Opera a Caracalla. Il volo della Farfalla

Articolo di: 
Livia Bidoli
Madama Butterfly

La grande tragedia di ispirazione giapponese di Giacomo Puccini apre il Trittico dedicatogli alle Terme romane di Caracalla dal Teatro dell'Opera di Roma. Dal 6 luglio e fino al 6 agosto, per un mese intero, si alternerà a Turandot e a Bohème in un prolungato omaggio al compositore lucchese. Madama Butterfly con la regia di Alex Ollé della Fura dels Baus, il Maestro Yves Abel sul podio e la voce strabiliante, eliminiamo ogni dubbio immediatamente, della lituana Asmik Grigorian che ricoprirà il ruolo per quasi tutte le recite, tranne il 30 luglio e la finale del 6 agosto, quando verrà sostituita da Donata D'Annunzio Lombardi, premiata nondimeno con l'Albo d'Oro Puccini.

Fra le composizioni di Puccini, Madama Butterfly è quella che chiude con il tipo di eroe romantico rappresentato prima in Manon Lescaut, Bohème e Tosca: Des Grieux, Rodolfo e Cavaradossi sono completamente affossati da questo vile Benjamin Franklin Pinkerton – che sberleffa uno dei forndatori dell'impero a stelle e strisce – che scompare dietro la grandissima parte, figura, voce, che s'innalza tra le ali di Cio-Cio-San alias Butterfly. Che Puccini voglia aver fatto ascendere a tale levatura una geisha, - sostanzialmente dal ruolo di entreneuse chic, in Giappone però spesso mantenuta, se fortunata, dal proprio amante, un po' come le cocotte francesi dello stesso periodo – dimostra una piena comprensione dei tempi e dello scarto sociale e culturale tra due nazioni che quarant'anni dopo si avverseranno crudelmente, per finire con la tremenda tragedia che ha colpito, tra l'altro, proprio Nagasaki, dove si svolge il dramma.

Una modernità quella americana, che sposa Butterfly illusa di potersi redimere tramite il matrimonio con Pinkerton che in realtà l'ha solo “comprata” alla famiglia con la buona parola del console, - presto pentito, Sharpless – per sollazzarsi con l'amore orientale, che Enzo Siciliano stesso  - nel bel programma stampato dall'Opera insieme al saggio di Franco Serpa, leggete, leggete – sottolinea come estremo atto di cinismo e perfidia da parte di Puccini, con il sacrificio assoluto di lei per onore, ma “pigri e obesi son gli dei giapponesi”, dice la piccola geisha nel secondo atto, sola e angosciata dai debiti. Pinkerton d'altronde, come questi dei, non dimostra nessuna pietà verso una ragazzina di diciotto anni con un bimbo di tre nato da una relazione di una notte. E proprio questo evidenzia la regia di Ollé insieme alle scene di Alfonso Flores ed i costumi di Lluc Castells: il primo atto infatti rappresenta il matrimonio in giardino sotto un boschetto di alberi di bambù, un po' da mezzani, con l'intervento fastidioso dello zio bonzo (Fabrizio Beggi nella parte) – ovviamente più interessato ai proventi perduti per il matrimonio di Butterfly che per il supposto rinnegamento religioso della ragazza -; il secondo e terzo atto vedono Butterfly sola con Suzuki in uno slum di periferia senza un soldo, attorniata dai due faraglioni di Caracalla sul quale si dipingono palazzoni e grattacieli a formicaio.

Il cinismo pucciniano quindi si sposa ad una lettura “realistica” e moderna che vuole seguire il Maestro in questo “alert” alle donne: dotando Butterfly dell'”unica” voce che concerta per tutti gli atti, solitaria e triste, illusa da ideali anacronistici e tradita nella sua profonda sensibilità, in quel sogno che lei, geisha, le è vietato di realizzare. In questo Ismak Grigorian è grandissima artista, affascinante per il fisico e la levità del movimento, dalla voce superlativa, la più grande Butterfly del momento si vocifera giustamente, si intesse di quel bianco da bozzolo della farfalla che ha perduto in un giorno l'intera vita, per un voto riposto malamente, un volo mai spiccato, una nave perduta all'orizzonte, su cui campeggiano stelle e strisce solo per riprendersi la sua unica gioia che si chiama Dolore (il bimbo nato dalla relazione). Fabio Sartori nel ruolo di Pinkerton è adeguato per la voce ma non per il physique, che lo fa muovere lentamente rispetto alla leggerezza di lei. Sharpless mostra una debole comprensione se non alla fine nella voce di Stefano Antonucci; e Suzuki di Anna Pennisi è invece caritatevole e brava nella parte che le spetta, di grande consolatrice di un orrendo delitto. Gli altri personaggi sono tutti adeguatamente rappresentati, compreso il Goro di Saverio Fiore, giustamente odioso ed il sensibile Principe Yamadori di Andrea Porta, che non riesce a smuovere l'innamorata fanciulla dal suo destino crudele. Orchestra e Coro del Teatro dell'Opera diretti da Abel ben si distinguono in un'opera intessuta di morbide ambiguità nell'intera orchestrazione; bene altrettanto il Coro diretto a Roberto Gabbiani, e scroscio di applausi per l'intera rappresentazione ed in particolare per la voce della Farfalla.

Pubblicato in: 
GN35 Anno VII 23 luglio 2015
Scheda
Titolo completo: 

Teatro dell'Opera di Roma
MADAMA BUTTERFLY
Terme di Caracalla

Musica di Giacomo Puccini

Tragedia giapponese in tre atti
Libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa
durata: 3 ore circa (compreso un intervallo)

Direttore Yves Abel
Regia Àlex Ollé (La Fura dels Baus)
Video Franc Aleu
Maestro del Coro Roberto Gabbiani
Scene Alfons Flores
Costumi Lluc Castells
Luci Marco Filibeck

ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO DELL’OPERA
Nuovo allestimento in collaborazione con Opera Australia / Sydney Opera House
con sovratitoli in italiano e inglese
Prima rappresentazione

lunedì 6 luglio, ore 21
Repliche fino a
giovedì 6 agosto, ore 21

Interpreti
Cio Cio San   
Asmik Grigorian    
Donata D'Annunzio Lombardi 30, 6

Suzuki
Anna Malavasi
Anna Pennisi 14, 16, 30

Pinkerton
Angelo Villari
Fabio Sartori  16, 6

Sharpless   
Alessio Arduini
Stefano Antonucci 16, 30, 6

Goro Saverio Fiore
Yamadori Andrea Porta
Kate Pinkerton Anastasia Boldyreva
Zio Bonzo Fabrizio Beggi
Il Commissario Imperiale Federico Benetti
La cugina
Cristina Tarantino
Claudia Farneti 16, 30, 6

La madre di Cio Cio San   
Silvia Pasini
Emanuela Luchetti 16, 30, 6

L'Ufficiale del Registro
Leo Paul Chiarot
Antonio Taschini 16, 30, 6