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Montevideo. La lotta di Carmen al Sodre in versione hip-hop
Anche il SODRE Auditorio Nacional Adela Reta di Montevideo ha voluto rendere omaggio alla Carmen di Bizet, in vista dei suoi 140 anni dalla prima messa in scena (1875-2015). Con più di 6.500 biglietti venduti in pochi giorni, l'opera è stata presentata in sei spettacoli dal 31 ottobre al 9 novembre, coinvolgendo più di 200 artisti sul palco, tra cui solisti internazionali, l'Orchestra Sinfonica e il Coro del Sodre e un Coro di voci bianche composto per l’occasione da studenti di varie scuole di musica di Montevideo.
La versione scelta non poteva che non cadere sulla pluripremiata Carmen del regista argentino Marcelo Lombardero, che ha infatti vinto nel 2013 il Lunas Award per la migliore performance classica Auditorium del Messico e nel 2011 l’ACE Award per il miglior staging in Argentina.
Lombardero ha concepito una versione totalmente originale e riuscitissima dove invece di usare il linguaggio del tempo, ha optato per gli elementi più moderni come la danza urbana, musica hip hop e la violenza legata ai problemi sociali di genere.
Il direttore artistico del Sodre Ariel Cazes attribuisce infatti all'opera Carmen significati di "violenza domestica" oggi più che mai attuali e afferma: «un problema che ai nostri giorni ancora sussiste ed è impossibile tollerare e che si combatte in modo permanente. Allora perché non crearne una visione in questa Carmen? Questa donna è uccisa da uno psicopatico, e questo solo perché lei non lo vuole più, perché lei non lo ama più e paga con la vita la sua indipendenza e libertà».
La nostra sigarettaia e poi gitana si muove in uno scenario brutale e squallido fatto di muri sbrecciati e graffittati, attorniata da loschi individui e brutali soldati, un mondo violento e negativo… Questa atmosfera dark, la dinamica regia e le coreografie contemporanee, contribuiscono sicuramente a tenere lo spettatore meno avvezzo all’opera, incollato allo scenario come in un avvincente thriller…
Un cast quasi tutto uruguaiano ad eccezione delle due donne argentine protagoniste: Carmen, il soprano Mariana Rewerski, che forse meno spicca rispetto al brillante Don José, il tenore Juan Carlos Valls, ma una speciale menzione va alla giovane e talentuosa Jaquelina Livieri, che riveste i panni di una credibilissima Micaela.
In questa Carmen la danza ha rivestito in maniera originale un ruolo importante e il coreografo Ignacio González Cano ha svolto ineccepibilmente il suo ruolo. Contemporanee acrobazie tipiche dell’hip hop sono state inframmezzate da incredibili virtuosismi di breakdance, lanciando sfide quasi al limite, ma pur sempre riuscitissime nella non facile coniugazione di opera e danza contemporanea. Il M° Stefan Lano ha ben diretto la sua Orchestra Sinfonica del Sodre anche in questa sfida!