Real Steel. Uomo e robot, un'alleanza per il riscatto

Articolo di: 
Eleonora Sforzi
Atom e Charlie Kenton in una scena del film

L'ultimo film della Walt Disney PicturesReal Steel, diretto da Shawn Levy, racconta una favola moderna caratterizzata da un'ambientazione fantascientifica, adattamento del celebre racconto di Richard Matheson del 1956 intitolato "Steel" ("Acciaio").

Dalle opere di tale autore statunitense erano già state tratte trasposizioni cinematografiche, come nel caso di "Io sono leggenda" e "Duel", inoltre, questi ha lavorato a fianco di imporanti registi e produttori per la stesura di sceneggiature televisive e filmiche, di cui è è esempio l'adattamento del racconto "The House of Usher" di Edgar Allan Poe, per "I vivi e i morti" del 1960, diretto da Roger Corman.

Il nuovo film di Shawn Levy si colloca quindi in un futuro poco distante da oggi, il 2020, quando gli incontri di pugilato non vengono più disputati da persone in carne e ossa, ma da robot, sempre più lontani dall'aspetto umano, capaci di azioni spettacolari e violente.

Charlie Kenton (Hugh Jackman) è infatti un ex pugile che, dopo molti anni lontano dal ring su cui non può più salire in prima persona, cerca di andare avanti prendendo parte a incontri organizzati – più o meno legalmente – tra lottatori d'acciaio ma, data la sua mancanza di fondi e quindi di robot di buon livello, finisce sempre per perderli. Conduce quindi le giornate tra continui espedienti e scommesse al fine di non lasciarsi travolgere completamente da avversari sempre più forti e tecnologici, finchè, in seguito alla morte della sua ex moglie, viene chiamato a rispondere della tutela del figlio Max (Dakota Goyo). Charlie non ha intenzione di prendersi questa responsabilità ma, per varie situazioni contingenti, si assume l'incarico fino alla fine dell'estate, un periodo molto importante ma difficile per i due. L'incontro tra Charlie e il figlio, un po' ribelle ma anche desideroso di conoscere e di vivere con il padre tante avventure, determina nel primo un rinnovamento della fiducia in se stesso, a tal punto da poter lentamente percepire una possibilità di riscatto.

E sarà proprio un robot di nome Atom, l'oggetto concreto che, grazie alla sua capacità di rialzarsi da ogni caduta e di reagire con vigore alle difficolta, determinerà questo cambiamento.

Per quanto riguarda la realizzazione concreta dei combattimenti con i robot, l'effetto realistico è reso possibile grazie alla tecnica chiamata "motion capture", con cui le mosse di veri lottatori di Boxe sono state riprese e attribuite ad automi creati  mediante gli avanzati sistemi della computer grafica. Questa tecnica rivoluzionaria è già conosciuta da diversi anni, a partire dall'ampio uso che ne è stato fatto nella saga de "Il signore degli anelli", al fine di rendere quanto più umano possibile il personaggio di Gollum, ma anche in tempi più recenti nel secondo capitolo de "I Pirati dei Caribi" per la figura di Davy Jones e la sua ciurma, in "Avatar", in "Alice in Wonderland" e in altri ancora.

Il regista Shawn Levy, che aveva iniziato la sua carriera con commedie quali "Una scatenata dozzina" (2003) e "La pantera rosa" (2006), ma che aveva anche dimostrato interesse anche per storie più originali come quella di "Una notte al museo" (2007), nel caso di "Real Steel" si collaca in un genere diverso, un'unione tra azione e fantascienza, affrontando anche tematiche di più ampio respiro.

Il nuovo film firmato DreamWorks, si colloca infatti sulla scia del rinnovato interesse per il tema del rapporto tra individuo e robot, quindi tra l'uomo e il prodotto stesso del grande sviluppo tecnologico avvenuto nel corso di decenni, già in auge grazie ai recenti film della saga di "Transformer" e di "Terminator". La memoria, però, torna soprattutto al cult "Blade Runner" (1982) di Ridley Scott, tratto dal famoso romanzo del 1968 "Do Androids Dream of Electric Sheeps?" di Philip K. Dick e al più recente, "Io, Robot" (2004) di Alex Proyas, ispirato all'antologia di racconti dal titolo omonimo del 1960 di Isaac Asimov. Il sottile fil rouge che lega insieme le storie di questo tipo è sicuramente il tema del rapporto inscindibile tra uomo e macchina, una interdipendenza che talvolta mette in crisi certezze e normali considerazioni, che destabilizza le relazioni di potere e di forza.  Nella figura del "robot comune" rappresentato da Atom si trova in realtà l'individuo comune, di cui viene rivendicata l'importanza e la forza.

Sulle note delle colonne sonore del bravissimo Danny Elfmann, ecco quindi un nuovo film in cui vengono uniti una tecnologia non troppo futuristica con sentimenti ed emozioni,  viene dato spazio al tema del rapporto tra padre e figlio, della possibilità di riscatto e miglioramento per ogni persona, sottolineando quindi come talvolta, un'occasione nuova, improvvisa e insperata possa cambiare le sorti della vita.

Pubblicato in: 
GN7 Anno IV 19 dicembre 2011
Scheda
Titolo completo: 

Real Steel(Real Steel)
REGIA: Shawn Levy
SCENEGGIATURA: John Gatins, Leslie Bohem
ATTORI: Hugh Jackman, Evangeline Lilly, Dakota Goyo, Kevin Durand, Anthony Mackie, Hope Davis, James Rebhorn, Olga Fonda, Marco Ruggeri, Karl Yune, Gregory Sims, John Gatins, Torey Adkins, Tom Carlson, John Hawkinson, David Alan Basche, Phil LaMarr

Uscita al cinema 25 novembre 2011

FOTOGRAFIA: Mauro Fiore
MONTAGGIO: Dean Zimmerman
MUSICHE: Danny Elfman
PRODUZIONE: Angry Films, DreamWorks SKG, ImageMovers
DISTRIBUZIONE: Walt Disney Pictures
PAESE: USA 2011
GENERE:  Azione, Drammatico, Fantascienza
DURATA: 127 Min.
FORMATO: Colore 2.35 : 1
SOGGETTO: Tratto dal racconto di Richard Matheson del 1956 intitolato "Steel".