Pavia. Oblivion Show. Non solo musica ma estro

Articolo di: 
Marco Ragni
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Descrivere "Oblivion Show", andato in scena al Teatro Fraschini di Pavia la sera del 20 dicembre, non è difficile ma praticamente impossibile. Lo spettacolo è talmente eclettico ed originale che un qualsiasi tentativo di spiegarlo non renderebbe comunque giustizia a quanto avvenuto sul palcoscenico.

Nel doveroso tentativo di provare comunque a trasmettere parte delle sensazioni provate dallo spettatore, bisogna partire de quella preponderante: l'ilarità. Certamente si ride di gusto, perché le trovate che i magnifici cinque propongono a raffica sono irresistibili. Una comicità costruita con Arte, con la precisione e l'abilità di un orologiaio, lontana anni luce dalle battute a grana grossa che spopolano in certi cabaret televisivi.

Trattasi inoltre di peculiare umorismo magistralmente incastonato su un solido impianto di ricerca musicale. Una scelta che ha una precisa ragion d'essere, giacché i componenti del gruppo non sono i primi pivelli raccattati a caso ma vengono dall'Accademia di Musicale di Bologna e hanno alle spalle esperienze in spettacoli come "Grease" e "Jesus Christ Superstar".

Ora, per aiutarvi a capire meglio, potrei invitarvi a prendere visione del video "I Promessi Sposi" in 10 Minuti, il biglietto da visita con il quale il quintetto si è presentato al grande pubblico. Una volta ammirata la breve perfomance vi sareste fatti un idea del loro gusto per la caricatura, ma la vostra visione continuerebbe comunque ad essere parziale.

"Oblivion Show" incorpora infatti la suddetta parodia e altre trovate simili, ma potenzia il tutto con altre prove creative che spaziano dall'arte circense alle prestazioni mimiche più complete. Vi garantisco che assistere alla versione 'gestuale' di canzoni come "Io Amo" e "Ancora" lascia sbalorditi.

Gli estimatori, che non sono pochi, associano questa squadra a nomi illustri come i Monty Python. Qualcuno più vicino alla cultura sudamericana potrebbe invece trovare molte somiglianze con il gruppo argentino Les Luthiers, altrettanto bravo a coltivare un umorismo originale e di classe. Paragoni di lusso che però lasciano spazio ad una consapevolezza di fondo: gli Oblivion assomigliano, prima di tutto, a se stessi. Tutti gli altri li imitano e basta.

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GN9 Anno IV 9 gennaio 2012