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OCTOinCHORO. Elevate preziosità per i concerti della Misericordia
Ci sono concerti dai quali si esce con la consapevolezza di aver gustato la bellezza pura che regala equilibrio e pace all’anima: il concerto del gruppo vocale OCTOinCHORO sotto la guida di Fabio Avolio è uno di questi. L’iniziativa, poco conosciuta ma eccellente per la preziosità e la rarità dei programmi proposti, si colloca all’interno della manifestazione “Elevazioni musicali in occasione dell’Anno Santo della Misericordia” patrocinata dal Pontificio Consiglio di Cultura e dall’Istituto di Musica Sacra a Roma.
I più importanti organisti italiani e stranieri, da Matteo Imbruno a Juan Paradell a Michele D’Agostino fino a Leopold Wittmann, si sono succeduti all’imponente Organo Mascioni, dallo scorso mese di marzo quando la rassegna di musica sacra è stata inaugurata.
L’unico concerto corale è stato quello dedicato alla Venerabile Cappella Giulia della Basilica di S. Pietro in occasione dei cinquecento anni della sua attività. La Cappella, fondata da Papa Giulio II per presiedere la liturgia del Capitolo Vaticano quando il coro personale del Pontefice non era nella sede romana, è tutt’ora attiva all’interno della Basilica continuando la sua missione di interpretare in canto gregoriano e polifonico i testi sacri della liturgia. Il programma della serata riporta alcuni dei compositori del XV e del XVI secolo che sono stati anche Maestri della Cappella: Giovanni Pierluigi da Palestrina, Giovanni Animuccia, Francesco Soriano e Ottavio Pitoni.
L’intreccio delle voci, la purezza delle linee melodiche, la sobrietà della direzione di Avolio che accompagna il suono con gesti morbidi e curati quasi a sottolineare l’importanza di ogni sillaba del testo, regalano al pubblico, attento e silenzioso, un’ora di particolari emozioni musicali. Esemplare l’equilibrio delle voci degli otto componenti il gruppo, soprattutto nei mottetti Nunc dimittis e Laudate Dominum di Palestrina, un esempio magistrale di composizione a 8 voci, trattato a Roma in modo imperfetto almeno fino alla metà del Cinquecento. Sempre chiara durante tutta l’esecuzione l’espressione del significato delle parole che si inseguono, si intrecciano, si combinano in modo intellegibile nonostante la difficoltà delle armonie.
Il gruppo vocale OCTOinCHORO, otto ragazzi che si dedicano in modo particolare allo studio della polifonia sacra della Schola Romana, si confronta anche con il genere della canzone in volgare proponendo la lauda spirituale Benedetto sia lo giorno di Animuccia: meraviglioso l’effetto delle sonorità e l’alternanza tra forte – piano tecnicamente molto complessa. Ricercati effetti vocali nella Missa brevis a 4 voci di Palestrina, timbri dolci e quasi surreali per il mottetto pasquale O crux ave di Soriano: un repertorio delicato ma nello stesso tempo potente per immagini, armonie e genialità dell’ispirazione, che merita di essere ascoltato più spesso e anche fuori dalle chiese. La gioia del Cantate Domino di Ottavio Pitoni conclude il concerto, seguito con attenzione e rispetto da un pubblico purtroppo non numeroso che ha però tributato calorosi e meritati applausi ai ragazzi del gruppo vocale romano e al suo direttore. E ancora un ultimo regalo per la serata: l’invito del Maestro Avolio ad unirsi all’ensemble per intonare l’Ave Maria così da assaporare insieme la dolcezza e la purezza del canto gregoriano.