Il restauro di Metropolis. La vibrante poesia per immagini di Lang

Articolo di: 
Eleonora Sforzi
Metropolis, Fritz Lang

Ultima perla del progetto “Classici restaurati in prima visione”, promosso dalla Cineteca di Bologna, è lo straordinario Metropolis diretto da Fritz Lang tra il 1926 e il 1927, presentato nei cinema d'essai di tutta Italia a partire dal 16 marzo scorso in quella che è attualmente la versione più completa del film, in quanto restituisce con maggiore precisione l'iniziale soggetto scritto dal regista austriaco e dalla moglie Thea Von Houbert.

Si tratta del nuovo restauro realizzato nel 2010 a cura di Friedrich-Wilhelm-Murnau-Stiftung e Deutsche Kinemathek a seguito del ritrovamento di circa venticinque minuti di pellicola in Argentina, che fino a quel momento si riteneva perduta.
Il celeberrimo film di Lang, accompagnato dalla colonna sonora originale ricostruita di Gottfried Huppertz e eseguita da Rundfunk-Sinfonieorchester, quindi, è stato finalmente proiettato in questa veste integrale, risultata dall'unione della pellicola già nota con quella ritrovata: seppur deteriorata e di formato diverso, appare funzionale a colmare alcune ellisi tra inquadrature e tra passaggi di trama.

Prodotto dalla società di produzione cinematografica tedesca UFA, Metropolis, oltre ad essere il primo grande film di fantascienza progettato con precise scelte tecniche e attraverso l'uso di effetti speciali avvenieristici per l'epoca, può essere considerato l'ultima significativa pellicola delle avanguardie espressioniste tedesche degli anni venti, il cui emblematico manifesto è il capolavoro di Wiene del 1920, Il gabinetto del dottor Caligari.

È doveroso ripercorrere la trama del monumentale film di Lang, per cogliere quelli che sono i tratti di intramontabile modernità di questa pellicola.
La vicenda si svolge nella futuristica città di Metropolis, strutturata su due livelli paralleli: la superficie, dove vive la classe dirigente immersa nel traffico stradale e in edifici altissimi che sembrano sfidare il cielo; il sottosuolo che, come un grande ingranaggio, è il cupo luogo di lavoro di migliaia di operai logorati da mansioni ripetitive e alienanti.
Questi uomini straniati e rigidi nei movimenti sono necessari per la gestione dell'immenso macchinario che dà energia alla Metropolis conosciuta in superficie, dove donne e uomini vivono ignari dell'esistenza di tale società sotterranea che costituisce l'altra faccia del  benessere. Anche le giornate del giovane Freder, figlio del dirigente di Metropolis Jon Fredersen, procedono prive di pensieri tra agi e divertimenti sullo sfondo di lussureggianti giardini, fino al momento in cui scorge per un attimo una giovane, di nome Maria, circondata da un gruppo di bambini poveri provenienti dal sottosuolo.
Il ragazzo, profondamente colpito da questo incontro e dalla bellezza della donna, dopo un confronto col padre, compierà un iniziatico viaggio nei sotterranei di Metropolis, in cui vede con i propri occhi l'immensa officina, dove operai sfiniti e disumanizzati lavorano senza sosta circondati da orologi che scandiscono meccanicamente movimenti e turni. Freder, improvvisamente, diviene testimone di una terribile esplosione in cui perdono la vita e rimangono feriti molti uomini, ma un attimo dopo l'ordine si ricompone e la produzione riprende con lo stesso ritmo: è in questo momento che l'imponente macchinario centrale alimentato dagli operai, appare al giovane come un immenso Moloch della tecnica che richiede sacrifici umani.
Freder, profondamente sconvolto, decide di scambiare la propria vita con quella di un operaio qualunque: assume il suo codice numerico di riconoscimento e sperimenta in prima persona l'alienazione fisica e psicologica. Finito il turno lavorativo, nelle catacombe ritrova Maria, che lenisce il malcontento dei lavoratori con parole di pace e li rassicura parlando loro dell'imminente arrivo di un Mediatore tra le due classi sociali. Mentre Freder sente su di sé il peso di questa responsabilità, da lontano qualcun altro sta osservando questi accadimenti: l'inventore Rotwang, il quale ha appena ultimato un robot, che Jon Fredersen vorrebbe usare per sedare gli intenti rivoluzionari degli operai di cui è giunto a conoscenza. Pensato per alterare gli asimmetrici equilibri di Metropolis, il robot, vero e proprio “deus ex machina” della vicenda, sotto le sembianze di Maria, determinerà una serie di avvenimenti drammatici fino alla rivolta sociale.

Lang, con questo film complesso tratto dal romanzo della moglie, attua una profonda e lucida riflessione sugli effetti dello sviluppo tecnico su una società del futuro in cui, tuttavia, si ripropongono le fratture e le dicotomie di ogni ciclo storico: potere e conoscenza, classe operaia e classe dirigente, progresso e benessere.
Come è stato detto in riferimento al restauro di Tempi moderni, anche il caso di Metropolis dimostra quanto il cinema muto sia in grado di parlare agli spettatori di ogni tempo con un linguaggio universale, mediante scelte tecniche visionarie, oltre che attraverso una trama e personaggi ormai diventati simbolici di una condizione sociale a cui l'essere umano torna ciclicamente. Una pietra miliare della storia del cinema, quindi, contraddistinta da una grande attenzione tecnica e compositiva per le singole inquadrature e dalla forte resa evocativa ed emozionale. Metropolis, un film che è vibrante e simbolica poesia per immagini, dimostra nella sua nuova veste restaurata, dopo ottant'anni dalla prima uscita nelle sale, un'eterna attualità.

Pubblicato in: 
GN21 Anno VII 16 aprile 2015
Scheda
Titolo completo: 

Metropolis

REGIA: Fritz Lang

Prima uscita del film nelle sale cinematografiche tedesche: 10 gennaio 1927
Proiettato in versione restaurata: dal 16 marzo 2015

SCENEGGIATURA: Fritz Lang, Thea von Harbou
ATTORI: Alfred Abel, Gustav Frohlich, Brigitte Helm, Rudolf Klein-Rogge, Fritz Rasp, Olaf Storm, Theodor Loos, Erwin Biswanger, Heinrich George, Hans Leo Reich, Heinrich Gotho, Margarete Lanner, Max Dietze
FOTOGRAFIA: Karl Freund, Günther Ritta
MUSICHE: Gottfried Huppertz, Giorgio Moroder, Peter Osborne, Bernd Schultheis, Wetfish , Alloy Orchestra , Club Foot Orchestra
PRODUZIONE: UFA
DISTRIBUZIONE: MONDADORI VIDEO, RICORDI VIDEO, SKEMA, EMPIRE VIDEO
GENERE: Fantascienza
DURATA: 150 Min.
FORMATO: B/N

NOTE: Restauro più completo attualmente esistente, realizzato nel 2010 da Friedrich-Wilhelm-Murnau-Stiftung e Deutsche Kinemathek in seguito al ritrovamento in Argentina di 25 minuti di pellicola ritenuti perduti.

Videopresentazione di Paolo Mereghetti proiettata prima della nuova versione restaurata:
http://www.ilcinemaritrovato.it/per-conoscere-i-film/metropolis/videopresentazione-di-paolo-mereghetti/