Nel segno di Profondo Rosso. Luigi Cozzi e Blood on Méliès' Moon

Articolo di: 
Fabrizio Spurio
Blood on Melies' Moon

Si è svolta giovedì 21 gennaio 2016, presso il cinema Trevi, una rassegna/presentazione che ha voluto celebrare il cinema horror italiano. Presenti in sala molti esponenti dell'horror made in Italy: Luigi Cozzi, Antonio Tentori e Fabio Giovannini, Luigi Pastore, il mago degli effetti speciali Sergio Stivaletti, il musicista storico "argentiano" Claudio Simonetti. Tutti insieme per celebrare quello che è il cinema horror italiano, sia del passato che odierno In realtà l'operazione è riuscita a metà e il tutto si è risolto nella presentazione di tre nuove pellicole e il riproponimento di una quarta. I registi coinvolti in queste proiezioni sono stati Luigi Cozzi e Luigi Pastore.

La prima cosa che è saltata all'occhio è stata la differenza delle visioni del cinema dei due registi. Luigi Cozzi ha presentato il suo documentario Roma fantastica (2010, 61'). Essenzialmente una guida, nel vero senso della parola, attraverso la città eterna vista con gli occhi di un conoscitore del cinema fantastico e horror italiano e mondiale. Cozzi ci accompagna, partendo dalla sua bottega Profondo rosso, in un giro turistico che tocca vari punti di Roma, creando un parallelo tra la città e la storia del cinema. Attraverso tappe storiche, che vanno dal Colosseo a piazza di Spagna, ci fa entrare nel cinema di Mario Bava, Riccardo Freda e Antonio Margheriti, che sono gli iniziatori del cinema horror/gotico italiano. Passando anche per Lucio Fulci e arrivando infine a Cinecittà dove ci racconta i tempi d'oro in cui gli stabilimenti romani erano utilizzati da Hollywood per girare dei kolossal che ormai dire storici è riduttivo. Tutta questa operazione però ci fa nascere l'idea di un cinema ormai morto, un cinema che non esiste più e che vive solo in virtù dei propri ricordi. Il documentario comunque è girato con gusto, piacevole e scorrevole. Interessante per le notizie che offre, per i retroscena che racconta. Gli stessi ricordi di Luigi Cozzi che racconta delle produzioni dei suoi film Hercules e Star Crash, sono illuminanti per farci capire in che modo erano realizzate quelle pellicole, i continui problemi che budget ridicoli costringevano a risolvere in maniera creativa ed intelligente.

È su questi presupposti che Luigi Cozzi gira la sua nuova pellicola. Infatti il secondo film presentato dal regista è la sua nuova opera “Blood on Méliès' Moon (2016,50'). In realtà quello proiettato è solamente un promo, un'anteprima di quello che sarà il film finito. Ma questi 50 minuti ci portano in un mondo assurdo, folle e divertente. Luigi Cozzi si fa forte della mancanza di soldi, e la povertà del film diventa linea stilistica di un'opera divertente, più che fuori dalle righe.

La trama narra di un mistero (reale) che riguarda la nascita del cinema: nella Francia del 1890 l'inventore Louis Le Prince ha brevettato una macchina che può riprendere le immagini in movimento e un'altra che le può proiettare. Durante un viaggio in treno di lui non si hanno più tracce. È questo un fatto reale che sposterebbe di cinque anni indietro la data ufficiale della nascita del cinema, segnata poi dai fratelli Lumière nel 1895... Da questo spunto la pellicola diventa un caos di effetti digitali, di trovate divertenti e semplici, colori assurdi, scene che sembrano essere slegate le une dalle altre ma che in realtà sono collegate tra loro da un mistero da risolvere.

Gli attori sono tutti sopra le righe, primo fra tutti lo stesso Cozzi nel ruolo di se stesso. È lui che, attraverso i sogni che gli giungono da “altre dimensioni”, si mette in moto per cercare di svelare il mistero di Le Prince e salvare addirittura la terra. La commedia la fa da padrona, ma mai volgare, mai ricercata, ma semplice, come è semplice la vita (reale?) della quale il regista ci fa partecipe: nella pellicola, nella parte di loro stessi, ci sono amici di sempre, Maria Letizia Sercia, compagna e collaboratrice del negozio “Profondo Rosso” (nel quale molta parte del film è girato), Barbara Magnolfi, Lamberto Bava, Antonio Tentori e Fabio Giovannini, Chiara Pavoni. E tutti si prestano a portare avanti una pellicola che mentre diverte, informa anche su quelli che sono stati gli albori del cinema. Una pellicola comunque intelligente per l'uso che fa del mezzo, che conosce i propri limiti e che, ad un certo punto, dichiara chiaramente ciò che vuole essere: in una scena lo stesso Luigi Cozzi si dichiara felice di essere definito “l'Ed Wood italiano”! E questo è un manifesto e una dichiarazione d'intenti orgogliosa e folle che ci è piaciuta molto!

Pubblicato in: 
GN12 Anno VIII 28 gennaio 2016
Scheda
Titolo completo: 

Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale
Sala Trevi - Roma - 21 gennaio 2016

Nel segno di Profondo Rosso: tra il fantastico e la paura

Luigi Cozzi, amico e collaboratore storico del Maestro Dario Argento, presenta il legame tra la Città Eterna e il cinema attraverso il suo documentario 'Roma fantastica'.

A coadiuvare Cozzi il regista Luigi Pastore, che presenta il suo film d'esordio 'Come una crisalide' (2010) e la sua recente fatica 'Violent Shit - the movie', nuovo capitolo della trilogia cult tedesca.

Nel corso della serata verranno inoltre presentate le nuove pubblicazioni della casa editrice Profondo Rosso.

h. 17.00, 'Roma fantastica' di Luigi Cozzi (2010)
h. 18.00, 'Come una crisalide' di Luigi Pastore (2010)
h. 20.00 Incontro con Luigi Cozzi, Fabio Giovannini e Antonio Tentori;
a seguire proiezione dei primi 50 minuti di 'Blood on Méliès' Moon' di Luigi Cozzi (2016)
h. 21.30 Incontro con Giovanni Lombardo Radice, Luigi Pastore, Claudio Simonetti, Sergio Stivaletti, Antonio Zequila;
a seguire 'Violent Shit the Movie' di Luigi Pastore (2015)

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