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Opera di Roma. Muti Direttore Onorario a Vita dirige Macbeth e Attila
La notizia è di pregio, soprattutto per l'Orchestra che ha caldamente offerto questa accoglienza ad honorem ad un direttore di rango internazionale che ha calcato il podio del Teatro dell'Opera di Roma. Riccardo Muti ha accettato ed ha stimato un'offerta che apporterà un carico di eccellenza al Teatro dell'Opera di Roma.
Per chiudere le polemiche, a proposito del mancato contratto come Direttore Musicale del Teatro dell'Opera di Roma, sia Alemanno (Presidente del Teatro) sia Vespa (Vicepresidente) hanno confermato che la stessa stagione 2011-2012, e non solo i due titoli del Macbeth e dell'Attila, sono uscite dalla fucina di Muti in accordo con il Direttore Artistico Alessio Vlad. Parole di Vespa: “Si è formalizzato ciò che era informale: il Direttore Vlad lavorerà con Muti in piena sintonia ed accogliendone il “timbro” peculiare”. Gli fa eco il Sovrintendente De Martino: “Muti rappresenta la qualità, il miglioramento stesso del sistema organizzativo interno.”
Vlad sottolinea poi come la certezza dell'impegno di Muti ora, rende possibile uno sguardo lungimirante al futuro: “Anche la programmazione 2013-15 fluisce con il pareggio di bilancio attuale, consolidando un rapporto – quello con Muti – e permettendoci di dedicarci con più solerzia ora a quello col pubblico che ha dimostrato di apprezzarci: l'ultima Elektra di Strauss (in coproduzione col Salzburger Festpiele fino allo scorso 8 ottobre) è stata vista nelle ultime repliche da 1300 persone. Inoltre abbiamo cominciato a commissionare nuovi lavori per compositori di respiro internazionale.”
Due opere dirette da Muti: il Macbeth a novembre con la regia di Peter Stein e la coproduzione del Salzburger Festspiele ma con scenografie adattate al nostro palcoscenico; Attila invece a maggio con Pier Luigi Pizzi in un nuovo allestimento. Abbiamo poi in stagione Candide da Voltaire con musiche di Leonard Bernstein, dirige Wayne Marshall che, come gli altri direttori cui è stato chiesto, dirigerà anche un concerto sinfonico per ampliare questo tipo di programmazione un po' penalizzata: l'allestimento di Candide è del San Carlo di Napoli con scene pittoriche di Nicola Rubertelli. La tradizionale Madama Butterfly sarà diretta da Pinchas Steinberg con la regia di Giorgio Ferrara ed un nuovo allestimento in colaborazione col Teatro Massimo di Palermo. Die Zauberflöte sarà diretto dal giovane e talentuoso Erik Nielsen con la regia di McVicar per un allestimento del Covent Garden. Il Barbiere di Siviglia, che entrerà a far parte del repertorio è diretto da Bruno Campanella per un nuovo allestimento insieme al Teatro Verdi di Trieste. Il Sogno di una notte di mezza estate di Britten sarà diretto da James Conlon con la regia di Paul Curran per un nuovo allestimento del Teatro dell'Opera. La stagione termina con un titolo massimo per la lirica: La Gioconda di Roberto Abbado con la regia, le scene ed i costumi di Pizzi e l'allestimento del Teatro Real di Madrid e del Liceu di Barcellona.
La stagione di balletto propone una versione del classico Schiaccianoci versione del Mariinskij per la gioia dei più piccoli, incantatorio e filologico secondo la coreografia di Slawa Muchamedow tratta da Marius Petipa; Coppelia con le musiche di Delibes con le coreografie di Labis tratte da Saint-Léon, un altro classico. Poi, due balletti moderni: a marzo, coreografie scelte dalla Graham, Limòn, Humphrey ed Ailey ed a seguire in aprile il terzetto di coreografi italiani: Abbondanza/Bertoni, Bigonzetti e Rossi, del tutto affermati. Una Serata Maurice Béjart con anche il Duo d'Eden della allora allieva Maguy Marin, e la sorpresa di una delle più sorprendenti coreografie del maestro di Losanna: Symphonie pour un homme seul. In conclusione Romeo e Giulietta con la coreografia di John Cranko.
La situazione fortemente penalizzata del Corpo di Ballo – che ha soprattutto “aggiunti” non stabilizzati – ottiene la promessa di un impegno da parte di Alemanno a far sì che il Teatro dell'opera di Roma, come la Scala, esca dal blocco delle assunzioni che non permette di formare un organico idoneo per il Corpo di Ballo, come informa De Martino, rientrando possibilmente nel progetto a sé stante di Roma Capitale.
Sulle note del bis di Và pensiero dal Moïse et Pharaon diretto da Muti all'inaugurazione della stagione scorsa il 12 marzo 2011 lanciamo di nuovo le ultime parole di Muti stesso che perora la salvezza della cultura su cui è fondata l'Italia: “Se io rifaccio il bis del Và pensiero lo rifaccio non solo per motivi patriottici ma perché se noi uccidiamo la cultura veramente sarà la nostra patria bella e perduta”. Con questo bis siamo stati ripresi da France 2: questo e molti altri momenti da esportare ed internazionalizzare.