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Purcell. L'incanto della musica per il teatro
Un programma dedicato alla musica scritta per il teatro da Henry Purcell (1659 – 1695), insolito e prezioso, è stato molto apprezzato dal pubblico presente e si è svolto giovedì 22 febbraio scorso al Teatro Argentina, per la Stagione dell'Accademia Filarmonica Romana. La Lautten Compagney, guidata dal direttore artistico, nonché fondatore dell’ensemble, Wolfgang Katschner, al suo debutto a Roma, è stato protagonista dell'evento, con loro Dorothee Mields, un soprano il cui talento avevamo già avuto occasione di apprezzare all'Inaugurazione della IUC del 2015.
Il teatro inglese aveva vissuto il suo fulgore durante l'età elisabettiana con William Shakespeare, ma anche durante il regno di Giacomo I il “Teatro Giacobita” aveva prodotto drammi di grande fascino con atmosfere cupe e inquietanti. In seguito all'esito della guerra civile che aveva opposto il re Carlo I al Parlamento, Oliver Cromwell guidò la nazione e per vent'anni i teatri rimasero chiusi a causa delle rigide convinzioni dei Puritani. Alla morte di Cromwell ci fu la restaurazione monarchica con Carlo II e riaprirono i teatri, ma la messa in scena cambiò, il tipico teatro elisabettiano, come il Globe, ha solo elementi scenici mentre in quello della Restaurazione ci fu l'affermazione della fastosa scenografia barocca di derivazione italiana, adottata anche in Francia alla corte di Luigi XIV. Un cambiamento imposto dai gusti della corte e dal monarca che in esilio avevano visto quelle forme di spettacolo.
Nei drammi di Shakespeare e dei suoi contemporanei la musica era presente con le canzoni (Song) o con il Masque, il più famoso è quello de La tempesta scespiriana. Il Masque è una forma chiusa in cui si alternano pantomima, canzoni, duetti, danze e cori, interrompeva l'azione, anche se il tema svolto poteva legarsi metaforicamente alla trama. Queste caratteristiche musicali rimasero nel Teatro della Restaurazione, i cui esponenti, tra cui il più talentuoso fu John Dryden (1631-1700), spesso rielaborarono i drammi scespiriani, soprattutto quelli che per la trama si prestavano all'uso di scenografie fantastiche come La tempesta o il Sogno di una notte di mezza estate. A differenza però del teatro di Shakespeare i brani musicali non erano affidati agli attori ma ai cantanti professionisti, da questo ne conseguì che le canzoni, i duetti e i cori non sono mai interpretati dai personaggi principali. D'altra parte i compositori, come Purcell, potendo contare sulla capacità di professionisti, ebbero una maggiore libertà compositiva.
In questi drammi ci sono anche le musiche di scena per grandiose scene di massa come trionfi, esecuzioni, scene di magia. Purcell scrisse una innumerevole quantità di musica per il teatro, escludendo il Dido and Aeneas, che può essere considerato un melodramma perché sono assenti i parlati, la Lautten Compagney ha creato un percorso musicale scegliendo brani da composizioni significative di genere diverso. Se Tyrannic Love or The Royal Martyr ( Amore tirannico o il martirio reale) su testo di Dryden, per cui Purcell scrisse “Ah,how sweetit is to love” tratta del martirio di Santa Caterina d'Alessandria, un tema affine a quello dei contemporanei oratori, Pausanius, The betrayer of His Country ( Pausania o il traditore della sua Patria) è di argomento classico tratto da La guerra del Peloponneso di Tucidide, in ossequio all'incipiente gusto per l'antichità classica. Di quest'ultimo è stata eseguita “Sweeter than roses”(Più dolce di rose), una seducente canzone in due parti, la prima è un appassionato arioso, mentre la seconda è più animata in ritmo ternario,un brano in cui si nota l'influenza del tardo stile di Claudio Monteverdi (1567- 1643).
Molti dei brani eseguiti sono stati tratti da drammi della Restaurazione che vennero definiti in Inghilterra come semi-opera in quanto la parte musicale è ampia, come The Prophetess or The History of Dioclesian (La Profetessa o La storia di Diocleziano) è una semi-opera, tragicomica in cinque atti di Purcell, su libretto di Thomas Betterton, basato sul dramma The Prophetess di John Fletcher e Philip Massinger. La Profetessa ha uno sfondo classico ma la storia è inventata, una gran parte della musica è dedicata alla danza; per la coreografia, come in altre occasioni, Purcell si avvalse della collaborazione di Josias Priest. Timone d'Atene su testo di Thomas Shadwell (1642 -1692) è un altro degli adattamenti da Shakespeare, di cui sono stati eseguiti alcuni brani del Masque, cantati e strumentali. Due importanti semi – opera, sono anche King Arthur, or The British Worthy (Re Artù o Il Nobile Britannico) su testo di John Dryden e The Fairy Queen, una riscrittura del Sogno di una notte di mezza estate, capolavoro scespiriano, basata su un testo anonimo, la commedia è recitata, con lunghe scene messe in musica con cori, danze, canzoni. Di entrambe sono stati eseguiti vari pezzi sia cantati che strumentali.
Lo stile di Purcell è basato sulla tradizione musicale inglese, ma risente anche dell'influenza di Luigi Rossi (1597-1653), Francesco Cavalli (1602- 1676), che fu allievo di Monteverdi, e di Giovanni Battista Lulli (1632- 1687). Al di là delle degli influssi Purcell ebbe una straordinaria ricchezza d'invenzione melodica, abile nel contrappunto, fu insuperabile nella resa espressiva del testo messo in musica. Il King Arthur è il più riuscito come dramma recitato con scene musicali grazie alla collaborazione con Dryden ma The fairy queen, pur inferiore sotto l'aspetto drammatico, contiene la migliore musica per il teatro di Purcell. La musica di Purcell ha trovato nella Lautten Compagney diretta da Wolfgang Katschner degli ottimi interpreti, levità e grazia, malinconia e idillio, allegria e ritmo delle canzoni e delle danze sono state ben rese, Dorothee Mields l'avevamo ascoltata cantare Bach, ora in Purcell ha confermato la sua bravura, unisce al timbro vellutato, ricchezza di accenti e duttilità stilistica. I prolungati applausi del pubblico presente hanno convinto a concedere un bis, e in onore all'anniversario dei quattrocentocinquanta anni dalla nascita di Claudio Monteverdi la brava Mields ha cantato “Si dolce è'l tormento”.