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I Goblin di Claudio Simonetti sono arrivati a Londra per un paio di date indimenticabili, il 18 e 19 agosto, suonando la colonna sonora dal vivo di due classici del cinema horror: ‘Dawn of the dead’ (in Italia ‘Zombi’) di George A. Romero e il mitico ‘Suspiria’ di Dario Argento. Non solo questa è stata la prima volta che i Goblin hanno suonato le due colonne sonore dal vivo accompagnando il relativo film in Inghilterra: lo hanno fatto in uno dei teatri più suggestivi della capitale inglese, la Union Chapel, una piccola chiesa nel quartiere di Islington che offre un fitto programma di concerti (profani e non!), pur continuando ad essere una chiesa con funzioni religiose.

Si arriva, c’e’ già una bella coda prima dell’apertura della chiesa alle 7, e si entra cercando il posto ideale da cui godersi il film, in una nuova versione rimasterizzata, e il concerto dei quattro Goblin (Claudio Simonetti, Titta Tani, Federico Amorosi e Bruno Previtali). In queste due serate c’è stato anche il bonus eccezionale di un botta e risposta con Simonetti, specificamente per discutere le sue esperienze con Romero e Argento per 45 minuti prima dell’inizio dei concerti. Le interviste, guidate da Paul McEvoy, uno degli organizzatori del festival horror FrightFest che ha luogo in questi giorni a Londra, hanno anche dato l’opportunità a membri del pubblico di porre domande a Claudio, che si è gentilmente prestato a una bella interazione coi suoi fans.

La serata di cui vi parlerò è quella di Suspiria. L’atmosfera era veramente elettrica, la dedizione dei fans tangibile, e la proiezione in una chiesa, trattandosi di un film sulla stregoneria, ispirata! I Goblin si sono messi alle loro postazioni e il film è cominciato con un’aggressione sonora notevole grazie ai timpani di Titta Tani, seguendo l’originale traccia del film. C’era da chiedersi se ci sarebbero stati troppi momenti morti quando non c’era musica da suonare per accompagnare le scene di ‘Suspiria’, ma non è stato così: la tensione creata dall’esecuzione dal vivo delle musiche più paurose con relativi sussurri, rantoli e voci strozzate, sussisteva durante le scene con dialogo. Il palco era illuminato bene ma non in modo da dar fastidio alla proiezione. I quattro Goblin hanno suonato un set eccezionale, seguendo nota per nota la colonna sonora originale, e ognuno di loro ha offerto una performance straordinaria, offrendo quanto di più pauroso e sperimentale (specialmente se pensiamo che la musica fu creata 37 anni fa) i propri strumenti offrissero. Posso dire con certezza di non avere mai sentito un basso avere un tale suono da mandarmi i brividi per la schiena!

Dopo una proiezione impeccabile, Claudio ha presentato il gruppo, filmato il pubblico che gli ha dedicato una bella ovazione, e siamo andati tutti a casa felici di essere stati presenti ad un evento così speciale.