Supporta Gothic Network
Musica a teatro per due grandi attrici. Anna Proclemer e Milena Vukotic
Al 46° Festival di Nuova Consonanza, Musica da vedere, nella Sala Casella dell'Accademia Filarmonica Romana, due spettacoli sono stati dedicati al rapporto tra musica e teatro. Il 9 dicembre per onne in scena ci sono stati tre melologhi interpretati da Milena Vukotic, mentre il 13 dicembre c'è stata un'azione musicale, Animali e Bestie, recitata da Anna Proclemer.
Iniziando dalla splendida prova della Vukotic, i primi due melologhi sono stati composti da Enrico Marocchini mentre i testi sono stati due poesie di Elsa De Giorgi (attrice e scrittrice 1914-1997), Dicevo di te Pier Paolo (1996) e La mia eternità (1997).
Nel primo testo dedicato a Pasolini per pianoforte e voce recitante la poetessa parla dell'uccisione del grande scrittore e regista, suo caro amico. Il testo è pervaso da un grande dolore ancora lacerante che sgorga dai versi e la musica, fin dall'inizio, con accordi dissonanti pieni di tragicità esalta e sottolinea l'indicibile, l'emotività che ha generato le parole. La De Giorgi ricorda i ragazzi delle periferie prima amati dal poeta e poi rifiutati, in quanto annichiliti dalla società dei consumi, seppur sempre frequentati. Il pianoforte in questa parte più discorsiva usa accordi e brevi frasi che ricordano la scrittura jazzistica. La poetessa rievoca in un crescendo tragico il corpo atletico di Pasolini, la propria incredulità per la ricostruzione degli avvenimenti e il funerale straziante con l'urlo feroce di Elsa Morante.
La musica esprime l'emotività che genera i versi, seguendone il percorso con una scrittura che diviene c, on frasi spezzate, sempre più dolorosa e tragica, coinvolgendo anche il pubblico che ha lungamente applaudito la splendida interpretazione di Milena Vukotic, accompagnata dalla brava Maria Carla Notarstefano.
Il secondo testo, preceduto da un intervento di Elio Pecora, è più intimo in quanto la poetessa illustra il suo cammino emotivo, il suo desiderio di amore fino all'ultimo, gli incontri della sua vita. I versi, pur nella grande recitazione della Vukotic, ci sono apparsi meno coinvolgenti e anche la musica ben interpretata da Angelo Cicillini al violino, Matteo Zurletti al violoncello e Maria Carla Notarstefano al pianoforte, è rimasta distaccata, come un accompagnamento, non riuscendo ad entrare così interiormente nella sfera emotiva come nel testo precedente.
La composizione successiva Ormond Brasil (la marca dei sigari fumati dal protagonista), per pianoforte e voce recitante di Fabio Cifariello Ciardi, ha come testo un racconto di Friedrich Dürrenmatt, La galleria (Der Tunnel). La musica, ben eseguita da Maria Carla Notarstefano, ha accompagnato il racconto, che si svolge in treno, sottolineando l'aspetto surreale e ferocemente ironico degli eventi, utilizzando, a seconda del contesto, accordi, frasi spezzate e pezzi più discorsivi. Milena Vukotic ha fornito una formidabile e acuta interpretazione evidenziando l'aspetto paradossale del racconto angosciosamente divertente.
Il 13 dicembre è andato in scena Animali e Bestie su testi di Luis Gabriel Santiago, (pseudonimo di Luigi Beccafichi, artista poliedrico di cui forniamo il sito a chi volesse approfondirne i vari aspetti artistici), azione teatrale per attrice, pianoforte e live electronics (elaborazione elettronica). La musica che ha accompagnato la recitazione di Anna Proclemer è di Fabrizio de Rossi Re, al pianoforte Antonio Sardi de Letto.
I testi sono cinque, nel primo, Sapore celestiale, la grande attrice ha dato vita alle riflessioni di una zanzara che, avvertito l'irresistibile odore del sangue, si trova a succhiare quello sgorgante da un morente San Sebastiano. Come un sommelier ne valuta l'eccezionale gusto, ma la distrazione le costerà la vita, venendo a sua volta uccisa da una freccia. Il pianista accompagna i vari momenti suggerendo i rumori inerenti come il sibilare della freccia facendo scorrere le dita sulla corda, e alla fine chiudendo con una musica che evoca il corale, con le voci, a imitazione polifonica, su nastro di ironica allusione alla santità assaporata dalla zanzara.
Il commento musicale per Il Ranocchio arriva alla fine ed è di una pungente ironia, con il pianista che si esibisce in un canto gracidante con accompagnamento melodico di contrasto. Nel testo di una pungente e divertente ironia la protagonista afferma che se è vero che un bacio non può trasformare in principe ranocchio bisogna anche accontentarsi.
Di tutt'altro registro La madre dei lupi, feroce e drammatico racconto di di una donna che difende il figlio assassino, simulando un falso dolore per le vittime, per aiutare il figlio al processo, alla fine, gettando la maschera, esterna la sua reale natura, da vera belva. La musica è aspra, lugubre e nel commento finale ripete ossessivamente con la mano sinistra un motivo, mentre con la destra esalta con note fortemente dissonati la ferocia della lupa.
Ne Il Cantico delle Creature, breve e ironicamente delizioso, ancora una volta una donna illustra come una successione di epiteti animali possa raccontare la storia tra lei e il suo uomo, riservandosi una fulminante ed esilarante battuta finale. Commento musicale appropriato evocante la scrittura musicale jazz, con il pianista che alla fine si interrompe accasciandosi sulla tastiera.
La gatta, ultimo quadro animalesco, narra della morte per amore di una prostituta con un finale tristemente surreale. Il pianoforte accompagna le varie fasi, come al momento in cui viene investita da una macchina e il pianista si abbatte con forza sulla tastiera, poi segue la narrazione con un tono tristemente melodico.
Una splendida Anna Proclemer ha dato vita alle diverse donne interpretandole con grande bravura, sviscerando, con la sua grande maestria, tutti i diversi registri dei diversi testi e riscuotendo così un entusiastico consenso di pubblico. Ha così concesso tre bis, tra cui una sua poesia dedicata al proprio cane pechinese e Rio Bo di Aldo Palazzeschi il cui accompagnamento è stato improvvisato al pianoforte dal bravo, anche come spalla, Antonio Sardi de Letto.