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Palazzetto Bru Zane apre l'autunno a Roma con il grand opéra
Con lo splendido e generoso debutto di Diana Damrau con una serata dedicata a Meyerbeer all'Accademia di Santa Cecilia lo scorso 6 ottobre, il Palazzetto Bru Zane Centre de Musique Romantique Française apre l'autunno di Roma con il primo dei due partner musicali di lusso della Capitale: lo straordinario evento appena svoltosi a Santa Cecilia è l'apéritif per la stagione all'Accademia di Francia di Villa Medici a Trinità dei Monti, dal 16 al 19 ottobre prossimi.
Nella sala con vista su Trinità dei Monti si è svolto il giorno dopo un simposio sui diversi versanti operativi della Fondazione Palazzetto Bru Zane che da Venezia, passando per Roma e volando a Parigi – nonché a Berlino lo scorso 1° ottobre con la rappresentazione completa di Dinorah di Meyerbeer alla Philharmonie con l'Orchester und Chor der deutschen Oper Berlin -: i due temi centrali di orientamento della stagione 2014-2015 sono il Prix de Rome (sempre presente) e la Grande Guerra, in cui i programmi riguarderanno autori del Prix de Rome nato a Villa Medici, in particolare per l'autunno all'Accademia di Francia (16-19 ottobre) ed il ciclo – il 5 dicembre sarà il centenario del Prix de Rome - fino all'11 dicembre a Palazzetto Bru Zane e Venezia, un programma dedicato al Romanticismo tra guerra e pace. Un'ultima chicca sarà più in là a Santa Cecilia per la stagione da camera il 18 febbraio, e poco prima, il 16 a Venezia, con una soirée dedicata alla mélodie française.
L'Accademia di Francia di Villa Medici è dall'inizio partner privilegiato di Palazzetto Bru Zane, come ci spiega il suo Direttore scientifico Alexandre Dratwicki: “La nostra collaborazione è partita fin dalla nascita della Fondazione Palazzetto Bru Zane, ed abbiamo lavorato nella biblioteca di Villa Medici su Berlioz, Charpentier e molti altri; in seguito abbiamo trasmesso i materiali più importanti per la digitalizzazione all'Académie des Beaux Arts, che ha composto un volume di più di mille pagine dedicato al Prix de Rome. Pensiamo per esempio alla prima cantata di Debussy “Le gladiateur” ma anche ad autori incredibili che non hanno ricevuto il Prix de Rome, come Saint-Saëns ed il meno conosciuto Max D'Ollone. Per il 2015 la nostra pubblicazione omaggerà Paul Dukas, di cui, come voi sapete, si è perduta parte della produzione per una scelta dell'autore che l'ha distrutta (cfr. Rimbaud per la poesia, N.d.C.).” Come vediamo il Palazzetto Bru Zane ha svariate direzioni di operatività: l'una dedicata ai concerti, una alla ricerca, ed un'altra ancora per la produzione di volumi e l'incisione discografica.
Un'attività molto intensa riguarda la collaborazione con i discendenti dei musicisti del Prix de Rome ma non solo: questi ultimi infatti, nei loro archivi privati, in primis quello di Baillot, spesso detengono tesori sconosciuti e non ancora catalogati con la descrizione rigorosa di tutte le composizioni; dei concerti e dei loro programmi. Un esempio per tutti è la “Teoria musicale” di Cherubini oppure le rubriche dei contatti di Spontini e Hérold che hanno permesso di scoprire che hanno abitato nella stessa casa in periodi diversi. Di concerto con la Bibliothéque Nationale de Paris a gennaio si svolgerà un convegno per prospettare un futuro on line per gli archivi ed un omaggio all'”uomo-violino” Pierre Baillot.
Un altro progetto da concludere in aprile è quello riguardante la valorizzazione della Societé des Régisseurs des Mises en scène (gli allestimenti delle opere), che comprende inoltre materiale sulle rappresentazioni anche in provincia e sulle traduzioni. Il parternariato invece con il Centro Studi Opera Omnia Luigi Boccherini, ha permesso l'organizzazione di un convegno il 28-30 novembre tra Lucca e Pistoia su Musica e guerra in Europa dal periodo napoleonico alla Prima Guerra mondiale.
