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Quel giorno d'estate. Un giorno di ordinario terrorismo
In Italia non è mai accaduto un attentato terroristico di matrice islamica come in Francia, quindi per risalire alle stragi dobbiamo sempre ricordare quelle, non meno cruente, di matrice nostrana, che siano gli Anni di Piombo o gli attentati mafiosi degli anni '90. A Parigi invece, da almeno 4 anni, da quel 13 novembre del 2015, l'attentato alla discoteca Bataclan, gli attentati e la paura sono all'ordine del giorno. Bisogna conviverci: un giorno di ordinario terrorismo, per parafrasare il ben piu' conosciuto "giorno di ordinaria follia" diretto da Joel Schumacher nel 1993 con Michael Douglas nella parte principale. Fatte queste premesse, possiamo dire che il regista parigino Mikhael Hers con Quel giorno d'estate ci restituisce in quota la stessa alienazione a livello di atmosfera rarefatta e desolata del dopo attentato.
Ha scelto con attenzione i suoi protagonisti Hers: il viso dolce, tipicamente dinoccolato alla francese (diremmo noi) di Vincent Lacoste per la parte del giovane ventenne David che dovrà farsi carico di una ben ardua responsabilità, quella di far crescere Amanda - titolo originale del film presentato alla Biennale di Venezia 75° edizione - senza la madre, che è sua sorella Sandrine, interpretata nel film da Ophélia Kolb. Capiamo presto perchè il titolo originale era proprio Amanda, la protagonista nel cui ruolo si muove agevolmente la piccola Isaure Multrier, che ha un viso molto interessante, con delle espressioni a volte adulte e a volte infantili come naturalmente dovrebbe. Inoltre David incorre anche in un conflitto amoroso, perchè si innamora di Lena (Stacy Martin), conosciuta poco prima nell'incidente in cui lei, al contrario di sua sorella, si è salvata, sebbene con qualche ammacco.
Giriamo quindi in una Parigi che sembra una terra desolata, svuotata dalla gente, in cui gli stessi poliziostti a guardia dei parchi - è avvenuto in un parco l'attentato terroristico immaginato nel film - consigliano di rientrare a casa. Un clima apocalittico in cui però bisogna ritrovare la matassa dei fili dell'ordinarietà, prima di tutto perchè la bimba la necessita: dovrà andare a scuola, mangiare, e fare il famoso viaggio a Londra al posto della mamma e con David. Andranno a trovare la nonna di Amanda, Alison (nella parte Greta Scacchi) che non si è mai curata dei suoi figli, David e Sandrine e che lui non vorrebbe nemmeno incontrare: si convincerà per il bene della bambina.
Il film inizia in un parco e si conclude in un altro parco, come sospeso nel vuoto tra due inizi non piu' convergenti, in cui la scomparsa di qualcuno - la sorella di David e la mamma di Amanda - ha segnato due esistenze creando una tangente imprevista, un "padre" imprevisto ma spontaneamente devoto, qualcosa che solo la realtà è in grado di fare nella sua imprevedibilità.