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Pisa. A teatro con la follia degli Auser Musici
Pisa, Teatro Verdi Venerdì 11 maggio 2012, Sala Titta Ruffo ore 21.00: “In equilibrio sopra la Follia - Eccessi e passioni del Barocco”. Con questa inaspettata citazione di una canzone di Vasco Rossi, subito reindirizzata per evitare equivoci o aspettative, il gruppo barocco “Auser Musici”, sotto la direzione di Carlo Ipata, ha proposto un concerto con un intrigante programma.
La scelta del titolo non è stata casuale. Gli autori proposti, Cesti, Scarlatti, il toscano di Camariore Gasparini, Telemann, Vivaldi ed Händel, hanno offerto una visione di un mondo musicale nel quale la scelta dell'organico strumentale e i virtuosismi della scrittura rendevano la musica linguaggio con il quale si potevano dipingere con l'efficacia e policromia l'uomo e le sue passioni.
L'uomo, appunto. Perchè, oltre agli strumenti, l'organico prevedeva la presenza di un esperto controtenore, Filippo Mineccia, che ha completato la tavolozza di colori ammaliando il pubblico con la propria voce e ricreando lo stupore e l'ammirazione che all'epoca provocavano i castrati, autentiche stars internazionali adorate dal pubblico.
Auser Musici è un gruppo solido in attività ormai da quindici anni, che sotto la guida di Carlo Ipata ha rivolto sin dall'inizio particolare attenzione alla riscoperta di patrimoni musicali toscani. Anche in questo concerto questo interesse è stato dimostrato con la prima esecuzione moderna di brani del camaiorese Francesco Gasparini. Dopo la piacevole sinfonia dell'Aiace, hanno incantato il pubblico le due arie interpretate con sicurezza di mezzi tecnici e precisione da Mineccia, una delle quali con un gradevolissimo intervento concertato della tiorba di Francesco Romano, dimostrando come nel panorama del barocco musicale italiano quest'autore non avesse nulla da invidiare ad autori oggi più conosciuti.
Nel proseguio del concerto l'ensemble ha ripreso possesso della scena e lo stesso Ipata ha lasciato il ruolo di direttore per esibirsi come solista al traversiere insieme al faluto dolce dell'ottimo Martino Noferi nel celeberrimo concerto in mi minore di Telemann. Anche in questa occasione grande cura per l'impasto strumentale e le dinamiche, e risolte con disinvoltura ed affiatamento le sezioni virtuosistiche dei solisti.
Non poteva mancare in un programma del genere Händel, con due splendide arie anche in questo caso ottimamente interpretate dal Mineccia, al quale è seguito il nostro Vivaldi, con la Trio Sonata n.12 dell.op.1 “La follia”, doveroso omaggio del veneziano ad un tema conosciutissimo ed utilizzato da molti altri compositori, Corelli su tutti. Con questo brano, al quale si fa riferimento nel titolo della serata, sono emerse le ottime doti tecniche dei violini Mauro Lopes Ferrera e Daniela Godio, che hanno intessuto con gli altri componenti ed il continuo, nel quale il cello di Mauro Valli emergeva tumultuosamente come richiesto dalla partitura, un dialogo efficace e coinvolgente nella serie di variazioni al celebre tema.
Ancora due arie vivaldiane e quindi un richiestissimo bis nel quale Mineccia ha interpretato la malinconica poesia della celeberrima “Lascia ch'io pianga” di Händel.
Una serata interessante con un programma forse anche generosamente lungo, dettato come ci ha detto Ipata da richieste specifiche per la prossima tournée internazionale, ma che in ogni caso per la scelta delle composizioni e la bravura dei musicisti non ha certo provocato noia. E' questa la follia che ci piace vivere.