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Palazzo Farnese. Les Indes Galantes per celebrare Rameau
Il 9 giugno 2014 la fastosa Sala di Ercole, a Palazzo Farnese a Roma, ha fatto da cornice al concerto eseguito da l'Orchestra Cecilia Barocca del Conservatorio di Santa Cecilia di Roma diretta da Jean Cristophe Frisch, in occasione dei 250 anni della morte del compositore Jean Philippe Rameau ( 1683-1764).
Il concerto è stato aperto dal Concerto RV 117 di Antonio Vivaldi (1678- 1741), che nel primo movimento, Allegro alla francese, è un omaggio del “prete rosso” ai ritmi di danza della musica francese. Il concerto, per violino, archi e e cembalo, è articolato negli usuali tre movimenti (Allegro – Largo – Presto) è molto brillante e ha nel ritmo incalzante dei movimenti veloci la predominante caratteristica.
Per l'omaggio a Rameau è stata scelta la suite da Les Indes Galantes, la cui esecuzione è stata divisa in due parti dall'aria Scoglio d'immota fronte dall'opera Scipione di Georg Friedrich Händel (1685-1759) , una impervia aria di bravura che è stata ben resa dalla giovane Minkyung Yang.
Tornando a Rameau, il musicista cominciò tardivamente a comporre opere, aveva gà cinquantanni, la sua carriera operistica iniziò grazie al signor de La Pouplinière, che lo assunse come maestro, direttore d'orchestra, compositore. La sua protezione gli consentì di poter rappresentare la sua prima opera teatrale, Hippolyte et Aricie, una tragédie lyrique (1733) che ebbe successo e lo rese famoso. In precedenza si era dedicato alle composizioni per clavicembalo, è del 1706 la pubblicazione de il Premier livre de pièces de clavecin e a cui se ne aggiunsero altri due.
Di Rameau sono di fondamentale importanza i suoi contributi alla teoria musicale, scrisse infatti il Traité de l'harmonie reduite à ses principes naturel (1723) che gli attirò non poche critiche e successivamente anche Génération harmonique (1737). Il compositore applicò le sue teorie nelle sue composizioni teatrali allo scopo di rendere più efficace la drammaturgia. Nella tradizione dell'opera francese creata da Giovanni Battista Lulli (1632-1687) le parti strumentali erano ampie e si dividevano in symphonies dramatiques, che comprendevano: ouvertures, sinfonie descrittive, preludi, interludi e postludi, e symphonies choreografiques, che erano destinate alle danze, le parti coreografiche non erano avulse dall'azione, ma ne costituivano una parte integrante e fondamentale.
Rameau raccolse questa tradizione e la sviluppò utilizzando le sue teorie sull'armonia per rendere la musica non solo più aderente all'azione ma anche per rendere più efficace la resa degli stati d'animo dei personaggi. Il risultato è una musica seducente e brillante, ricca di invenzioni ritmiche, melodiche e timbriche, un iridescente tavolozza che sorprende e affascina; nelle opere di Rameau i pezzi strumentali sono forse le parti più sorprendenti e ancora oggi incantano l'ascoltatore.
La suite strumentale è tratta da Les Indes Galantes, un'opéra ballet in quattro entrées, una composizione che ebbe più versioni, la prima versione fu in tre entrées ed ebbe la sua prima rappresentazione nel 1735 a Parigi, all'Accademia Reale della Musica e della Danza. La quarta entrée l'Entrée des Sauvages fu aggiunta nella replica dell'anno successivo, in questa circostanza venne anche ampliata l'Entrée del Fleurs. La composizione unisce un raffinato esotismo, allora di gran moda, all'amore, la cui analisi e le reazioni psicologiche dei personaggi erano un argomento molto in voga a teatro, le commedie di Marivaux ne sono un esempio eloquente.
L'Orchestra Cecilia Barocca del Conservatorio di Santa Cecilia sotto l'esperta guida di Jean Cristophe Frisch è stata uno strumento duttile ed efficace nella resa di tutti i complessi aspetti della composizione, in ogni sezione strumentale. Il pubblico presente a lungamente applaudito tutti gli interpreti