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Pordenone 40° Festival del Cinema Muto. Una fiera di rarità
Nate nel 1982 con una retrospettiva su Max Linder organizzata dalla Cineteca del Friuli e Cinemazero, le Giornate del Cinema Muto di Pordenone, Festival leader nel panorama italiano, celebrano la 40° edizione tornando in presenza, al Teatro Comunale Giuseppe Verdi, dal 2 al 9 ottobre 2021, e con un programma di appuntamenti anche online realizzato con la collaborazione di MYmovies.
Le Giornate del Cinema Muto sono realizzate grazie al sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema, del Comune di Pordenone, della Camera di Commercio Pordenone-Udine e della Fondazione Friuli.
A inaugurare il festival, sabato 2 ottobre, è il capolavoro di Ernst Lubitsch tratto dall’omonima commedia teatrale di Oscar Wilde, Lady Winderemere’s Fan (Il ventaglio di Lady Windermere), del 1925, nel nuovissimo restauro del Museum of Modern Art di New York e con la musica composta da Carl Davis. In chiusura, l’Orchestra San Marco di Pordenone esegue in prima mondiale l’accompagnamento composto da Günter Buchwald per Casanova (1927) di Alexandre Volkoff, con il divo Ivan Mosjoukine nei panni dell’avventuriero e libertino veneziano Giacomo Casanova. Il film è presentato nella copia restaurata dalla Cinémathèques française.
Di assoluta riscoperta è la principale retrospettiva, dedicata all’attrice e produttrice Ellen Richter, star del cinema di Weimar dalla forte personalità, all’epoca popolarissima in molti Paesi, inclusa l’Italia, ma il cui nome è stato dimenticato insieme agli oltre 70 lungometraggi (la metà prodotti da lei stessa) di cui è stata versatile protagonista, quasi sempre con la regia del marito Willi Wolff. Solo grazie alle ricerche degli studiosi Oliver Hanley e Philipp Stiasny diversi titoli sono riemersi negli archivi di Germania, Russia, Paesi Bassi e Francia. Fra questi, Lola Montez, Die Tänzerin des Königs (Lola Montez, la danzatrice del re), del 1922, in cui Richter interpreta l’accattivante cortigiana; Die Frau mit den Millionen (La signora dei milioni), del 1923, un film d'avventura orientalista in tre parti scoperto al Gosfilmofond di Mosca; e la commedia Moral (Moralità,1928), in cui la star di una compagnia di rivista smaschera allegramente l’ipocrisia del perbenismo provinciale. La retrospettiva include Der Juxbaron (Il barone immaginario,1927), affascinante commedia degli errori, prodotta ma non interpretata da Ellen Richter e che permette invece di ammirare la futura diva Marlene Dietrich, qui all’inizio della sua carriera.
Oltre che nella terza rassegna (dopo quelle del 2017 e del 2019) delle Nasty Women, comiche ostili alle convenzioni e ai ruoli di genere in grado di rivoluzionare il modo in cui si guarda alle origini della commedia cinematografica, le donne sono al centro della retrospettiva dedicata alle grandi sceneggiatrici americane, dominatrici assolute nel campo e capaci di esprimere il proprio talento in ogni genere cinematografico. Fra le personalità celebrate sono Clara Beranger, Agnes Christine Johnston e Anita Loos, nomi all’epoca popolarissimi. Autrice del romanzo Gentlemen Prefer Blondes (I signori preferiscono le bionde), da cui il film di Howard Hawks con Marilyn Monroe e Jane Russell, Anita Loos era già conosciuta negli anni Dieci e Venti per tanti film di successo con star come Douglas Fairbanks e Constance Talmadge, due dei quali – American Aristocracy e A Temperamental Wife – si vedranno a Pordenone. Il talento immaginifico di Sada Cowan e Beulah Marie Dix si espresse, fra gli altri, nel film Fool’s Paradise (Paradiso folle) diretto da Cecil B. DeMille nel 1921, che pure fa parte del programma, così Kentucky Pride (Galoppo di gloria), del 1925, ambientato nel mondo dell’equitazione, con la regia di John Ford e scritto da Dorothy Yost, il cui nome si legherà più tardi ai film di Fred Astaire e Ginger Rogers.
Si segnalano l’evento di pre-apertura, venerdì 1 ottobre al Teatro Zancanaro di Sacile, con cui si celebra il settecentenario dantesco: Maciste all’inferno (1926) di Guido Brignone, nella copia del Museo Nazionale del Cinema di Torino, accompagnato dalla musica di Teho Teardo e Zerorchestra; e l'evento speciale di mercoledì 6 ottobre in collaborazione con la Slovenska kinoteka: il sensuale dramma ceco Erotikon (1929) di Gustav Machatý, con l'attrice slovena Ita Rina, accompagnato sempre dal vivo con la partitura del compositore sloveno Andrej Goricar.
Fra le altre proposte, rarità dalla Corea, i film con l’atletica star australiana di caratura mondiale Snowy Baker e il film italiano All’ombra d’un trono di Carmine Gallone, con la diva Soava Gallone, primo assaggio della rassegna “Ruritania”, fissata per il 2022. La sezione dedicata ai nuovi ritrovamenti e restauri riserva tante sorprese, come la commedia “blackface” del 1927 con Myrna Loy, Ham and Eggs at the Front (Due negri al fronte), riscoperta alla Cineteca Italiana di Milano e, appena restaurato dall’Università di Udine in collaborazione con altri archivi, La battaglia dall’Astico al Piave (1918), resoconto illuminante delle condizioni strazianti sul fronte italiano durante la campagna che segnò la caduta dell’Impero Austro-Ungarico. Una fra le più complesse operazioni di restauro è stata realizzata dalla Lobster Films di Parigi, che utilizzando copie provenienti da numerose cineteche ha riportato in vita l'ultimo film di Max Linder, Max, der Zirkuskönig (Il domatore dell’amore), del 1924: un’altra emozionante prima assoluta per le Giornate del Cinema Muto, che tanto devono al grande comico francese.