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Praga Digitals. Rosenthal legge il flusso evocativo di Debussy
Salut printemps, Invocation, Marche écossaise: titoli che poco direbbero anche ad appassionati ascoltatori, lanciandoli con tutta probabilità in una simpatica gara nel cercarne l’appartenenza. Pagine minori, giovanili e di singolare interesse, proposte in un cd tutto dedicato a Claude Debussy edito da Praga Digitals e diretto in toto da Manuel Rosenthal (1904-2003), interessante figura di direttore d’orchestra, e compositore, oggi meno nota, ma allora di sicuro spicco per il repertorio operistico e sinfonico francese.
Accanto, quindi, ai celebri Nocturnes, La mer e Jeux, nel cd compaiono tre pagine del periodo di apprendistato delle quali una, Invocation, rappresenta un raro esempio di scrittura a sfondo mistico religioso del musicista francese. Colpisce, in ogni caso, la freschezza di scrittura e si intuisce lo sforzo di liberarsi dai maestri esemplari d’allora per poter comporre con linguaggio personale, libero da schemi e aperto al proprio flusso di idee. Così che la voce, sia in Salut Printemps che in Invocation tenta in ogni modo di uscire dal facile melodismo, dall’effetto vocale forse un poco manierato e suggestivo di Massenet o Gounod, per donare alla parola la credibilità del proprio significato attraverso la musica. Quel recitar cantando al quale si dedicherà per creare il proprio capolavoro teatrale, Pelléas et Mélisande, facendo scomparire, sotto un flusso di note inscindibilmente legate al testo, la melodia comunemente intesa ed aprendo così le porte al Novecento per come verrà poi colto e condotto ai suoi estremi da Berg, Schonberg, Stravinskij e Shostakovich, tra i tanti.
Nocturnes, La Mer e Jeux rappresentano invece tre tappe differenti del cammino compositivo sinfonico, partendo quindi dal ricercare nell’orchestra colori e sfumature via via sempre più evocative e rarefatte per giungere con Jeux alla perfezione matematica del rapporto tra le frasi musicali e della loro interna costruzione. Partitura, quest’ultima, che influenzerà con decisione la scrittura di Stravinskij, Boulez e Messiaen.
Manuel Rosenthal dona una lettura all’epoca particolarmente in voga, densa e ricca di sfumature, di rubati, con particolare attenzione alla resa esteriore del brano, offrendo così la possibilità di aggiungere nella propria personale discoteca un interessante spaccato della storia interpretativa legata al compositore francese. Lo coadiuvano l’Orchestre de Théatre National de l’Opéra de Paris e il Choeurs de la radiodiffusion francaise del tutto a proprio agio in un repertorio a loro congeniale.