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Rachmaninov: Trii con pianoforte. Un piacevolissimo CD Philarmonia Record, distribuito da Ducale, realizzato da Lise de la Salle al pianoforte, Bartolomiej Niziol, violino e Claudius Herrmann al violoncello, che svela un giovane ma già inconfondibile Rachmaninov.

Nell'immaginario collettivo, ed in fondo la sensazione coincide con la realtà, Rachmaninov è identificato come autore capace di dipingere maestosi affreschi musicali, utilizzando affascinanti temi in forme ampie e dense come le sinfonie e gli splendidi concerti per pianoforte ed orchestra. Una visione applicata anche nella musica per pianoforte solo, realizzata sfruttando al massimo le sue eccezionali doti pianistiche.

In questo bellissimo CD scopriamo invece un Rachmaninov cameristico, un aspetto meno noto ed in effetti poco presente nella sua produzione, nella quale, oltre a questi due Trii, troviamo solo qualche brano per violino o violoncello e pianoforte e la serie di songs per voce e pianoforte.

Il numero esiguo di brani cameristici nel catalogo non condiziona la qualità: in questo caso si tratta di opere giovanili, molto giovanili, scritte ad appena 19 anni al termine degli studi accademici ma che anticipano senza nessuna ingenuità od incertezza lo stile e la visione musicale del suo linguaggio più maturo.

Si accennava sopra alla vena creativa dell'autore capace di creare temi inconfondibili ed affascinanti, temi nei quali riemerge costantemente l'origine ed il background culturale dell'autore, profondamente legato alla tradizione russa, una terra sempre amata e ricordata anche nei giorni malinconici del volontario esilio in America.

Nel Trio elegiaco n.1 Rachmaninov, nonostante la giovane e età e l'oggettiva mancanza di esperienza, colpisce subito nel segno, svelando un tema proposto inizialmente dal pianoforte ed in seguito ripreso in dialogo dal violoncello e violino che è inconfondibilmente “suo” ed al tempo stesso nel solco della tradizione dei grandi autori russi. Un tema ampio e solenne, malinconico ed ondeggiante come il grano al vento nelle sterminate pianure russe, che entra subito in testa e stimola il desiderio di predisporre il tasto repeat del lettore... Il Trio del resto è breve, un unico movimento di un quarto d'ora scarso nel quale oltre al tema principale una seconda idea altrettanto struggente emerge nello sviluppo.

Lise de la Salle, Bartolomiej Niziol e Claudius Herrmann eseguono con trasporto e passione questa bellissima pagina, e l'ottima presa di suono rende merito all'accurata lettura, calibrando perfettamente la presenza dei tre strumenti, nella quale, come dubitarne, la scrittura pianistica conferma le caratteristiche già presenti nell'autore anticipando quello che avrebbe proposto nel corso del suo percorso compositivo, caratteristiche e difficoltà dominate senza problemi da Lise de la Salle.

Più ampio ed articolato il secondo Trio in re minore, suddiviso in tre movimenti, e senza dubbio più “pensato” rispetto allo slancio dell'unico movimento del sol minore. Probabilmente scritto con l'intenzione di dedicarlo a Tchaikowsy (la dedica indica “Alla memoria di un grande artista”) conferma la genialità dell'autore con una scrittura, per tutti e tre gli esecutori, ancor più complessa ed impegnativa rispetto all'altro Trio. Anche in questo caso il pianoforte è massicciamente presente, una presenza non invadente ma con una scrittura densa che sembra quasi voler dare agli unici due strumenti ad arco presenti un sostegno, per ampiezza ed intensità per esempio nel terzo movimento, quasi orchestrale.

La scrittura calibrata offre adeguato spazio ai tre artisti di esibire ed esaltare le proprie doti, sia nell'affrontare le difficoltà tecniche sia nei momenti di più intima poesia. Un CD senza dubbio da ascoltare e da consigliare, che non può non contribuire a far amare ancor di più questo autore.