Nick Cave. Un oscuro strato di nero inchiostro

Articolo di: 
Livia Bidoli
Nick Cave

Presentato a Venezia 73. – Fuori Concorso da Nexo Digital e girato in 3D, il film One more time with feeling di Nick Cave & The Bad Seeds e con la regia di Andrew Dominik, che sembra tutto in bianco e nero anche le sequenze a colori, uscirà nelle sale italiane il 27 e 28 settembre, presentando il percorso iniziato nella seconda metà del 2014 ai Retreat Studios di Brighton per il nuovo album Skeleton Tree.

Il film di Nick Cave lo commenterei dalla fine: dalla canzone intonata dal figlio Arthur morto lo scorso anno caduto dalla scogliera di Brighton. Da lì comincia tutto anche se Skeleton Tree è stato progettato prima della tragedia. Il flusso di pensieri di Cave, artista alternativo e cult, è di una tinta emotiva che gli dona spessore, un oscuro strato di nero inchiostro come quel King Ink del lontano 1988, raccolta di liriche, pensieri sparsi ed illustrazioni nell'epoca più ruvida – gli anni '80 – della sua carriera, quando i Birthday Party diedero origine nel 1984 ai Bad Seeds, tuttora presenti e con Warren Ellis, multistrumentista e violinista dalla lunga barba, sempre a fianco di Cave.

Esattamente come stralci delle sue liriche affermano, Nick Cave “canta il sangue ed il dolore”, eccole: “Someone's got to sing the blood/someone's got to sing the pain/ If you wanna bleed, don't bleed” (Qualcuno deve cantare il sangue/ qualcuno deve cantare il dolore/ se vuoi sanguinare, non sanguinare, trad.mia da Girl in amber, in Skeleton Tree)). Delinea, Cave, quell'universo che attraverso poche note di pianoforte come intro, suda il calore sommerso nel primo grido della nascita, oppure quello soffocato della morte, quando si è soli e nessuno si accorge che stiamo morendo, quell'ultimo fiato che si espira consumandosi. Quel sentimento (feeling) del titolo di cui ha scelto le spoglie semicadaveriche che ha sepolto il nostro tempo dietro bit procaci ed autoreplicantesi. Quel telefono che non suona più come canta lui: “that phone which rings nomore” sovrasta in quelle rade parole secche nel loro senso la tragedia subita e che la famiglia, molto discretamente riassume così alla stampa: "Our son Arthur died on Tuesday evening. He was our beautiful, happy loving boy." (“Nostro figlio Arthur è morto martedì mattina. Era bello, felice ed amato ragazzo.”; trad.mia). C'è quasi da aggiungere quei versi funesti e predittori che Cave canta in Skeleton Tree: “and the devil comes collecting, nothing is for free” (“ed il demonio viene a raccogliere, nulla è gratuito), una sentenza macabra inscritta nell'anima di Cave.

Dopo il documentario di due anni fa, 20.000 giorni sulla terra di Iain Forsyth e Jane Pollard, Cave torna quindi con un grande portato emotivo autentico sugli schermi cinematografici attraverso questo documentario dello sceneggiatore e regista neozelandese, Andrew Dominik che aveva firmato L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford nel 2007, prodotto da Ridley Scott e  Brad Pitt, che nel film interpreta il fuorilegge Jesse James, con la struggente colonna sonora firmata da Nick Cave e Warren Ellis.

Pubblicato in: 
GN40 Anno VIII 23 settembre 2016
Scheda
Titolo completo: 

One More Time with Feeling
Regia Andrew Dominik
Prodotto da Dulcie Kellett/James Wilson
Cast   
Nick Cave
Warren Ellis
Susie Bick

Musica Nick Cave and the Bad Seeds
Cinematography Benoît Debie/Alwin H. Küchler
Edited by Shane Reid
Production company Iconoclast/ JW Films/ Pulse Films
Distribuzione Picturehouse Entertainment
Durata 112 minutes
Paese    Regno Unito
Lingua Inglese

Al cinema Il 27 e 28 settembre 2016 

Vedi anche: