A proposito di Davis. Vivere la musica folk nell'America degli anni '60

Articolo di: 
Eleonora Sforzi
A proposito di Davis

A proposito di Davis, l'ultimo film dei fratelli Coen – tuttora in programmazione in diverse sale cinematografiche – ricostruisce, sia dal punto di vista visivo che sonoro, il contesto in cui si è sviluppata la musica folk nei primi anni sessanta, quando iniziarono ad affacciarsi sulla scena alcuni dei nomi che hanno segnato in modo indelebile il panorama musicale americano e internazionale.

Il titolo originale della pellicola, "Inside Llewyn Davis", è una citazione di uno dei più noti album di Dave Van Ronk ("Inside Dave Van Ronk", del '64), chitarrista e arrangiatore statunitense che contribuì alla rinascita della musica folk nel suo paese e fuori, entrando in contatto con altri giovani accomunati dalla stessa passione, poi diventati celeberrimi (tra cui, in primis, Bob Dylan).

Il protagonista del film (interpretato da Oscar Isaac) è proprio uno di questi giovani musicisti e cantanti folk di nome Llewyn Davis – le cui vicende sono ispirate alle memorie di Dave Van Ronk, pubblicate da BUR con il titolo "Manhattan Folk Story. Il racconto della mia vita" – che cerca di sbarcare il lunario vivendo della propria musica nel Greenwich Village. Qui, in particolare presso il Gaslight Cafè, si agita un coacervo di suoni e ritmi nuovi, ma soprattutto di volti giovani, tra cui, ad esempio, quello di Jim Berkey, interpretato da Justin Timberlake e ispirato a Paul Clayton, un celebre cantante folk molto attivo tra gli anni '50 e '60, amico di Van Ronk e di Dylan.
Dopo una serata passata suonando sul piccolo palco del locale e terminata con una violenta lite, Davis, il mattino successivo si risveglia nell'abitazione di due coniugi che, si scoprirà nel corso della vicenda, sono stati i genitori del ragazzo con cui ha duettato fino al suicidio di quest'ultimo. L'odissea di Davis ha inizio proprio nel momento in cui, in procinto di lasciare l'appartamento, il giovane si rende conto che il gatto rosso (il quale, non a caso, si chiama Ulisse) della coppia è uscito improvvisamente dalla porta con lui, quasi come se avesse deciso di seguirlo nelle sue  peregrinazioni, caratterizzate da vari incontri e scontri con amici e conoscenti, parenti e figure di passaggio.

Llewyn, appoggiandosi all'aiuto di chiunque possa dargli ospitalità per la notte – come se stesse seguendo un refrain a cui si era assuefatto da tempo – cerca di rintracciare il gatto, che nel frattempo è scappato senza lasciare tracce, ma allo stesso tempo si mette alla ricerca di se stesso e della possibile strada da intraprendere, sentendosi rimproverare di non avere una meta.
La concreta necessità di raggranellare qualche soldo lo spinge, ad esempio, a partecipare con Jim Berkey all'incisione del disco di "Please Mr. Kennedy", che trae spunto da alcune  canzoni omonime degli anni '60 d'ispirazione antimilitarista; in seguito, ad intraprendere un viaggio in auto verso Chicago con due musicisti sconosciuti: Roland Turner (interpretato da John Goodman) e il suo aiutante, Johnny, che si riveleranno tuttavia un'ulteriore via senza uscita. Lasciandoli al loro destino, Davis riesce a raggiungere la città, dove spera di conquistare l'interesse di un impresario che possa aiutarlo a promuovere il suo ultimo album, ma di nuovo il mondo dello spettacolo gli riserva un'ulteriore e amara sconfitta.

Il finale – non casualmente impostato come chiusura dello stesso cerchio tracciato all'inizio del film – appare molto significativo perchè simbolo di un'esistenza in equilibrio precario, emblema della condizione di insicurezza che contraddistingueva tutti i musicisti e i cantanti folk, che negli anni '50 – '60 cercavano di scrivere la propria storia.
In questo contesto dinamico e multiforme, ma dal retrogusto amaro, una figura verosimile come quella di Llewyn Davis finisce per risultare inevitabilmente sconfitta, a causa di casi ed eventi non sempre determinati da lui stesso, ma che gli hanno messo sulle spalle un carico di stanchezza difficile da portare con sè ogni giorno, insieme ai pochi averi posseduti. Se per Llewyn Davis il Gaslight Cafè del Greenwich Village non ha ancora aperto le porte del successo popolare, sullo stesso piccolo palco di legno si esibiranno figure come Bob Dylan e Joni Mitchell che lasceranno una traccia indelebile nella storia della musica a livello internazionale.

I fratelli Coen si sono dimostrati, di nuovo – come già, ad esempio, in "Fratello, dove sei?" e in "L'uomo che non c'era" – grandi narratori di storie attraverso le immagini, ponendo al centro un personaggio che cerca di costruire la propria strada, talvolta viaggiando e talaltra semplicemente entrando in contatto con molteplici figure ed esperienze, ma soprattutto facendo i conti con se stesso, come accade nella poliedrica vita di tutti i giorni.

Pubblicato in: 
GN15 Anno VI 20 febbraio 2014
Scheda
Titolo completo: 

A proposito di Davis (Inside Llewyn Davis)

REGIA: Ethan Coen, Joel Coen
SCENEGGIATURA: Joel Coen, Ethan Coen
ATTORI: Oscar Isaac, Carey Mulligan, Justin Timberlake, Garrett Hedlund, John Goodman, F. Murray Abraham, Adam Driver, Max Casella, Ethan Phillips, Alex Karpovsky, Stark Sands, Jerry Grayson

Uscita al cinema 6 febbraio 2014

FOTOGRAFIA: Bruno Delbonnel
MONTAGGIO: Roderick Jaynes
PRODUZIONE:  Mike Zoss Productions, Scott Rudin Productions, StudioCanal
DISTRIBUZIONE:  Lucky Red
PAESE: USA 2013
GENERE: Drammatico, Musicale
DURATA: 105 Min.
FORMATO: Colore