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Opera di Roma. Tre perle sulle punte di Robbins
Al Teatro dell'Opera di Roma viene presentata la Serata Jerome Robbins, dedicata al geniale innovatore di tutti i tempi. La Serata Jerome Robbins presenta un programma speciale, composto da The concert, In the night e Glass pieces. Le coreografie di Robbins sono riprese dal ballet master Jean-Pierre Frohlich. Il trittico di balletti è in scena al Teatro Costanzi da giovedì 30 gennaio a mercoledì 5 febbraio con il corpo di ballo, i solisti, i primi ballerini, l’étoile del Teatro dell’Opera di Roma diretti da Eleonora Abbagnato.
Jerome Robbins (1918-1998) o meglio, il talentuoso Robbins, che ricordiamo prese l’Oscar per il musical West Side Story di Bernstein nel 1958 e lavorò per lo più nei paraggi di Broadway è perfettamente introdotto dalle parole del Sovraintendente Carlo Fuortes dichiara: “La Serata Jerome Robbins, secondo titolo della stagione 2019/2020, è un grande omaggio a un innovatore senza precedenti, premio Oscar per West Side Story. Un viaggio omaggio che parte da lontano dal '56 con The Concert, In the night degli anni 70 e un pezzo recente e trascinante come Glass Pieces."
Il primo epidosdio del trittico di balletti è The Concert, o The Perils of Everybody che Robbins crea per il New York City Ballet con il quale debutta il 6 marzo 1956 al City Center of Music and Drama di New York: il balletto viene ripreso al Teatro dell’Opera di Roma da Jean-Pierre Frohlich e Stéphane Phavorin. Il pianista, che in questo debutto romano è la pianista Enrica Ruggiero, suona Frédéric Chopin in scena. Il Corpo di Ballo e i Solisti del Teatro dell’Opera di Roma danzano insieme alla deliziosa prima ballerina Susanna Salvi, ed ai Solisti Roberta Paparella e Sara Loro, notevoli. In un coacervo di gag intorno all'esecuzione di un concerto su musiche di Chopin, da cui pubblico viene rapito, evidenziamo che le scene sono di Saul Steinberg e Edward Gorey, i costumi di Irene Sharaff mentre le luci di Jennifer Tipton sono qui riprese da Les Dickert.
In the night, creata da Robbins nel 1970 sempre per il New York City Balletè incentrata su tre diverse coppie di fidanzati: una prima coppia è formata da giovani, una seconda da romantici raffinati e la terza da passionali amanti che s’incontrano sotto il cielo stellato di mezzanotte. I tre Pas de deux esprimono coreograficamente i diversi temperamenti delle tre coppie sulle note di tre Notturni di Frédéric Chopin. Il balletto si ispira alla tecnica accademica ed è influenzato dalla raffinatezza introdotta nelle coreografie da Balanchine, che Robbins irpropone in maniera efficace attraverso la sua immaginazione tersicorea. Le tre coppie sono formate da Rebecca Bianchi e Michele Satriano; la seconda da Susanna Salvi e Claudio Cocino. La terza vede l'étoile Eleonora Abbagnato in rosso scuro e nero, danzare appassionatamente con l’étoile internazionale Zachary Catazaro. Nel défilé finale balleranno le tre coppie in ensemble. I costumi sono di Anthony Dowell che nel 1973 danzò in maniera memorabile proprio questa creazione di Robbins al Royal Ballet.
Glass Pieces è un balletto di Jerome Robbins che data 1983: Robbins aveva scelto brani da Rubric, Façades e l'opera Akhnaten di Glass, che hanno composto il tappeto musicale ad una composizione coreutica particolarmente complessa e che situa ben 46 danzatori sul palcoscenico. L'anima di questa danza sono tre coppie che si evidenziano per i colori dei loro corpetti e dei tulle per le danzatrici e per le tute maschili, tutti di colori pastello in giallino, rosa salmone e verdino chiaro: rispettivamente Federica Maine con Alessio Rezza; Elena Bidini con Giuseppe Depalo; Eugenia Brezzi con Simone Agrò. Le tre coppie si insinuano in un ballo composito di persone che passeggiano in quella che immaginiamo una grande metropoli come New York, città d'elezione sia del coreografo sia del musicista americani.
Una serata sulle punte e perfettamente orchestrata dal Maestro Carlo Donadio alla guida dell'Orchestra del Teatro dell'Opera di Roma con grande plauso del pubblico.