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Janis. Biopic rock e intimistico
Simbolo di un'esistenza conclusa tragicamente e di una profonda immedesimazione tra vita e arte, Janis Joplin (Porth Arthur, 1943-Los Angeles, 1970) impresse un segno indelebile nella storia del rock. Tutto questo viene sviscerato nel bel documentario che gli dedica Amy J. Berg, prodotto da Alex Gibney, grazie alla scelta di una dimensione intimistica e epistolare che, evitando la retorica, cerca la donna dietro il mito e la trova.
Certo ci sono le immagini folgoranti dei grandi raduni di Monterey e di Woodstock dove la macchina da presa indugia ossessivamente sul suo viso già gonfio e appassito, minato da abusi di alcol e droghe pesanti. Ma la forza del film è nel calarsi nell'intimità del suo essere, dove si scopre l'eccezionalità della donna e della vocalist, e nel suo bisogno smisurato di tenerezza e di amore spesso non corrisposto.
La voce narrante è quella della cantautrice Cat Power, altra artista eccessiva e irregolare che ti lacera l'anima quando legge le lettere che Janis spediva a casa, sempre in cerca di approvazione e calore ("dear family"..). "Me and Bobby McGee", una delle canzoni più belle di sempre, ci accompagna verso un finale noto: fu ritrovata morta per overdose nella sua stanza del Landmarx Motor Hotel, a Hollywood, il 4 ottobre 1970, quindici giorni dopo la scomparsa di Jimi Hendrix. Entrò cosi a far parte del cosidetto club dei 27, ossia i cantanti e artisti morti all'età di 27 anni (Brian Jones, Jimi Hendrix, Jim Morrison).
Cosi si descriveva Janis: "sul palco faccio l'amore con venticinquemila persone, poi torno a casa da sola"; "non venderti, sei tutto cio che hai"; e ancora: "puoi distruggere il tuo presente preoccupandoti del tuo futuro".
Corpo bolso da bianca, voce impareggiabile da nera, fu paragonata a Aretha Franklin e a Billie Holiday; influenzerà inevitabilmente intere generazioni di vocalist, da Patti Smith a PJ.Harvey e Annie Lennox. Alcune settimane prima di morire aveva acquistato la lapide della tomba di Bessie Smith. Il suo ultimo brano è una sinistra profezia: "Buried Alive In The Blues", "Sepolta viva nel blues". Se dopo aver visionato questo dignitoso biopic volete riascoltare più attentamente gli album, vi consiglio: Cheap Thrills, Pearl, I Got Dem Ol' Kozmic Blues Again Mama! Buon ascolto.