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Nussbaum. Le emozioni politiche nella democrazia liberale
I libri dei grandi pensatori offrono la possibilità di comprendere sia la complessa e imprevedibile natura umana sia come si è arrivati alla organizzazione della società politica lungo i secoli. Rientra in questa categoria di libri il saggio filosofico della grande studiosa Martha C. Nussbaum da poco pubblicato dalla casa editrice il Mulino con il titolo Emozioni Politiche.
Nella prima parte del libro, l’autrice chiarisce che la sua ricerca filosofica trae origine dalla teoria della giustizia, di cui è autore il grande filosofo John Rawls. Questa teoria mira a creare una società giusta, nella quale per effetto della attuazione dei principi del liberalismo classico vi sia una uguaglianza tra tutti i cittadini di una nazione, la quale sia basata sulla libertà e la pari dignità di ogni singolo individuo. Tuttavia, come nel corso del libro sostiene la Nussbaum, i principi della teoria della giustizia di Rawls hanno un grado di astrattezza che non tiene conto della natura umana e della naturale inclinazione di ogni persona a provare emozioni di segno diverso: la rabbia, il disgusto, il disprezzo, l’empatia, la compassione.
Per capire come si è prodotta la sostituzione del vecchio ordine politico fondato sulla gerarchia sociale, proprio del mondo antico e feudale, con quello democratico, basato sul riconoscimento della pari dignità di ogni persona, la Nussbaum nel libro propone un'interpretazione magistrale dell’opera di Mozart intitolata Le nozze Di Figaro. Il conte Almavina, esercitando i suoi diritti feudali, desidera possedere e sedurre Susanna, la quale è innamorata di Figaro. Ovviamente Figaro occupa una posizione sociale subalterna rispetto al conte e deve subire il sopruso. In questo testo di Da Ponte e grazie alla musica magistrale di Mozart è possibile capire che sia il conte sia Figaro sono uomini educati a pensare il rapporto con il prossimo in termini di onore offeso e secondo una mentalità estranea ai valori della libertà e dell'eguaglianza.
Diversamente tra la contessa e Susanna, come nota la Nussbaum, si instaura un rapporto di complicità femminile che supera l’idea della gerarchia e dell’autorità feudale. Tuttavia è Cherubino, personaggio marginale nella vicenda dell’opera di Mozart, che incarna il valore dell’amore che deve essere posto alla base della società umana e liberale. Le Nozze di Figaro per il loro significato simbolico anticipano, secondo la brillante e straordinaria interpretazione di Martha C. Nussbaum, i contenuti della religione civile. A questo proposito, la religione civile deve essere definita e pensata come quell’insieme di valori e principi politici su cui si basa la convivenza umana.
Nel libro viene delineata una profonda differenza tra la religione civile concepita da Comte e da Rousseau e quella teorizzata e privilegiata da Mozart, John Stuart Mill, Tagore. Per Auguste Comte era lo Stato che doveva ispirare gli artisti perché con la loro immaginazione e creatività fossero capaci di suscitare le emozioni positive nell’animo umano, quali l'empatia e la compassione allargata, per avere una società di uomini liberi e eguali. Lo stesso discorso vale per Jean-Jacques Rousseau: si pensi alla sua concezione della Volontà generale.
Diversamente per John Stuart Mill è fondamentale, come risulta dal suo saggio Il cui titolo è Utilitarismo, contemperare l’interesse generale e quello personale, attraverso una concezione che sia capace di privilegiare le emozioni positive ed umane e che però eviti di sacrificare l'autonomia individuale da cui deriva il pensiero critico. Ma perché è necessaria la religione civile, da cui ha tratto origine la concezione del patriottismo costituzionale di Jürgen Habermas? Secondo Mazzini e in base all'dea del male radicale elaborata da Immanuel Kant nella Religione entro i limiti della semplice ragione, l’uomo, a causa della fragilità del proprio Sé, è incline a denigrare gli altri e a disprezzare il prossimo.
