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La madre. Un horror sulle bambine selvagge
Il regista argentino Andy Muschietti insieme alla sorella Barbara hanno scritto questo horror-thriller, nato da un cortometraggio che ha colpito Guillermo del Toro qualche anno prima. Mama, tradotto in La madre per la versione italica, dipinge un quadro gotico-fantasmatico intorno alla scomparsa di due bambine in mezzo alla foresta, ritrovate qualche anno dopo piuttosto disturbate nel comportamento e nella psiche. Attori principali sono Jessica Chastain nel ruolo di Annabel, compagna di Lukas, interpretato da Nikolaj Coster-Waldau, lo zio paterno che se ne prende cura.
Dobbiamo andare indietro nel tempo fino a Truffaut ed al suo Il ragazzo selvaggio (L'enfant sauvage), un film del 1970 che si ispira ad un fatto realmente accaduto nel 1800 e raccontatogli da Jean Itard, per trovare un nesso scientifico col film di Muschietti. In quest'ultimo però il ragazzo trovato nel bosco sembra non aver mai avuto contatti con la civiltà, mentre le due bambine di La madre sono state lasciate nella foresta quando avevano Victoria 3 anni e Lilly 1 anno. Certamente non sono stati sufficienti a determinarle nel senso “civile” dopo cinque anni a contatto con una creatura soprannaturale che si muove come un ragno, ed in questo copiata da Lilly che salta come un animaletto, però nell'ambito del film può rivelarsi uno spunto di interesse per approfondire una questione, quella del ritardo nello sviluppo psicocognitivo se interrotto in tenera età - come appunto rileva il film sovracitato di Truffaut - (ricordiamo che la fase pre-concettuale si attesta secondo Piaget tra i due ed i quattro anni), che è piuttosto interessante.
Il film s'incentra quindi sulle cause degli strani comportamenti delle bambine, che parlano continuamente di una certa “Mama” che le ha protette durante il periodo trascorso nella foresta. Tra rumori, sussurri e cantilene inquietanti, si scopre un mistero risalente ad un secolo prima di una donna squilibrata che era vissuta nei dintorni della casetta della foresta dove sono state abbandonate e poi ritrovate le due bambine.
Tra sobbalzi e risate ben equilibrate per evitare l'infarto al pubblico, la pellicola è ben girata, effetti speciali dosati e non eccessivi, come anche il gore, dimostrando la bravura dell'ispanico Muschietti, con attori adatti ai ruoli, oltre alle parti principali, sottolineiamo anche quella del Dott. Dreyfuss di Daniel Kash, lo psicanalista che supporta Lukas ed Annabel nel trattamento delle piccole. Un plauso va anche a quest'ultime, ben interpretate da Megan Charpentier (Victoria, quella più grande) e Isabelle Nélisse (la piccola Lilly), al quale si aggiunge nei meriti la cornice musicale di Fernando Velázquez.