Opera di Roma. Il sognatore en blanc Don Chisciotte

Articolo di: 
Livia Bidoli
Don Chisciotte

Al Teatro dell'Opera di Roma torna Don Chisciotte, il balletto di Marius Petipa su musiche di Ludwig Minkus nella versione di Laurent Hilaire, che ha ricostruito quella di Mikhail Baryshnikov creata per l'American Ballet Theatre, non senza creazioni originali a firma del direttore dello Bayerisches Staatsnballet, appunto Hilaire. Due cast internazionali che si daranno il cambio e balleranno anche con le étoiles nostrane, hanno attirato il pubblico dalla prima del 18 dicembre fino alla fine dell'anno, con l'ultima recita delle 18 il 31 dicembre 2022.

Dietro la storia d'amore di Kitri e Basilio, osteggiata dal padre di lei, Lorenzo, si muove Don Chisciotte, ddemiurgo attoriale che dirime non fatali battaglie coi mulini a vento e difende le virtu' di colei che scambia per l'amata Dulcinea. Un sogno descritto e narrato da Miguel de Cervantes che prende la forma di un balletto oggi ancora attuale sebbene filologico.

Ci sono però delle novità in questa versione presentata di nuovo al pubblico dopo il 2019, l'ultima volta: i costumi disegnati da Francesco Zito così come le scene, in tandem con Antonella Conte; le luci sono curate da Vinicio Cheli. E' sempre David Garforth a condurre l’Orchestra dell’Opera di Roma, con piglio sicuro e dinamico, cui l'Orchestra ha risposto con ritmo e attenzione per questo omaggio al repertorio.

La versione che abbiamo seguito è stata quella con le due stelle internazionali Iana Salenko e Osiel Gouneo: lei, che conosciamo bene per aver calcato piu' volte il palcoscenico del Teatro Costanzi, è una ballerina ucraina, principal dancer dello Staatsballett Berlin; lui, è il ballerino cubano principal del Bayerisches Staatsballett. Un balletto, il Don Chisciotte, che nasce dal primo debutto con le coreografie di Marius Petipa in scena al Bol’šoj di Mosca nel 1869, e che ora, nella versione di Mikhail Baryshnikov, ricostruita da Hilaire su invito del ballerino russo, si avvale di una struttura rimontata con il Fandango originale di Petipa, le Danze gitane, nonchè le Variazioni delle damigelle d'onore. In particolare, per Gouneo, c'è stata la difficile Variazione di Basilio, che confermiamo come valida, e creata allora per e dal talentuoso Mikhail Baryshnikov.

Il balletto si muove nella terra cocente dell'Andalusia ed apre su Siviglia, con la coppia di Kitri e Basilio che si conoscono e si innamorano. Il padre di lei, Lorenzo, vuole darla in sposa al ricco nobiluomo Gamash. Difesi da un'altra coppia, Espada e Mercedes, si danno alla fugae raggiungono in un accampamento gitano. Nell'atto primo, ricco di danze, oltre alla coppia protagonista, si notano la preparazione e lo spirito attoriale, ovvero l'ironia di fondo che compone le danze di Espada e Mercedes - due vigorosi Giacomo Castellana e Marianna Suriano - e dei sei matador.

Don Chisciotte segue la coppia e si accorge che Kitri non può essere la sua Dulcinea, appartenendo ad un altro: deluso, cade in un sonno profondo in cui sogna l'act en blanc, ovvero una scena in cui il corpo di ballo femminile è tutto col tutu' bianco immerso in un'atmosfera fiabesca, dove la Regina delle Driadi, la leggiadra Marianna Suriano - le driadi sono le ninfe degli alberi - guida Amore (Flavia Stocchi) e le altre driadi in ditirambiche e soavi variazioni, dove il sognatore per antonomasia, Don Chisciotte, si perde immaginando in Kitri la sua Dulcinea.

Dopo il sogno, il ritorno al villaggio di Kitri volge in un finale gioioso attraverso lo stratagemma di Basilio che estorce la promessa di matrimonio a Lorenzo fingendo di suicidarsi: scena del matrimonio con pas de deux dei protagonisti e sciarada finale conducono alla lieta novella del ricomposto amore, non piu' profano ed accettato da tutti, compresi Ganmash e Lorenzo. Don Chisciotte può, a questo punto, tornare alla sua "quest", la sua ricerca interiore ed esteriore di avventure insolite e rocambolesche.

Grandissimo successo di pubblico, che ha chiamato a gran voce i due ballerini Kitri e Basilio, ovvero Iana Solenko e Osiel Gouneo, nonchè anche Mercedes ed Espada, Giacomo Castellana e Marianna Suriano, quest'ultima ha impersonato soavemente anche la Regina delle Driadi, che lodiamo inseme ai protagonisti ed a Flavia Stocchi come Amore, per l'eccellenza della preparazione. Intesa ed affiatamento tra l'Orchestra del Teatro dell'Opera ed il "veterano" David Garforth al baton.

Pubblicato in: 
GN9 Anno XV 4 gennaio 2023
Scheda
Titolo completo: 

Teatro dell'Opera di Roma
Stagione 2022/2023
Don Chisciotte
Musica di Ludwig Minkus
Balletto in tre atti
Dal romanzo di Miguel de Cervantes Don Chisciotte della Mancia

direttore David Garforth
coreografia Laurent Hilaire
RIPRESA DA Gillian Whittingham
SCENE Francesco Zito e Antonella Conte
COSTUMI Francesco Zito
LUCI Vinicio Cheli

PRINCIPALI INTERPRETI

Kitri
Isabella Boylston 18, 20, 22, 23 (20.00) /
Elena Bidini 21 (11.00), 24 /
Rebecca Bianchi 21 (20.00),23 (15.00), 28, 31 /
Susanna Salvi 30 (15.00) /
Iana Salenko 27, 29, 30 (20.00)

Basilio
Daniel Camargo 18, 20, 22, 23 (20.00)/
Mattia Tortora 21 (11.00), 24 /
Simone Agrò 21 (20.00),23 (15.00), 27, 28, 30 (15.00)  /
Osiel Gouneo 29, 30 (20.00), 31

ORCHESTRA, ÉTOILES, PRIMI BALLERINI, SOLISTI E CORPO DI BALLO DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA

Allestimento Teatro dell’Opera di Roma