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Rondeau Production. La grande musica funebre di Boccherini
In questo recente CD Rondeau Production, distribuito da Ducale, sono affiancate tre composizioni funebri di Luigi Cherubini, autore forse oggi non adeguatamente valorizzato ed eseguito, ma che ha rappresentato, nel panorama della musica strumentale, sinfonica e corale a cavallo dei secoli XVIII e XIX un punto di riferimento ed un modello per i più grandi autori del periodo.
I brani registrati ed eseguiti dalla Philarmonisches Orchester Altemburg-Gera diretta da Matthias Grünert con il Kammerchor der Frauenkirche Dresden ed i solisti Akiho Tsujii, Martin lattke e Paul Kroeger sono la Marcia Funebre per orchestra, il Canto sulla morte di Joseph Haydn ed il celebre Requiem in do minore.
La scelta dei tre brani è senza dubbio molto utile per scoprire, per chi non lo conoscesse, o apprezzare ulteriormente, per i conoscitori dell'autore, la perizia e le peculiarità della scrittura musicale di Cherubini, non a caso ma con merito considerato dai grandi compositori a lui contemporanei, oggi ben più celebri, un modello da seguire e rispettare.
Con questa premessa la scelta di costruire un CD “funebre” passa ovviamente in secondo piano, tenendo anche conto di come in ogni caso fosse prassi tradizionale per l'epoca comporre o commissionare a famosi autori brani celebrativi sia per festeggiare che per commemorare, spesso con risultati, come in questo caso, di particolare qualità.
La Marcia Funebre per orchestra fu composta nel 1820 per la morte del Duca Carlo Ferdinando di Borbone, figlio del re Carlo X, assassinato da un fanatico anti regime. Boccherini aveva già composto delle musiche per le sue nozze con la Principessa Carolina di Borbone-Due Sicilie. Come detto la chiave di letture si queste composizioni non deve essere condizionata da alcune caratteristiche tipiche ed inevitabili di questo genere, come l'utilizzo di percussioni ed ottoni e l'andamento processionale e solenne, ma basarsi sulla perizia dell'autore nell'utilizzare la tavolozza di colori orchestrali e la capacità di creare idee tematiche mai banali o scontate. Con questo approccio diventa comprensibile la grandezza artistica e si comprendono le motivazioni della stima dei contemporanei.
L'esecuzione della Philarmonisches Orchester Altemburg-Gera sotto la sicura direzione di Matthias Grünert contribuisce senza dubbio a affermare questa perizia ed anche nelle altre due composizioni nelle quali sono presenti il coro ed i solisti il risultato è decisamente di ottimo livello.
Il “Canto sulla morte di Joseph Haydn” ebbe una genesi particolare. Nacque nel 1805 su quella che oggi definiremmo “fake news”, cioè sulla diffusione della notizia, rivelatasi poi falsa, della morte di Haydn. Il brano ebbe un destino beffardo poiché per questo motivo non fu eseguito rimanendo per molti anni nell'ombra ma non nell'oblio definitivo come dimostra questa registrazione.
Anche in questo caso la necessità di creare una composizione celebrativa ma malinconica, per di più dedicata ad un monumento della musica europea, diede la possibilità e stimolo a Cherubini per creare, sia nella scrittura strumentale come nelle sezioni dei solisti in dialogo con l'orchestra, momenti di grande bellezza e raffinatezza, degne delle più interessanti composizioni Beethoveniane (che peraltro adorava Cherubini).
Domina il CD per lunghezza e fama il Requiem in do minore, eseguito a Parigi nel 1817 per ricordare la decapitazione di Luigi XVI allo scoppio della rivoluzione francese. È una composizione con caratteristiche atipiche rispetto ad altri esempi dell'epoca. Oltre all'inevitabile presenza del coro, manca per esempio il tipico quartetto di voci soliste. In questo caso il salto di qualità rispetto alle altre due composizioni presenti del CD è gigantesco. Per la bellezza, le idee tematiche, l'uso della massa corale e soprattutto per l'orchestrazione, il Requiem si colloca senza dubbio nella ristretta cerchia di composizioni modello per tale genere, ed in effetti l'influenza che ebbe su Beethoven, Brahms, Schumann e Berlioz è dichiarata dagli stessi compositori.
L'esecuzione corale e strumentale è accurata ed efficace nell'esaltare tutte le caratteristiche sopra citate e regalano all'ascoltatore momenti di grande coinvolgimento sin dall'Introitus ma anche, per esempio, nel Dies Irae o nel Pie Iesu.
Un CD senza dubbio da consigliare per consentire una meritata considerazione di un autore così importante nello scenario della musica europea.