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Il Piccolo Principe. Una rosa rossa per lui
“L’essenziale è invisibile agli occhi” diceva il Piccolo Principe di Antoine Saint–Exupéry. E diceva anche che “i grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stancano a spiegargli tutto ogni volta”. Ed è proprio su questi due assunti che si basa la trama del film Il Piccolo Principe. Sarebbe stato forse superfluo e quindi non essenziale riportare passo dopo passo la narrazione del libro, perché diciamo la verità, questa è una storia che piace molto a noi adulti, che conosciamo fin troppo bene e che vorremmo semplicemente riviverla con i nostri figli, o in una prospettiva diversa.
E allora l’aviatore perso nel Sahara è ormai vecchio, gli anni sono passati e il suo aeroplano, ancora più malconcio che nel libro, è parcheggiato nel giardino della sua sfatiscente casa fiabesca all’interno di una metropoli grigia e indifferente alla vita. Accanto a lui andrà a vivere una bambina superimpegnata con la madre, molto attenta alla formazione della figlia. Si trasferiscono nel quartiere con l’intenzione di superare l’ammissione della prestigiosa Accademia Werth che trasformerebbe la bambina in una splendida adulta, vivendo un presente pieno di impegni e scadenze. Il percorso pero’ cambierà rotta: l’aviatore farà conoscere alla bambina il piccolo principe.
Si rivive piacevolmente e profondamente la storia del Principe e del suo asteroide, della pecora (prova dell’esistenza del principe stesso) della volpe da addomesticare, del serpente impietoso, degli impegnativi baobab e dei camini fumanti, degli abitanti degli asteroidi vicini, delle stelle e della spada del piccolo principe, che nel film libera le stelle imprigionate e i sogni di tutti. I disegni riferiti al libro riportano fedelmente le originali illustrazioni, tanto che sembra averlo sempre a portata di mano, riportandoci a quelle pagine volanti che nell’infanzia abbiamo spesso incantevolmente sfogliato.
E la rosa, la nostra rosa – rossa, vivace, amabile, sempre presente, indifesa anche se amata, forse un po’ pungente ma solo per darsi un tono, dalla quale spesso ci si allontana più o meno inconsapevolmente (a volte per incomprensione, a volte per gli eventi stessi della vita) - resterà sempre viva, se la si guarda con gli occhi del cuore. Illuminerà così tutti i nostri piccoli e grandi tramonti dei nostri asteroidi fatati.