Supporta Gothic Network
Monuments Men. L'ideale della bellezza che trascende il male
Vi sono epoche storiche nelle quali la violenza degli uomini rischia di cancellare le vestigia e le opere d’arte dei grandi geni della cultura, grazie alle quali gli ideali della bellezza e della armonia hanno potuto prendere forma e assumere immagini cristallizzate, suscitando lo stupore e la meraviglia nell’animo delle persone. Il film diretto da George Clooney ed intitolato Monuments Men racconta una storia straordinaria e commovente, che storicamente accadde nel periodo cupo e terribile della seconda guerra mondiale, negli anni compresi tra il 1943 ed il 1946.
Il film, la cui sceneggiatura è stata scritta da Grant Heslou, è tratto dal libro di cui è autore Robert M. Edsel. Nella prima scena si vede la proiezione di un video, che mostra al presidente degli Stati Uniti Franklin D. Roosevelt le devastazioni provocate dal conflitto bellico.
Commentando in presenza del Presidente Roosevelt queste terribili immagini, lo storico dell’arte Frank Stokes, ruolo interpretato in modo mirabile da George Clooney, osserva che a causa dei bombardamenti alleati è stata distrutta l’abbazia di Montecassino e si è rischiato di perdere a Milano per sempre L’ultima cena di Leonardo Da Vinci. Frank Stokes informa il presidente che i nazisti hanno trafugato sia dai musei pubblici sia dalle collezioni private moltissime opere d’arte, che rischiano, mentre la guerra volge verso la fine, di essere distrutte.
Sia il libro di Robert Edsel sia il film raccontano e descrivono vicende realmente accadute. Per evitare che il progresso raggiunto dall'umanità grazie alle opere d’arte possa essere cancellato dalla brutale violenza bellica, su incarico del presidente Roosevelt lo studioso d’arte Frank Stokes arruola alcuni suoi colleghi ed insieme, sfidando la durezza e la crudeltà della guerra, si dirigono sul luogo in cui divampa il conflitto bellico.
A Parigi vi è una donna colta e raffinata che lavora come funzionaria nel museo Jeu De Pau. Questa donna si chiama Claire Simone, ruolo interpretato con straordinaria bravura da Cate Blanchett. Claire è a conoscenza ed ha assistito all’azione di trafugamento delle opere d’arte di cui si sono resi responsabili i nazisti.
Essendo una donna che milita nella resistenza durante il regime di Vichy, instaurato negli anni in cui la Francia venne occupata dai nazisti, Claire prova un'invincibile ostilità nei riguardi degli occupanti. In più occasioni Claire ha visto comparire nel museo il gerarca nazista Hermann Göring, a cui Hitler aveva affidato il compito di trafugare le opere d’arte nelle città europee per trasferirle nella città austriaca di Linz, situata nei pressi del piccolo paese che gli aveva dato i Natali.
Secondo il disegno di Hitler le opere d’arte sottratte ai privati ed ai musei in tutta Europa dovevano costituire una grande collezione, che avrebbe dovuto dare vita ad un grande museo tedesco, designato con l’espressione tedesca Führermuseum. Nel film è emozionante seguire i movimenti degli studiosi che, grazie alle loro conoscenze e alla loro sensibilità intellettuale, si muovono con molte difficoltà sul teatro rischioso e pericoloso della guerra, per individuare i luoghi nei quali i nazisti avevano nascosto le opere d’arte.
Proprio durante queste difficili ricerche, due studiosi, del gruppo arruolato da Frank Stokes, perdono la vita, mentre sono impegnati a ritrovare la scultura di Michelangelo La Madonna con il Bambino. Nel film ciò che colpisce è il coraggio e la passione da cui furono animati questi uomini, che, senza timore di perdere la loro vita, tentarono in ogni modo di impedire la distruzione della grandi opere d’arte. Infatti Hitler, mentre si profilava la sconfitta della Germania Nazista, aveva dato l’ordine, come risulta dai documenti storici, di distruggere ed annientare ogni cosa, città, ponti, abitazioni e anche lo opere trafugate durante la guerra.
Gli studiosi, tra difficoltà insormontabili e rischi di ogni genere, grazie all’aiuto prezioso di Claire Simone, che consegna nella sua casa parigina ad uno di essi, di cui si è innamorata, un quaderno su cui sono segnati ed annotati i luoghi in cui i nazisti avevano nascosto le opere d’arte, riescono a ritrovarle. In tal modo venne impedita, grazie alla azione temeraria e ammirevole compiuta dagli studiosi, la distruzione di capolavori che oggi l’umanità può continuare ad ammirare come i quadri di Rembrandt e Vermeer, Il polittico di Gand di Van Eyck e la meravigliosa scultura di Michelangelo Buonarroti La Madonna con il Bambino e tante altre opere fondamentali.
Altre, come il Film documenta, vennero purtroppo distrutte dalla cieca e ottusa violenza dei nazisti. Nel film c’è un dialogo indimenticabile che avviene, verso la fine del racconto, tra Frank Stokes ed un ufficiale nazista. Osservando infastidito il sorriso cattivo e sarcastico ostentato dall’ufficiale, Stokes gli fa notare che, poiché ha diretto un campo di concentramento, è destinato ad essere processato e condannato a morte.
Durante questo dialogo, Franck Stokes afferma che presto leggerà in un piccolo trafiletto sul New York Time che il gerarca nazista è stato giustiziato e di lui nessuno si ricorderà nella storia degli uomini. Infatti la barbarie e la brutalità della violenza bellica non possono cancellare gli ideali estetici della bellezza e dell'armonia, senza i quali la civiltà umana non potrebbe esistere. Per alcuni critici il film in alcuni momenti è lento e privo di ritmo. Tuttavia racconta una storia che ha un grande significato umano e culturale. Film imperdibile.