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Melbourne. Il ritratto del conflitto di coppia
Il regista iraniano Nima Javidi ha proposto il suo esordio dietro la macchina da presa allo scorso Festival di Cannes alla 29 Settimana Internazionale della Critica: il dramma di Melbourne ruota intorno ad una neonata, il cui incidente causerà l'evolversi disastroso di uno stato di tensione della coppia protagonista, ossatura di tutto il film.
Protagonista precedentemente di Una separazione di Asghar Farhadi nel 2011, con cui ha conquistato l'Orso d'Argento alla Berlinale, e l'Orso d'Oro al film, insieme al Golden Globe nel 2012, l'attore Payman Maadi si mostra in ottima forma in Melbourne. Coprotagonista è l'attrice Negar Javaherian, che ha vinto gli Asian Pacific Screen Award del 2013 per la sua performance in The painting pool di Maziar Miri: qui è Sara, la moglie dell'ingegnere Amir, con cui sta per partire per Melbourne dove lui deve sostenere un colloquio per un progetto che li tratterrebbe in Australia per tre anni.
Il film, tutto girato in interni ha un'unica vera evoluzione, che scatta dal momento in cui scoprono che la neonata consegnata loro dalla babysitter la mattina, ha avuto un incidente di percorso: da questo momento in poi il film si gioca tra il giallo di cosa e come sia avvenuto l'incidente, ed il rapporto tra loro due, che oscilla tra accuse e recriminazioni, con una qualche dose di disperazione. La mancanza di fiducia alla base della loro relazione si evidenzia appunto in una situazione di crisi come quella mostrata: è facile notare l'escalation di tensione che coinvolge tutti coloro che ruotano intorno alla loro partenza, che dovrebbe avvenire a fine giornata, se riusciranno a risolvere il conflitto fra di loro e trovare una soluzione all'incidente che non gli impedisca di partire.
Javidi ha costruito un film che si regge su un rapporto a due fondamentalmente escludendo chi è intorno, compresa la madre ed il fratello di Amir: la spoliazione dell'appartamento equivale ad uno svelamento progressivo di una relazione senza un nocciolo duro al suo interno ed una forte dipendenza femminile. Gli uomini decidono e risolvono e le donne seguono e si struggono, mostrando quasi di essere inconsapevoli delle eventuali recrudescenze delle loro azioni e proposte di soluzioni (sebbene rimangano in fondo le più responsabili e corrette). Un ritratto piuttosto coerente con la società iraniana che rappresentano.