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Le parti e il tutto. Se sposti un posto a tavola
Marie (Louise Monot) si sposa e nel tavolo “Mimosa” siedono i suoi amici. Eric (Lannick Gutry), che vuole riconquistare il suo amore perduto, Marjorie combatte per trovare l’uomo giusto, Arnaud ed Edith devono superare una crisi difficile. Tra loro si creano relazioni, rapporti e intese che li porteranno a risultati inattesi… Ma che succederebbe se i loro posti a tavola venissero spostati? Altre relazioni, altre storie: il destino e il caso entrano in gioco nella commedia romantica di Raynal.
La commedia si snoda su una traccia rodata e gioca con il suo ottimo cast per divertire e far sorridere. Lo scambio delle parti, la storia riscritta, il rewind, sono ingredienti un pò logori forse per una commedia che ha la pretesa di essere “fresca”, funzionano però a dovere e i meccanismi della narrazione filano lisci come l’olio.
Il cast, punto di forza del film, trova ottimi interpreti per personaggi che trovano la giusta misura tra recitazione macchiettistica e profondità. Sono tutti protagonisti nella trama che si muove saggiamente e agilmente tra loro, disegnando un equilibrio gradevole tra le parti e il tutto, tra il main plot di Eric e Marie e le piccole storie dei co-protagonisti.
La ripetizione delle sotto trame con lo scambio delle parti inoltre facilita questa sensazione di armonia che tutte le piccole parti infondono nella trama. Il trick dei segnaposto è un facile e comodo strumento per cambiare le tessere del gioco e farlo ripartire, e la sceneggiatura è brava ad utilizzarlo a suo vantaggio, anche se la sensazione è che il finale sia scontato e ricercato fin dall’inizio. Pecca forse obiettiva di una commedia che doveva mantenere un arrivo inatteso, un finale frizzante; o forse gusto personale di chi scrive che stride con l’esito sempre probabile di una storia romantica. Di fatto gli sketch di cui si compone il plot sono efficaci e molto divertenti e non si può rimproverare nulla di grave a questo film, tranne una certa semplicità con cui porta avanti l’insieme della narrazione, che nella commedia francese degli ultimi tempi trovava una freschezza e un brio caratteristici. Considerando però che si tratta di un’opera prima, perdoniamo facilmente questo piccolo fastidio.