Il lavoro sulle partiture ha riguardato quest'anno in particolare Cinq-mars di Gounod - dal romanzo storico di Alfred de Vigny del 1826 - in prima rappresentazione all'Opéra-Comique il 5 aprile 1877: sarà presentata nei teatri di Monaco, Vienna e all'Opéra Royale di Versailles a fine gennaio.
Temi trasversali del Palazzetto Bru Zane di questa stagione sono il Romanticismo tra guerra e pace e un autore come George Onslow, comunemente ricordato come il “Beethoven francese”, che ha composto principalmente musica da camera per strumenti ad arco di estrema raffinatezza, come il Quintetto “de la balle” op.38. Vorrei poi ricordare le collaborazioni con etichette come Piano Classics, Ricercar e Naïve, che hanno prodotto di recente incisioni come quella del pianista Alessandro Deljavan su Benjamin Godard, riassumendo molta della sua produzione, dalle Scènes italiennes alle Valses e ballades pour le piano; Le caravane du Caire di André-Modeste Grétry con in collaborazione con la label Ricercar. Un'incisione doppiamente spettacolare è quella di Les Barbares di Saint-Saëns registrata in prima assoluta dal vivo al Festival di Saint-Étienne lo scorso febbraio.
Il versante dei concerti è poi dedicato non solo all'ascolto ma anche all'esercitazione e la formazione: un partnerariato con i concorsi a Lione di musica da camera rende possibile uno studio di brani poco percorsi a tutti i candidati, e la possibilità di un uso maggiore della creatività su autori poco frequentati e di cui non esiste una filologia interpretativa prefissata.
La serie di pubblicazioni dedicata ai Ritratti in questa stagione riguarda Gouvy e Dubois, corredati da tre cd: di Gouvy sono presentate le opere sinfoniche, la musica da camera, due trii, di cui uno su strumenti originali, ed a gennaio uscirà un secondo volume; per Dubois, invece brani inediti, la Symphonie Française e la Symphonie n.2.
Il ramo dedicato a Félicien David iniziato ad aprile a Venezia è proseguito ad agosto al Festival Berlioz – altro partner francese d'eccellenza del Palazzetto Bru Zane – con la messinscena di Christophe Colomb, che è stato presentata anche a Gand in Belgio ed in ultimo nel magnifico parterre dell'Opéra Royal Versailles di Parigi.
A maggio due opere al Palazzetto Bru Zane a Parigi: Le ventre de Paris di autori vari e l'opéra-comique Uthal di Méhul. Le ventre de Paris al Théâtre des Bouffes du Nord (il 10 febbraio a Venezia, il 29 maggio a Parigi): è un progetto nuovo e gastronomico, nel fil rouge dell'abbondanza orgiastica e alimentare del grand opéra di cui Meyerbeer è capofila assoluto. Da Offenbach ad Hervé, passando per Audran e Lecocq, si prepareranno delle caricature musicali mettendo il cibo in scena, il piatto è servito. Uthal di Méhul il 30 maggio all'Opéra Royal Versailles, è un'opéra-comique in un atto di soggetto ossianico ricamata sulle suggestioni gotiche dei canti dei bardi.
Ritornando all'Autunno a Villa Medici, ricordiamo un concerto d'entrée costruito su autori dialoganti tra di loro sul tema del titolo: Au pays où se fait la guerre, dove il soggetto è un soldato che parte per il fronte raccontato dal Quatour Giardini e la voce meravigliosa di Isabelle Druet – luccicante Mélisse nell'Armida de Les Arts Florissants -; il viaggio si compone dei tasselli musicali di Offenbach, Chaminade, Fauré, Donizetti, Duparc, fino al Paradiso melodico tratteggiato da Dubois, Boulanger ed Hahn. Il percorso dello spettacolo è presentato da Alexandre Dratwicki del Palazzetto Bru Zane.