerk, l'opera d'arte totale che raggiunse la musica con Wagner, si è inaugurata col Tristan und Isolde (1865) ed il famoso Tristanakkord. Orazio Sciortino (1984), giovane virtuoso della tastiera con già un'opera tratta da un racconto di De Roberto, La paura, presentata a Novara, ha deciso di rileggere il Vorspiel (il preludio) del Tristan ed il Liebestod di Isolde, innestando tra i due il percorso dei musicisti che ne sono stati influenzati fin dalla prima metà del Novecento.

Un percorso degno e periglioso, quello di questo solista siciliano che inoltre si è presentato con scioltezza ed affabile facondia illustrando il programma del concerto e le motivazioni della scelta musicale, ascoltiamolo: “Il wagnerismo è stato una rivoluzione, un big bang della storia della musica che ha creato uno spartiacque molto forte della tradizione artistica e del pensiero dell'Ottocento. Convenzionalmente il Tristano e Isotta e particolarmente il Tristanakkord è indicato come il punto di rottura degli schemi tonali ed il punto d'inizio della nuova musica: quelle che sono state poi le varie diramazioni delle avanguardie radicali del primo Novecento, sono partite da qui, i compositori che ne sono stati influenzati, sono come stati investiti da un'energia, venendo a far parte di una koiné comune, che li ha uniti in una sorta di poetica del Tristan, un linguaggio comune. Compositori come Prokofiev, ma anche Strawinskij, grande assente in questo programma, Sckrijabin che invece è ben presente come l'altro russo.”

Sciortino ci spiega inoltre la suddivisione del programma in due parti: “Gli spazi in bianco che trovate nel programma sono indicativi di un sentiero senza interruzione di continuità, come in una sinfonia: la prima parte infatti, vedrà un filo unico partire dal preludio al Tristan und Isolde  (secondo la lettura e trascrizione di Orazio Sciortino, N.d.C.); passare per la Sonata n.1 di Alban Berg per giungere ai Quattro pezzi op. 4 di Prokofiev. A parte ci sarà il valzer di Strauss dal Rosenkavalier presentato nella mia parafrasi. Nella seconda parte, partiremo da Ravel e Debussy per giungere con Messiaen fino al 1928, per poi tornare indietro con la Sonata n.4 di Skrijabin e concludere con la Morte d'Isotta nella trascrizione di Liszt.

Orazio Sciortino ha illustrato con tanta precisione il programma che nella nostra veste di redattori possiamo solo approfondire invece le nostre impressioni che partono naturalmente da una condivisione dell'ottima opinione di Quirino Principe sulla tecnica e la virtuosità di Sciortino, un po' meno sul coinvolgimento invece di chi scrive, mentre dal pubblico bisogna rilevare correttamente uno scroscio di applausi. Sciortino ha rallentato tutti i tempi come distribuendo un'”attesa” poetica della tragedia, e traducendo la Sonata n. 1 (1907-1908) di Alban Berg in un ruscello direttamente proveniente dalla sorgente del Tristano, come se avesse in qualche modo fatto “coincidere” od “uniformato” i tempi. Solo in un secondo momento i tempi si rincorreranno quasi ad impazzire per poi lasciar distillare il tutto nel riverbero.

Per Prokofiev, in questo caso si tratta dell'epoca dell'affrancamento economico e dei suoi primi concerti per piano, è bene ricordarlo, e questi Quattro pezzi op. 4, si distinguono soprattutto per l'ultimo: Suggestion diabolique, che presenta uno dei primi tratti caratteristici del nostro, quell'ironia sarcastica che trapela tra le note e ne indica il percorso. Con Strauss ed il suo valzer dal Rosenkavalier siamo in zona franca ma non è così in realtà perché nella trascrizione Sciortino ne ha allungato i tempi, tramutando il tipico brio del valzer in un brano dall'accento nostalgico presentando come della dissonanze improvvise, ricordando a tutti La Valse di Ravel. Ed i Jeux d'eau di ques'ultimo appunto, coloristici come L'isle joyeuse di Debussy sono i brani di cui vengono esaltate maggiormente le suggestioni, quelli per cui si può immediatamente immaginare i quadri degli impressionisti, i Pissarro, i Monet, i Manet, finalmente approdando a Giverny.
Ed in fondo abbiamo trovato veramente un colore unico con delle sfumature lievi” in questo secondo sentiero tra La colombe dagli Otto Preludi di Olivier Messiaen e con la Sonata n. 4 in fa diesis maggiore op. 30 di Aleksandr Skrijabin. Il finale brillìo struggente della Morte di Isotta (Isoldes Liebestod) ci è sembrato molto convincente e coinvolgente, con un'adamantina presa sulle note, donandoci un languore di gioia e luce, distillato da un'immensa tenerezza quasi mistica.

I due bis che Sciortino ha concesso sono stati grandemente ammirati dal pubblico: due delizie, da Poulenc la prima, “Le comble de la distinction” (Il colmo della distinzione) da Les soirées de Nazelle: una persona distinta quindi, che però è contraddistinta da qualcosa di buffo, come si rileva dalle note ironiche. Il secondo petit gateau è invece una ninna nanna di Richard Strauss su trascrizione del virtuoso Sciortino, una dolcissima Wiegenlied.

Pubblicato in: 
GN11 Anno VIII 21 gennaio 2016
Scheda
Titolo completo: 

IUC - Istituzione Universitaria dei Concerti
Aula Magna Università La Sapienza di Roma
Martedì 12 gennaio 2016 ore 20.30
Orazio Sciortino pianoforte
Après Tristan … verso la “nuova” musica

Programma
Wagner/Sciortino Preludio da Tristan und Isolde
Berg Sonata op. 1
Prokof’ev Quattro pezzi op. 4
R. Strauss/Sciortino Waltz-Suite da Der Rosenkavalier
Ravel Jeux d’eau
Debussy L’isle joyeuse
Messiaen La colombe da Huit Preludes
Skrijabin Sonata n. 4 in fa diesis maggiore op. 30
Wagner/Liszt Isoldes Liebestod da Tristan und Isolde

Bis
Francis Poulenc: Le comble de la distinction, da Les soirées de Nazelles
Richard Strauss: Wiegenlied (Ninna nanna), trascrizione di Orazio Sciortino

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