Norman. Richard Gere a Roma

Articolo di: 
Emanuela Giuliani
Richard Gere

“Scusa…ragazzi scusa…” Inizia così la conferenza stampa con Richard Gere, a Roma, tenutasi presso il Cinema Quattro Fontane, in occasione della presentazione dell’ultimo film da lui interpretato L’incredibile vita di Norman, scusandosi per il ritardo e strappando così oltre che un meritato applauso anche tanti sorrisi.

Iniziano le domande: Come vede lei Norman dall’esterno e quale è quale è il limite per riconoscere il dare e l’avere nell’amicizia e nell’altruismo?

Richard Gere:” La cosa che abbiamo fatto vedere nel film e che le persone mi chiedono sempre è perché Norman è così fastidioso e non se va via? Il mondo di oggi si basa sui compromessi, se facciamo una cosa ci si chiede subito cosa e come posso e devo fare per ottenere in cambio ciò che vogliamo, a differenza della vita di una volta, in cui le comunità erano sulla stessa lunghezza d’onda avendo la stessa visione generale e si era spinti dalla stessa moralità. Norman nel film è entrambe le cose ed accetta il compromesso ma solo per rendere felici le persone non per un tornaconto personale, e questo lo porta ad essere contemporaneamente fastidioso e generoso. Riguardo all’amicizia, nel film l’unica scena che rappresenta questo rapporto è quella della scarpa, concetto molto importante, e anche unico confronto faccia a faccia tra Norman ed il Primo Ministro, in cui lui lo aiuta ad indossare la scarpa come Il principe con Cenerentola, poiché accettando l’aiuto accetta l’amicizia, troncata in seguito per cedere il passo al compromesso.”

D. Come si è preparato al personaggio da un punto di vista fisico?

R.G. : ”E’ stato facilissimo perché Norman è chi sono io veramente, la verità è che decido io come interpretare il mio personaggio, dando comunque l’opportunità agli altri di provare e dare suggerimenti, facendo giocare per una giornata i costumisti, i truccatori. Joseph voleva cambiare il mio volto in modo da non essere associato ai personaggi che avevo interpretato in precedenza, così con delle protesi abbiamo modificato le orecchie. Norman dal punto di vista fisico è un personaggio tipico newyorkese, quindi è emerso in modo facile e naturale”.

D. Le mai capitato di essere avvicinato da un Norman? E che cosa ne pensa di questi personaggi?

R.G.: “Credo che ognuno di noi conosca Norman. In ogni cultura c’è, a prescindere dall’ambiente sociale, un nucleo che controlla stando in alto e un altro che soccombe cercando di trovare un varco per entrare conquistando un proprio spazio; ciò che contraddistingue Norman è di essere veramente una persona di buon cuore, lui ci crede e vorrebbe veramente dare quello che promette anche se mente spudoratamente e continuamente su tutto.”

D. Nei sui ultimi film ha collaborato, a volte da regista a volte da produttore, con Over Moverman e i temi da voi trattati sono il potere ed i vinti, e la vita vista come una ruota che a turno porta su tutti, come vede lei questo salire e scendere anche dal punto di vista buddista?

R.G. : ”Questo movimento vale per tutti, le cose cambiano continuamente anche nell’arco della giornata, nulla è costante, le difficoltà ci sono nel momento in cui tutto è statico e non si comprende il cambiamento, quando si accetta si riescono a trovare i momenti di vera felicità.”

D. Quando ha deciso di puntare su nuovi registi e come costruisce il suo percorso come attore?

R.G.: “La mia sensazione è di fare gli stessi film fatti all’inizio della mia carriera, naturalmente i ruoli sono diversi da quelli che interpretavo quando ne avevo 28 rispetto ad ora che ne ho 68, la differenza è che ora quei film vengono prodotti da produzioni indipendenti.

Si conclude così l’incontro con Richard Gere in arrivo nelle sale cinematografiche il 28 settembre 2017 con L’incredibile vita di Norman.

Pubblicato in: 
GN46 Anno IX 29 settembre 2017
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