Supporta Gothic Network
Pan Classics. Mozart e Carlo Lenzi in lombardia
Carlo Lenzi e W.A.Mozart: Musica sacra in lombardia. Un CD Pan Classics con il soprano Francesca Lombardi Mazzulli e con l'Ensemble Autarena diretto da Marcello Scandelli. Senza dubbio il titolo di questo CD Pan Classics, distribuito da New Communication, attira l'attenzione. L'occhio cade subito sul nome di Mozart, che è però accostato ad un altro autore sicuramente pressochè sconosciuto ai non addetti ai lavori: Carlo Lenzi. Altra indicazione che incuriosisce è il repertorio: musica sacra, localizzata in un ambito geografico ben definito, la lombardia, nella seconda metà del 1700 (1770-1780).
La scelta nell'impostazione del CD di questi autori, brani e periodo nasce dal desiderio di rivalutare un musicista, Carlo Lenzi appunto, che fa parte di quella galassia di compositori contemporanei al genio di Salisburgo ed offuscati dalla luminosità della stella mozartiana. Destino comune a molti autori in tutta Europa, a volte a ragione, altre volte, come in questo caso, ingiustamente, per cause non solo artistiche ma anche contingenti e legate specifiche situazioni ambientali e di carriera.
L'ensemble Autarena, sotto la guida di Marcello Scandelli e con il soprano Francesca Lombardi Mazzulli, hanno pertanto registrato un intrigante CD nel quale con grande piacevolezza si scopre un autore di alto livello che, sotto diversi punti di vista, anche grazie a questa esecuzione ed interpretazione, regge il confronto con Mozart. Carlo Lenzi fu per quarant'anni maestro di Cappella della Basilica di Santa Maria Maggiore di Bergamo. Suo successore fu Simon Mayr, già incontrato in queste pagine ed anch'egli interessante e non sufficientemente valorizzato. Lenzi compose prevalentemente musica sacra, in conformità all'incarico che ricopriva. Formatosi alla scuola napoletana, autentica fucina dell'epoca di autori che condizionarono (in positivo e per idee innovative, ovviamente) il panomara musicale europeo, non riuscì fisicamente ad allontanarsi dalla sua sede e ad esportare con successo ed in numero adeguato le proprie composizioni le quali, in virtù come detto dell'ottima formazione accademica, erano senza dubbio paragonabili a quelle di autori in quel tempo più blasonati.
Molto interessante pertanto il paragone con una composizione mozartiana scritta nel 1773 proprio per una città della stessa regione, Milano, tappa di uno dei viaggi in Italia del giovane autore con il padre, e due “Sonate da chiesa”, scritte negli stessi anni per Salisburgo.
La prima e la quinta traccia sono due Sonate tratta da una serie commissionata dalla Chiesa del Rosario di Cadice, nel solco delle composizioni che utilizzavano testi tratte dalle scritture (immediato il paragone haydniano e delle sue sette parole di Cristo ) alternando sezioni strumentali a sezioni declamate. Bella musica. Anche un ascoltatore distratto sin dalle prima battute è costretto a concentrarsi nell'ascolto. Il trattamento della sezione strumentale ed il raffinato gusto armonico e timbrico fra archi e fiati producono un prodotto di alta qualità. Analoghe sensazioni per le due Lamentazioni. L'esperienza, le doti tecniche ed il sapiente uso della vocalità di Francesca Lombardi Mazzulli, perfettamente sostenuta dall'ensemble diretto da Marcello Scandelli con una lettura asciutta, precisa e, va detto, molto “mozartiana”, danno ovviamente un contributo fondamentale alla valorizzazione di queste pagine, raggiungendo, per esempio nel Largo iniziale della prima Lamentazione, momenti di grande suggestione e spiritualità.
Dopo aver in qualche modo familiarizzato con il linguaggio di Lenzi, le ultime tracce propongono pagine mozartiane celeberrime: due Sonate da Chiesa ed il famoso “Exsultate Jubilate”. Che dire. Dalle prime battute si prova la sensazione di riascoltare la voce di un amico. Mozart è così. Anche in questo caso la lettura di Scandelli e l'interpretazione della Lombardi Mazzulli sono adeguate, e la cura nel fraseggio, la pulizia e la freschezza dell'ispirazione fanno emergere quella tradizionale e disarmante (in apparenza) facilità alla quale Mozart ci ha abituato e che così tanto amiamo.
Bel CD. Leggiamo nelle esaurienti note illustrative che Lenzi ha lasciato 363 lavori di musica da chiesa e 38 di musica profana. Attendiamo altre registrazioni che rendano merito all'autore.