Le nostre vite senza ieri. Nesi e la precarietà dell'anima

Articolo di: 
Marianna dell'Aversana
Edoardo Nesi

I periodi di crisi, che sembrano abbattersi quasi ciclicamente sulla società, non solo provocano delle perdite economiche, ma incidono spesso segni più profondi nelle vite di ciascuno, avvolgendo di precarietà anche la stessa anima. Da questa sensazione prende consistenza il nuovo libro di Edoardo Nesi, Le nostre vite senza ieri, pubblicato per la casa editrice Bompiani, lo scrittore di Prato già vincitore del Premio Strega 2011 con Storie della mia gente.

In quest’ultima opera l’autore avverte l’incessante esigenza di riflettere sulle possibili soluzioni e sul ruolo dei giovani di oggi per la ripresa del domani, nello scenario catastrofico di una crisi devastante, politica ed economica, che si è abbattuta sul nostro Paese quasi irrimediabilmente. Ed è così che annota le sue considerazioni, i suoi dubbi, le sue stringenti paure, in forma quasi diaristica, lasciando che i pensieri riempiano gli spazi bianchi, inseguendosi vorticosamente senza sottomettersi ad una trama, proprio come ha sottolineato lo scrittore Francesco Piccolo, durante la presentazione de Le nostre vite senza ieri presso la libreria Arion Esposizioni di Roma lo scorso 15 marzo.

A materializzarsi inizialmente nel testo sono le immagini di ragazzi e ragazze radunati dinanzi alla scuola, in attesa del suono della campanella, con il volto sorridente, quasi un po’ incosciente di chi speranzoso è “intriso di vita e di futuro”. La loro spensieratezza si pone quasi in stridente contrasto con la parabola esistenziale di chi l’avvenire non può più sognarlo, il personaggio Ivo Barrocciai, che imprenditore di successo è andato incontro ad un fallimento inarrestabile.

Nesi ripercorre, in tal modo, le tappe di ciò che è accaduto con la lucidità propria di chi è stato egli stesso travolto da una forza disgregatrice, come lo scrittore ha narrato nel suo precedente romanzo, Storie della mia gente. E la narrazione slitta tra piani temporali diversi, tra una passata, presunta, età dell’oro, in cui si poteva ancora sognare, fatta della grandezza del Made in Italy, e un presente in cui non c’è più niente, solo piccoli frammenti dello splendore che è stato. Non è casuale, pertanto, che il nostro l’hic et nunc venga implicitamente assimilato ad una veduta del Piranesi, che “ci mostra la rovina, i tetti dei templi crollati, le cupole delle chiese schiantate dai secoli, dalle intemperie, dalla negligenza e dall’ignavia di quegli uomini miserabili e vestiti di stracci che stanno loro accanto immobili, inermi, condannati a dover vivere circondati dalle opere di un passato di grandezza assoluta senza essere in grado di aggiungervi nulla se non la propria disperazione”.

La rovina, il frammento hanno, tuttavia, da sempre avuto un mirabile potere suggestivo sulle generazioni di ogni tempo, spingendo ad emulare la grandezza ormai trascorsa.  È vero che ciò che è rimasto è solo molta roba che non vale nulla, ma dal ricordo e dai segni ancora impressi vividamente nella memoria si può ripartire per ricostruire un nuovo mondo, superando, in tal modo, lo sgomento che paralizza l’azione. L’autore, quindi, esorta ad inseguire il filo delle proprie passioni, per incentivare un cambiamento incisivo, unica possibilità per ricomporre in maniera originale i frammenti della nostra storia, dando ad essi una forma nuova.

Pubblicato in: 
GN22 Anno IV 9 aprile 2012
Scheda
Autore: 
Edoardo Nesi
Titolo completo: 

Le Nostre vite senza ieri
Editore: BOMPIANI
Collana: ASSAGGI E PASSAGGI
Pagine: 160
Prezzo: 16,00 euro
Anno prima edizione: 2012
ISBN: 45269479

Presentazione del libro giovedì 15 marzo 2012 presso la libreria Arion Esposizioni
Interviene con l'autore Francesco Piccolo