Supporta Gothic Network
Mary Queen of Scots. Le due regine
Diretto dalla regista teatrale Josie Rourke, Mary Queen of Scots è un film a due facce, quelle delle due sorelle o sorellastre Mary ed Elizabeth, in costante esacerbante opposizione politica per il trono d'Inghilterra, che Mary poteva reclamare come diretta discendente della casata reale degli Stuart, e soprattutto figlia legittima e regina concorte di Francia, non come Elizabeth, contestata perchè figlia di Enrico VIII ed Anna Bolena, e della casata dei Tudor. Nei due ruoli cardine vediamo Saoirse Ronan come Mary e Margot Robbie come Elizabeth.
Un film storico che approfondisce una questione da sempre controversa e ricca di intrighi come la guerra tra le due regine e quella intestina in seno al regno di Scozia, che arrivò a far perdere a Mary, impulsiva e schietta oltreché coraggiosa, il trono di Scozia ed a farle chiedere protezione alla sua piu' acerrima nemica, Elizabeth. Ed anche la storia, come asserisce il titolo, la ricorda come Mary Regina degli scozzesi, Mary, Queen of Scots, che visse da dall'8 dicembre 1542 all'8 febbraio 1587, o meglio Mary I Regina di Scozia, che regnò dal 14 dicembre 1542 al 24 luglio 1567.
Il nodo dell'eredità del regno di Inghilterra e di Scozia è evidente. Elizabeth, figlia “bastarda” nelle parole di Mary Stuart, ovvero generata dall'unione tra Anna Bolena ed Enrico VIII, è avversata da molti nella stessa Inghilterra: svariati saranno i complotti per ucciderla, ma sarà l'ultimo, quello di Babington, in cui è implicata Mary Stuart, che convincerà Elizabeth a condannare a morte una “regina consacrata” nel 1587, infrangendo il “diritto divino dei sovrani”, cosa che Elizabeth temeva grandemente. L'8 febbraio, nel castello di Fotheringay, sarà decapitata, ma sarà comunque lei a fornire la discendenza attuale: nel 1603 Elizabeth muore nubile e senza figli e ascende al trono inglese Giacomo I, figlio di Mary, che seppellirà le due regine l'una di fronte all'altra nell'Abbazia di Westminster. Il suo motto “En ma Fin gît mon Commencement” (nella mia fine il mio inizio), le darà ragione.
La questione tra le due regine è sempre stata piuttosto controversa e ben enunciata nel film che pone a confronto due regine caratterialmente in opposizione: Saoirse Ronan riveste il ruolo di una donna impulsiva, istintiva, sicura di sé fino alla protervia, senza nessuna esperienza di diplomazia politica. Sceglierà di sposare un uomo senza nerbo, uno Stuart come lei, Henry, Lord Darnley (Jack Lowden), che si scoprirà una vera spina nel fianco, anche in battaglia. Elizabeth, d'altro canto, deciderà invece di non sposarsi, ben comprendendo che l'unico modo di mantenere il potere è quello di non avere comprimari e, sebbene avrà un amante (forse troppo devoto nel film!) nella persona di Robert Dudley (Joe Alwyn), Conte di Leicester, che offrirà come sposo a Mary pur di controllarla, sarà sempre l'unica e sola regina d'Inghilterra fino alla morte. Dello stesso suo migliore consigliere, William Cecil (Guy Pearce), Elizabeth ascolterà i consigli pur sempre decidendo da sola, come nel momento di voler incontrare Mary fuggita dal regno di Scozia dopo esser stata costretta ad abdicare per non essere assassinata dal fratellastro e dal suo codazzo di traditori. Era il 1567, e passeranno vent'anni prima che Elizabeth si decida a farla decapitare l'8 febbraio 1587, stentando fino alla fine di prendersi l'onere della decisione.
Il film è diretto molto bene ed anche le due attrici protagoniste ben rappresentano due personaggi storici che anche la musica ha ricordato con l'opera di Donizetti dal titolo Maria Stuarda: qui abbiamo un compositore vivente egida della musica classica contemporanea, chiaramente vicino al minimalismo di Glass: Max Richter si è occupato della composizione della colonna sonora che ben apprezziamo e decora un prodotto di ottima fattura e che ben designa un taglio storico piuttosto fedele. Azzeccati anche i costumi a cura di Alexandra Byrne, che ha rimodernato riflettendo sull'antico per un taglio pienamente coerente.