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Opera di Roma. Fra Diavolo in 3D à la Dalì
Al Teatro dell'Opera di Roma un nuovo allestimento in coproduzione con il Teatro Massimo di Palermo con la regia di Giorgio Barberio Corsetti e le scene in collaborazione con Massimo Troncanetti: la grande novità è che le scene sono state prodotte da una stampante in 3D di dimensioni eccezionali. Dall'8 al 21 ottobre con l'anteprima giovani il 6 torna al Costanzi l'opéra comique Fra Diavolo di Daniel-François Auber, su libretto di Eugène Scribe. che ha visto la sua prima assoluta a Parigi nel 1830, e che all'Opera di Roma venne ripresa una sola volta nel 1884.
Sul podio del Costanzi salirà Rory Macdonald al debutto a Roma: il direttore inglese parla dell'opera di Auber in conferenza stampa: “Si tratta dell'opera più famosa prima di Offenbach ed è un opéra comique in tre atti: i recitativi sono stati scritti dal compositore e dalla sua scrittura semplice è possibile presagire proprio il futuro della musica francese, pensiamo per esempio a La damnation de Faust di Berlioz che arriva a dicembre a Roma e troveremo subito dei nessi nei colori, nella leggerezza, nello stile pienamente francese.” In proposito,Alessio Vlad, direttore artistico al Costanzi, aggiunge: “Abbiamo due versioni di Fra Diavolo: una con i recitativi secchi dell'opéra comique; l'altra è italiana e fu quella che girò di più e dove i personaggi furono ampliati nella loro fisionomia. Il rapporto fra musica e testo è imprescindibile in quest'opera di Auber, soprattutto nella sua originalità francese che noi abbiamo ripreso avvalendoci della traduzione dei recitativi dall'italiano al francese. Opera con molta personalità sia vocale sia attoriale, ovvero di una indiscutibile presenza scenica e con un protagonista forte, con grande capacità di modulazione come John Osborn, che il pubblico del Costanzi ha già avuto modo di apprezzare nella messinscena di Benvenuto Cellini da parte di Terry Gilliam. Anche gli altri protagonisti sono di prim'ordine,con Sonia Ganassi nella parte di Lady Pamela e Roberto De Candia in quella di Lord Rocburg. “
Giorgio Barberio Corsetti ci racconta la storia della regia di Fra Diavolo: “Tutto è successo per una serie di incontri, io poi di per me faccio cose abbastanza bizzarre ma lo stimolo è venuto da Carlo Fuortes (Sovrintendente del Teatro dell'Opera di Roma) e da Massimo Troncanetti (scenografo di Fra Diavolo) con cui abbiamo pensato alla facciata della locanda che è tutta appositamente deformata, come un'opera di Dalì o dell'Art Brut. Questo proprio per far aleggiare la presenza di Fra Diavolo attraverso le cose: un mettere tutto in disordine – ed infatti la locanda è sghemba -, un luogo del crimine dove sembra regnare il caos. Mentre la datazione storica riprende gli anni 50 del Novecento, quando il basso Lazio a noi vicino era terra di criminalità come oggi ed anche per una sorta di orientamento pop che proviene dalla collaborazione con le Officine K. Il momento coreografico risulta oltremodo marcato da uno stile molto definito nella sua immediata espressività, essendo firmato da Roberto Zappalà”.
Le scenografie sono state costruite interamente in 3D con una stampante elaborata ad hoc dal partner tecnolgico WASP World's Adavanced Saving Project (che non c'entra nulla per fortuna con l'acronimo americano di supremazia bianca: White Anglo-Saxon Protestant, sic!) con a capo Massimo Moretti AD, il partner “sognatore” per la stampa 3D ci accompagna a visionare le scenografie da cui veniamo colpiti proprio per la sua originalità nella più completa precisione, ascoltiamolo: “Tutto nasce dal progetto dallo scenografo, poi è stato deciso la base per il materiale, il mais, per produrre con un materiale completamente riciclabile ed ecologico. Ci siamo avvalsi della collaborazione di due giovani architetti neolaureati di cui teniamo a fare i nomi Lapo Naldoni e Alberto Chiusoli, perchè ogni parte è un modulo da catalogare e risposizionare adeguatamente. Quindi abbiamo composto assieme tecniche di produzione 3D e software appositamente creati. “
Chiediamo a Moretti: “E' il primo progetto legato ad un teatro d'opera?” Moretti ci risponde: “Si tratta del primo in assoluto e del più grande: abbiamo scansionato anche John Osborn per farne una statua ed ora lo vogliamo stampare. Abbiamo avuto qualche problema coi suoi vestiti di un blu elettrico che la macchina ha avuto all'inizio difficoltà ad interpretare ma ora tutto sta filando liscio e contiamo di mostrare al pubblico la statua la sera della prima dell'8 ottobre. In ogni caso siamo pronti a tutto: abbiamo allestito un capannone apposito per la stampa in 3D viste le dimensioni delle scenografie in vista di elaborazioni future ed in corso d'opera.”