Supporta Gothic Network
La ragazza del mondo. La rivelazione dell'altro
Una storia d’amore di oggi, toccante e intensa ma anche rivelazione, l’epifania progressiva di un percorso di crescita di una ragazza che sotto l’impulso di una passione fino a quel momento sconosciuta e travolgente scopre la sua strada ‘nel mondo’. Questo e altro nel primo lungometraggio di Marco Danieli ‘La ragazza del mondo’, distribuito da Bolero Film e premiato al Festival del Cinema Italiano di Annecy per l’interpretazione femminile di Sara Serraiocco alla sua quarta interpretazione sul grande schermo.
Nel film è la co-protagonista nel ruolo di Giulia accanto a Michele Riondino (‘Noi Credevamo’, ‘Meraviglioso Boccaccio’, ‘Il giovane favoloso’, ‘Bella addormentata’ nel suo curriculum) che nella pellicola si cala nei panni di Libero. Libero è un ragazzo della ‘working class’ con un passato difficile alle spalle, qualche anno trascorso in carcere per spaccio e un carattere irruento, aggressivo e sopra le righe.
Giulia è una placida e calibrata ragazza che proviene invece da una solida e ben educata famiglia borghese e soprattutto vive come in una sfera di vetro, imbrigliata nella comunità dei testimoni di Geova di cui il regista racconta con piglio sicuro e in modo approfondito le dinamiche relazionali e regolative, affidandosi a un cast di attori del calibro di Marco Leonardi, efficace e carismatico (lo abbiamo visto recentemente in ‘Ustica’ e in ‘Anime nere’ dove ha dato il meglio di sé) e a Pippo Delbono (fra gli altri lo ricordiamo per ‘Io e te’ di Bernardo Bertolucci).
E’ un mondo ‘sospeso’ quello dei Testimoni di Geova, che non accetta la tolleranza e l’apertura, giudicata troppo progressista, della società esterna, ‘Il mondo’, e detta regole molto restrittive sulla vita sociale e sessuale dei suoi adepti. Giulia, prima della classe, ragazza intelligente e indipendente, finisce per cedere alla sua attrazione per Libero alla ricerca di una identità autentica e di un suo posto ‘nel mondo’.
Crudo e romantico, asciutto ma a tratti commovente in un crescendo di pathos e di momenti intimi e pregnanti vivificati grazie a un montaggio espressivo e drammatico, il film racconta di una fede incrollabile, quella di Giulia che non cessa mai, neppure quando viene esclusa dalla sua setta, e abbraccia la rivoluzione secolarizzante di un mondo al quale in fondo non apparterrà. Vivamente consigliato per la qualità delle soluzioni registiche e per l’interpretazione magistrale dei due attori protagonisti.