IUC. Un trio pianistico per un insolito e seducente programma

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Trio Tomassi,Griguoli, Stella

L'Aula Magna della Sapienza, nella Stagione della IUC-Istituzione Universitaria dei Concerti, sabato 12 aprile 2014, ha ospitato un concerto davvero fuori dal comune, non solo per la presenza sul palco di un trio pianistico, ma anche per il programma di notevole interesse che ha riscosso un grande successo. Formano il trio: Giorgia Tomassi, Carlo Maria Griguoli e Alessandro Stella.

Ognuno di loro è un affermato pianista, li accomuna una grande sensibilità musicale a cui si aggiunge un perfetto affiatamento, associato al desiderio di sperimentare ed esplorare brani musicali al di fuori dell'usuale repertorio pianistico. La trascrizione di una partitura orchestrale per uno o due pianoforti, è stata una pratica ampiamente utilizzata nell'ottocento e oltre, per permettere nei salotti l'ascolto della musica sinfonica o operistica, quando ancora, o non c'era, o non era ancora diffusa, la riproduzione meccanica della musica. Tra i grandi trascrittori non possiamo non ricordare Liszt, proprio lui, nella trascrizione della nona sinfonia di Beethoven, si rese conto che un pianoforte non era sufficiente per rendere tutte le caratteristiche della partitura.

La trascrizione per pianoforte, inoltre, priva del fascino del suono dell'orchestra, mette in luce e permette di apprezzare la struttura di una partitura. In questo caso l'utilizzazione di tre pianoforti arricchisce la resa musicale della trascrizione; in questo arduo compito  si è cimentato con successo  Carlo Maria Griguoli, che ha mostrato un grande talento e una non comune sensibilità. Il programma si aperto con la suite dall'operetta Moscow, Cheryomushki di Dmitrij Šostakovič, su libretto di Vladimir Mass e Mikhail Tchervinski, la prima avvenne il 24 gennaio 1959, la trascrizione è basata sull'arrangiamento di A.Cornall.

Composta durante il cosiddetto “disgelo”, dopo la morte di Stalin (1953) e la denuncia di Krusciov dei suoi crimini al XX Congresso del partito comunista nel 1956, è una satira feroce sul problema degli alloggi. La trama narra le traversie incontrate da una giovane coppia di sposi alla disperata ricerca di una casa nel moderno quartiere moscovita Cheryomushki, dove si stanno costruendo nuovi appartamenti. I giovani sono costretti a subire le angherie dell'odioso burocrate Drebednev, e di sua moglie Vava  a cui si aggiungono quelle di Barabashkin, corrotto come Drebednev, a cui è affidata la gestione dei nuovi alloggi popolari. La feroce ironia del musicista si esprime in una musica orecchiabile e accattivante, fox-trot, can can, valzer, che però sottende il disincantato sberleffo. La trascrizione ha evidenziato perfettamente tutta l'ironia sbeffeggiante e il ritmo travolgente della musica di Šostakovič.

Di tutt'altro genere La Mer di Claude Debussy, che l'autore stesso difese da chi lo accusava di aver abbandonato lo stile impressionista, affermando che non si trattava di una mera descrizione naturalista, ma dell'evocazione e dei ricordi delle emozioni che quelle immagini avevano suscitato. La partitura è lontana dalle atmosfere crepuscolari dei Nocturnes particolarmente nell'ultimo movimento, Dialogo del vento e del mare, in cui la musica è veemente e solare. Il talento di Griguoli anche in questo caso, senza penalizzare il fascino del sontuoso impatto sonoro, ha messo in luce la struttura di questa composizione, spesso coperta dall'accentuazione delle caratteristiche timbriche degli strumenti, nelle direzioni che puntano particolarmente sugli effetti più appariscenti.

La prima esecuzione italiana di Vaalbara, scritto appositamente per questo insolito trio da Carlo Boccadoro, ha aperto la seconda parte del programma, una composizione in cui domina l'elemento ritmico con passaggi che evocano la musica jazz. La trascrizione della suite de L'uccello di fuoco di Igor Stravinsky è un' altra composizione in cui il ritmo, ossessivo e incalzante riveste un ruolo di primo piano non disgiunto da una fascinosa componente melodica e timbrica. La trascrizione di Griguoli ci ha restituito il brano in tutte le sue trascinanti e seducenti caratteristiche.

Abbiamo parlato dell'efficacia e della puntuale resa delle trascrizioni ma senza la non comune bravura posseduta da ciascuno dei tre interpreti e  dell'affiatamento, che regna tra loro, la bellezza delle trascrizioni non avrebbe rifulso in tutta la sua scintillante e travolgente seduzione. Incitati dagli scroscianti applausi del pubblico presente i Tre hanno concesso come primo bis la polka veloce Trish Trash di Johan Strauss figlio e poi due brani dalla suite di Gâité Parisienne (1938), balletto in un atto, con la coreografia di L. Massine basato sulla musica di J. Offenbach nell'arrangiamento di M. Rosenthal. Il primo è stato il brano di apertura, tratto dalla Vie parisienne (La vita parigina) mentre il secondo, il celeberrimo can can da Orphée aux enfers (Orfeo agli Inferi).

Pubblicato in: 
GN23 Anno VI 24 aprile 2014
Scheda
Titolo completo: 

IUC - Istituzione Universitaria dei Concerti
Sabato 12 aprile 2014, ore 17.30
Aula Magna – Sapienza Università di Roma
Piazzale Aldo Moro 5
Giorgia Tomassi
Carlo Maria Griguoli
Alessandro Stella
trio pianistico
Shostakovich Moscow, Cheryomushki, op. 105, suite dall’operetta **
Debussy La Mer **
Boccadoro Vaalbara *
Stravinsky L’oiseau de Feu, suite dal balletto **
* Prima esecuzione in Italia
** Trascr. C.M. Griguoli

Rassegna “Sapienza in Musica”.