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Medfilm Fest 2014. Omar tra le barriere e Nadia
Terribilmente spiazzante per la sua attualità, il film Omar al Medfilm Festival - dal 4 all'11 luglio tra Casa del Cinema e Maxxi - è una lettura realistica di ciò che avviene ogni giorno da una parte all'altra del muro eretto in Cisgiordania dal 2002. Omar è un palestinese che vive e lavora da una parte del muro, mentre dall'altra vive la sua ragazza, Nadia. Per andare a trovarla, lo attraversa ogni giorno arrampicandosi e rischiando di essere ucciso dalle guardie al confine.
La storia che racconta con Omar, film del 2013 presentato a Cannes in Un certain regard e che si è guadagnato anche una nomination agli Oscar di quest'anno, è, per il regista Hany Abu-Assad (1961), un manifesto per capire come sia effettivamente la vita lì per i palestinesi, in questo territorio circondato da un muro lungo 700 km e alto 8 metri, in cui spesso i luoghi di lavoro sono lontani dai luoghi degli affetti e per raggiungerli bisogna rischiare la vita.
Il film si incentra tutto sul tradimento: a doppia mandata, quello tra palestinesi stessi e quello tra palestinesi ed israeliani. Il tutto scaturisce da un attentato che Omar organizza insieme a Tarek, fratello di Nadia, la sua fidanzata, e Amjad, anche lui innamorato della bella sorella di Tarek. Dopo l'ennesimo controllo al confine, nutrito dai soprusi dei soldati, i tre uccidono un soldato israeliano e viene preso Omar, torturato per farlo parlare, conosce l'ispettore capo israeliano che gli promette la libertà se gli fa prendere il vero colpevole dell'uccisione del soldato. Da qui a tradimenti doppi, false rivelazioni e accuse a lui stesso, passa poco, e Omar si ritrova braccato dagli uni e dagli altri, sempre cercando di mantenere limpido e puro il suo rapporto di amore con Nadia, costruito sulle linee delle parole nei bigliettini che si scambiano quasi quotidianamente.
Il rapporto da Nadia e Omar è particolarmente delicato: aldilà di qualsiasi contatto fisico – tutto ciò che si danno nel film è un bacio assolutamente casto sulla bocca -, c'è un continuo scambiarsi intenso di sguardi rivelatori, un dialogo condito di ironia e leggerezza, un incredibile sincerità tra loro due che colpisce e va aldilà di qualsiasi barriera culturale, impregnando di un senso di assoluta poesia nella semplicità dei loro gesti, la verità dei loro sentimenti.