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Opera di Roma. Il lago dei cigni secondo Benjamin Pech
Il lago dei cigni, capolavoro di Pëtr Il’ič Čajkovskij secondo Benjamin Pech da Marius Petipa e Lev Ivanov, grande classico del repertorio ha inaugurato la stagione di balletto 2018-19 del Teatro dell’Opera di Roma. È andato in scena al Teatro Costanzi da venerdì 28 dicembre 2018 fino a domenica 6 gennaio 2019, con le étoiles, i primi ballerini, i solisti e il corpo di ballo diretto da Eleonora Abbagnato, appena riconfermata Direttrice fino al 2021. Il balletto ha visto susseguirsi in scena ben tre cast e due ospiti speciali il 28, il 29 ed il 31 dicembre: Anna Nikulina e Semyon Chudin entrambi principal dancer del Teatro Bol’šoj di Mosca. Sul podio, Nir Kabaretti come direttore dell'Orchestra del Teatro dell'Opera di Roma.
Pëtr Il’ič Čajkovskij in vita purtroppo non vide neppure il secondo atto del suo Lago dei cigni: sebbene la musica fosse stata ultimata nel 1877,il secondo atto coreografato da Lev Ivanov per impegni di Marius Petipa, vide la scena in una Memorial matinée il 17 febbraio 1894 (il compositore era morto il 6 novembre 1893) e solo il 15 gennaio 1895 al teatro Marinskij di San Pietroburgo, con tutti e quattro gli atti coreografati tra Petipa ed Ivanov, si ebbe la sua prima rappresentazione assoluta e per intero.
La versione che abbiamo visto al Costanzi però ha delle variazioni, soprattutto su un personaggio, Benno, l'amico del protagonista principe Siegfried: Benjamin Pech, già étoile dell’Opéra di Parigi e Assistente alla Direzione del Ballo del Teatro dell’Opera di Roma, dopo aver creato diverse coreografie si è confrontato con questo riallestimento coreografico del balletto modificando una parte importante del Lago, facendo coincidere l'entità malefica con l'amico e forse alludendo intrinsecamente alla riconosciuta omosessualità del compositore, che si dice, lo abbia costretto al suicidio per salvarne l'onorabilità.
Essendo l'unico dei balletti della trilogia, gli altri sono Schiaccianoci e La bella addormentata, con protagonista maschile la cui statura è fragile ed insicura, oltreché "ordinata" dalla principessa-madre, Siegfried viene indagato spesso in questo senso, soprattutto pensando alla fine tragica dela balletto, con la Principessa-cigno Odette tradita da lui e condannata a rimanere cigno.
Pech ha quindi riattualizzato le danze oltrechè il personaggio di Benno seguendo la difficile strada intrapresa da Nureyev, e sui cui i danzatori si sono confrontati con notevole difficoltà, anche per l'eliminazione dell'intervallo tra atto terzo e quarto. Imprecisioni nelle file ci sono state però anche plausi, in particolare ai Quattro cigni piccoli di Sara Loro, Flavia Stocchi, Giorgia Calenda e Giovanna Pisani. Merito maggiore va di sicuro all'eleganza, portamento, espressività e precisione del ballerino siberiano Semyon Chudin, Principal Dancer del Teatro Bol’šoj di Mosca. Anna Nikulina, anche lei Principal Dancer del Teatro Bol’šoj di Mosca, ha esposto una tecnica assolutamente perfetta ma meno coinvolgente nella doppia parte di Odette/Odile. Per quanto riguarda le danze del terzo atto, lodiamo in primis la caratura sempre altissima di Alessandra Amato nella Danza russa; Alessio Rezza nella Danza Ungherese insieme ad Elizabeth Vincenti. Giacomo Castellana, che ha interpretato Benno, dopo un inizio meno convincente, ha ben carato il ruolo sia dell'amico (infedele, sic!) sia del rapace malefico che incatenava con la magia i cigni e la Principessa-cigno Odette. La direzione di Nir Kabaretti è stata piuttosto filologica e senza entusiamo, l'Orchestra però ha eseguito un balletto di repertorio e ben conosciuto. Gran successo di pubblico e sala piena per uno sfavillante ultimo dell'anno.
Nelle serate successive si sono alternati nei ruoli principali l’ètoile Alessandra Amato e il primo ballerino Claudio Cocino (il 30 dicembre 2018 e poi il 3 e 5 gennaio 2019); la prima ballerina Susanna Salvi e Germain Louvet, étoile de l’Opéra di Parigi (4 e 6 gennaio 2019); Marianna Suriano e Michele Satriano (il 5 gennaio 2019 alle ore 15.00). Nel ruolo di Benno si sono alternati a Giacomo Castellana, Alessio Rezza, Walter Maimone, Loïck Pireaux.