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Red Sparrow. La spia che viene dal freddo
Dopo le recenti polemiche (create ad hoc?) sul vestito nero mozzafiato (firmato Versace) per il photocall con il cast indossato da Jennifer Lawrence, sembra che Red Sparrow, lo spy-movie diretto da Francis Lawrence, che non è assolutamente imparentato con lei nonostante sia stata lanciata proprio dal suo The Hunger Games, abbia preso il volo, proprio come il suo nome in codice (passero rosso).
Il film in realtà viene dal libro omonimo di Jason Matthews, un ex spia della CIA che si è inventato una serie di romanzi sul personaggio di Dominika Egorova, soprannominata Red Sparrow, che viene costretta a fare la spia dopo un incidente al Bolshoi dove era prima ballerina. Ricattata anche per la madre malata - si vive un'atmosfera da guerra fredda anni '60, dove i russi vengono rappresentati come completamente dipendenti dallo stato, o meglio, dalla Grande Madre Russia, che dà come toglie -, Dominika prende il nome di DIVA in codice e si reca a Budapest per la sua prima missione dopo essere stata "ingaggiata" in modo violento dai servizi segreti russi (SRV).
Jennifer Lawrence, che interpreta una classica bionda russa e bisogna dire che la parte per lei è perfetta: il physique du rôle c'è tutto, dal castano al biondo, si muove agevolmente, sebbene non abbia una particolare espressività attoriale. Poco convincente come ballerina, lo è molto di più alla scuola delle Red Sparrow diretta da una glaciale Charlotte Rampling: è qui che dà il meglio di sé come assertiva manipolatrice di uomini, e ribelle contro i suoi stessi superiori. Gavetta breve quindi e subito in missione alla ricerca dell'americano Nat Nash (Joel Edgerton), amico della talpa russa Marble (Marmo), supericercata dai russi, special modo lo zio di Dominika impersonato da Matthias Schoenaerts, che non si fa remore di far passare alla nipotina una serie di esperienze violente e traumatizzanti, in un vero spirito di famiglia (è ironico, sic!).
Il thrilling, atmosfera di fondo del film, è sttolineato in particolare dalle musiche a cura del Premio Oscar James Newton Howard, conosciutissimo per le colonne sonore di celebri successi come Pretty Woman, The Village, Batman Begins e moltissimi altri.
Il film è ben diretto, godibile, con una fotografia sontuosa a cura di Jo Willems, attenta ai dettagli: affascinante - anche se per alcuni aspetti pcoo credibile (la Sparrow School è eccessiva) - e controverso, probabilmente avrà un proseguio.