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Life. Il sonnolento Dean di De Haana
Il regista olandese Anton Corbijn indaga sulla relazione tra il fotografo Dennis Stock e James Dean, e su come fece le famose foto per Life nel 1955, a pochi mesi dalla morte. A interpretare il fotografo dela Magnum vediamo Robert Pattinson, mentre Dean è impersonato da Dane DeHaan.
Per un regista come Corbijn, che è stato anche fotografo, il film avrebbe dovuto rivelare delle sfaccettature, sia nell'epilogo, sia durante lo svolgimento, visto il tema, che in realtà non ci sono. Sonnolento e noioso, lo sviluppo in realtà non c'è dall'inizio alla fine, tantomeno quando finalmente, dopo svariati inseguimenti, Stock riesce a scattare quelle foto permanentemente ricordate da tutti i giornali di oggi e di ieri.
Pattinson è meglio di DeHaan nella sua parte, anche se non riesce di certo a convincere il pubblico di essere quell'ambizioso fotografo che è riuscito a fotografare il ribelle Dean mentre scalava la Warner e recitava in quei pochi film che gli hanno fatto vincere, postumi, un Oscar per Il gigante e un Golden Globe per La valle dell'Eden, entrambi nel 1956.
DeHaana ha una pessima voce, ancora più assonnata del personaggio che interpreta: Dean sembra perennemente sotto hashish, o sotto tranquillanti, e l'unico scampolo di vitalità lo ha in un nightclub con Eartha Kitt ed una carica di benzedrina, quando balla.
Cenni alla relazione di Dean con Pier Angeli (Annamaria Pierangeli) non dicono nulla sui suoi orientamenti sessuali che sono stati definiti anche bisessuali, e lui sembra comunque lontano da tutto, da qualsiasi profondo coinvolgimento. D'altronde gli attori nel film sono lontani quanto rivelano i protagonisti: non sembra esserci nessuna partecipazione.
O forse, in fondo, Dean non era affatto interessante, esattamente come il suo viso perennemente avulso da qualsiasi espressione tranne quella semi-imbronciata, ed interpretava bene i suoi ruoli perché erano perfettamente calati su di lui, su quello che veramente era: un malinconico le cui attività preferite erano suonare la conga e leggere poesie di James Whitcomb Riley. In questo secondo caso, la pellicola ha perfettamente centrato l'obiettivo.