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Prendi un piccolo fatto vero. Lezione culinaria sui valori umani con Lino Guanciale
Torna a Roma l’attore Lino Guanciale (in continua tournée per promuovere lo spettacolo “La resistibile ascesa di Arturo Ui” di Bertolt Brecht per la regia di Claudio Longhi) con un doppio bis ‘eccezionale’ (22-23 ottobre 2011) del suo monologo Prendi un piccolo fatto vero: uno spettacolo che unisce la cucina alla poesia come elementi di pari importanza per la sopravvivenza dell’essere umano.
La sceneggiatura, come il titolo, prende spunto da versi e parole dello scrittore/poeta Edoarado Sanguineti (scomparso nel maggio del 2010) attraverso i quali si cerca di ri-percorrere gli ultimi secoli della nostra storia per rispondere a una domanda basilare: cosa è rimasto essenziale per l’essere umano?
S’inizia da una frase: “Per preparare una poesia si prende un piccolo fatto vero, possibilmente fresco di giornata”. Ciò a cui si fa riferimento sono i principali eventi politici, culturali e economici dagli anni 40 fino a oggi (vissuti in primis da Sanguineti) dove al centro vi è sempre l’individuo con i suoi dubbi e i suoi cambiamenti. Da lì, per l’appunto, comincia la genesi del componimento culinario/poetico.
L’intero palco, infatti, è impostato come un angolo cottura (con, sul fondo, un maxi-schermo con proiezioni delle immagini dei singoli periodi storici) in cui tutti gli ingredienti accumulati, insieme a qualche canzone, diventeranno infine la risposta alla domanda prima citata.
E’ una ricerca alla scoperta dei valori fondamentali dell’uomo: la libertà (concetto maggiormente accentuato da un brano omonimo di Giorgio Gaber del 1972 eseguito a chiusura dello spettacolo) e il senso di responsabilità. Quest’ultima, per l’appunto, è tradotta attraverso la cottura dei tortellini: un’analogia che ricorda allo spettatore che è sempre lui a decretare se ‘cuocere’ ciò che possiede oppure conservarlo con cura.
La piena riuscita dello spettacolo, comunque, è determinata non solo da un messaggio diretto e contemporaneo, ma anche dalla partecipazione del pubblico: il soggetto attivo e pensante che non solo è coinvolto nella preparazione degli ingredienti, ma a cui viene data l’occasione di essere consapevoli della propria forza come ‘piccoli fatti veri’ della poesia del futuro.
A spettacolo concluso, infatti, anche se la domanda prima posta resta una realizzazione prende forma: “libertà è partecipazione” (G. Gaber); o meglio: ogni ‘piccolo fatto vero’ fa nascere un valore che, insieme ad altri non individualisti, contribuisce a creare una poesia.