La religione civile, oppure in altre declinazioni indicata con il termine umana, racchiude un grande ideale volto a favorire il superamento del narcisismo personale e dell'egoismo umano in nome di un insieme di valori universali, che trascendono l’interesse individuale di ogni persona. A questo proposito nel libro sono di straordinaria profondità le pagine nella quali l’autrice spiega e chiarisce come per una tendenza naturale ogni persona umana è incline a provare sentimenti di preoccupazione e compassione solo verso quanti fanno parte del suo ristretto mondo personale: genitori, persone con cui si hanno rapporti di natura sentimentale e di amicizia, conoscenti.
Per la Nussbaum è importante coltivare le emozioni positive nella società liberale per estendere la compassione a tutte le persone che fanno parte di una società, in modo che sia scongiurato il rischio dell'esclusione sociale e sia possibile perseguire sul piano normativo politiche che abbiano un carattere inclusivo. Questa concezione del liberalismo, che integra e completa la teoria della giustizia di John Rawls, viene dall’autrice designata con l’espressione efficace di pensiero eudaimonistico.
Questo pensiero, che deve guidare e ispirare le politiche liberali e favorire l'approvazione di normative volte a favorire l’inclusione sociale, racchiude l’idea grandiosa della compassione allargata. Per suscitare l'empatia e la compassione allargata verso il prossimo, prendendo atto della realtà tragica che le società liberali sono imperfette perché segnate da tante forme di ingiustizia e diseguaglianza, un ruolo fondamentale viene assegnato dall’autrice all’arte, alla poesia, alla musica, alla retorica politica. Già nel mondo antico, come nota lucidamente l’autrice, gli spettacoli teatrali assolvevano questa importante funzione educativa. Infatti grazie all’arte, all'immaginazione e alla poesia è possibile instillare nell’animo umano il valore del pensiero critico, di cui una società liberale ha bisogno per essere giusta e libera.
Nella Grecia antica ad Atene le tragedie di Sofocle, come il Filottete e l'Antigone, e le commedie di Aristofane, come Lisistrata e Acarnesi, avevano la capacità di suscitare emozioni collettive, ponendo gli spettatori di fronte a problemi di ordine politico e morale, come la guerra e la pace, il senso della vita, l’etica e il rispetto del prossimo. Nel mondo moderno è l’immaginazione e la creatività degli artisti che una società liberale deve coltivare, per modificare la natura umana e quindi di conseguenza forgiare un modello di società in cui gli uomini siano liberi ed uguali, senza dovere sopportare le conseguenze delle ingiustizie, quali dolori e sofferenze.
Tuttavia la natura umana, come dimostra con esempi storici e richiami letterari di rara profondità la Nussbaum, è imperfetta e spesso assume comportamenti contrari alla compassione verso il prossimo. Il disgusto proiettivo verso le minoranze da parte delle maggioranze, il disprezzo del prossimo in base ad un atteggiamento che l’autrice chiama antroponegazione, la tendenza a negare l'identità degli altri, perché considerati diversi e in base a stereotipi razzisti denigrati con cattiveria, sono forze negative che si annidano nella natura umana. La vergogna, la paura e l'invidia sono tre emozioni di segno negativo che si oppongono al prevalere nella società della compassione allargata.
Per dimostrare che nella storia umana vi è sempre stato un legame profondo tra il reale e l’ideale, l’autrice cita come figure esemplari le vicende dei grandi uomini che, come la storia dimostra, hanno sacrificato l’interesse individuale in nome del bene comune, coltivando con intelligenza le emozioni positive della empatia e della compassione: George Washington, Abraham Lincoln, Martin Luther King, Gandhi, Nehru.
Nella parte finale del libro il lettore trova un ritratto bellissimo dell’imperatore romano Marco Aurelio, celebre autore del libro i Ricordi, il quale, consapevole della miseria umana, consigliava nelle sue meditazioni agli uomini di sperimentare il valore del distacco dalla cose umane e di coltivare le emozioni positive. Un libro, questo della Nussbaum, denso di pensieri, immagini, riflessioni intellettuali e filosofiche, grazie al quale il lettore comprende meglio i problemi legati alla organizzazione della società umana e le origini delle ingiustizie. Imperdibile e indimenticabile.