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Red 2. Quando l'azione fa esplodere la comicità
Humor e adrenalina: torna la formula vincente che nel 2010 aveva fatto la fortuna del primo capitolo. Per la regia di Dean Parisot, Red 2, nelle sale italiane dal 21 agosto ma in anteprima dal 19, rischiera la stessa squadra di divi che non si prendono troppo sul serio – gli insostituibili Bruce Willis, John Malkovich, Mary-Louise Parker e Helen Mirren – stavolta affiancati da due facce da Oscar come Anthony Hopkins e Catherine Zeta-Jones. E il risultato è due ore di sano divertimento in puro stile americano, ossia leggero, esplosivo e trascinante.
I R.E.D. (Retired Extremely Dangerous) - originariamente partoriti sotto forma di fumetto da Warren Ellis e Cully Hamner per DC Comincs - sono una squadra di ex-agenti segreti americani in pensione, incapaci di tornare alla vita normale. Ci prova Frank Moses (Bruce Willis), che sogna la casetta col barbecue e la tranquilla noia dell'americano medio, ma che deve fare i conti con la compagna Sarah Ross (Mary-Louise Parker) che invece in quel tram-tram c'ha sempre vissuto e che adesso anela un'esistenza sotto il segno del pericolo. Ci ha provato (con scarsi risultati) Marvin Boggs (John Malkovich), il quale però deve inscenare una falsa morte per sfuggire ai suoi carnefici made in Langley. Quando la minaccia si estende anche a Frank e Sarah, in men che non si dica i tre si ritrovano su una cadillac diretti a scongiurare una minaccia nucleare innescata da una fuga di documenti segreti pubblicati su Wikileaks. A dar loro la caccia, oltre al solito reparto deviato dei servizi segreti americani, anche un temutissimo killer coreano di nome Han Cho Bai (Byung-hun Lee) e l'agente M16 in pensione più sexy d'Inghilterra, la cara vecchia Victoria (Helen Mirren). Le tracce e gli indizi fanno confluire inseguiti e inseguitori a Londra, nel cui principale manicomio criminale è rinchiuso il creatore dell'ordigno – progettato in piena Guerra Fredda e mai utilizzato – che adesso minaccia di sconvolgere di nuovo gli equilibri mondiali. Solo lui, il prof. Edward Bailey (Anthony Hopkins), è in grado di trovarlo e disinnescarlo, se non fosse che trentadue anni di isolamento e tonnellate di farmaci psichiatrici gli hanno leggermente scombinato il senso della realtà. Ma nuove tracce conducono a Mosca, dove ad attenderli c'è l'agente segreto russo Katja (Catherine Zeta-Jones), l'ex-fiamma di Frank in grado di disarmarlo più della kryptonite per Superman, nonché un nuovo segreto che minaccerà la quasi infallibile squadra dei R.E.D..
Benché le esplosioni, le sparatorie, gli inseguimenti e le scazzottate siano sovrabbondanti anche per un normale film d'azione, l'ingrediente fondamentale della ricetta di Red 2 (ancora di più rispetto al precedente capitolo) è senza dubbio la comicità. Ogni sequenza del film, per quanto adrenalinica o melò possa essere, scaturisce, è pervasa e infine sfocia sempre in uno o più scambi di freddure come nella più classica delle commedie, in particolare quelle americane in cui i beat umoristici del dialogo sono calcolati con precisione quasi matematica.
Ma come ogni vera commedia, Red 2 non fa ridere a vuoto, ma tematizza la risata rendendola portatrice di senso. E il senso di Red 2 può essere riassunto nella frase pronunciata da Victroia a Frank subito dopo avergli rivelato che è stata incaricata di ucciderlo: “It's important to enjoy life while you still can”, frase pronunciata con proverbiale aplomb inglese mentre sta sciogliendo un cadavere nell'acido. È il senso della vecchiaia secondo chi ha sempre vissuto pericolosamente. Ma, in fondo, vale come monito per chiunque sia arrivato a credere che, dalla vita, a un certo punto, ci si possa ritirare come in un letargo.
Monicelli avrebbe fatto correre i suoi 'Amici' a schiaffeggiare i passeggeri protesi dai vagoni in partenza, toccando ben altre corde e ben altre profondità. Qui, ci si deve accontentare di una buona miscela di calcolata ironia e sfrenata adrenalina che galleggia, lambendola, su quella profonda amarezza che sostanzia ogni riflessone sulla vita resa necessaria dall'approssimarsi della morte.