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Palma d'Oro ai capelli blu di La vita di Adele
Il 24 ottobre é uscito nelle sale italiane il film La vita di Adele, diretto dal francese Abdellatif Kechiche. La pellicola è ispirata alla graphic novel di Julie Maroh Il blu è un colore caldo. La vita di Adele ha vinto la Palma d’oro al Festival di Cannes 2013.
Il film racconta la storia di Adele, una quindicenne che vuole diventare un’insegnante (interpretata dall’attrice Adele Exarchopoulos). La vita della ragazza viene sconvolta quando incontra Emma, una studentessa d’arte con i capelli blu (interpretata da Lea Seydoux). Tra loro nascerà una storia d’amore.
Per la famiglia di Adele l'arte è un passatempo di ricchi e donne sposate. L'importante è avere un lavoro sicuro. Per la famiglia di Emma invce l'arte è l'unica cosa che può realizzare una persona e gli altri lavori sono solo abbrutimento. Il regista Kechiche ben evidenzia queste contraddizioni culturali, forse troppo estreme sia nell'una che nell'altra famiglia. La scena originale presente nella graphic novel di Adele che rompe con i genitori, è stata girata e poi però tagliata.
Il regista è sicuramente dotato di una grande sensibilità lirica, sospeso tra sentimento e carnalità. Molto esplicite le scene di sesso. I corpi di Adele e Emma si sporcano, fanno l'amore con un realismo assoluto. Tre ore di film intenso dove si ha l'impressione tangibile che Adele cresca con la pellicola, la si incontra piccola e curiosa la si ritrova cresciuta nel fisico e nella mente. Una sensazione unica, un'influenza del Cinema che continua anche dopo la sala, è un cinema di corpi che ha anche un effetto sul corpo e sulla mente dello spettatore. Assolutamente da vedere.