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Room. La solitudo della Stanza vince il Golden Globe
Presentato nella Selezione Ufficiale alla X° Festa del Cinema di Roma, Room, il film basato sul bestseller di Emma Donoghue e diretto da Lenny Abrahamson e dal prossimo 3 marzo nei cinema, aggiduica il primo Golden Globe all'attrice Brie Larson come migliore attrice in un film drammatico.
Room di Lenny Abrahamson invece tratta di una prigionia ripresa dalla cronaca: una ragazza di 17 anni viene rapita da un uomo, violentata ripetutamente e segregata in un capanno con un lucernario nel soffitto. Negli anni di prigionia dà alla luce un figlio, Jack, che decide di far scappare per liberare lui e lei dai 9 mq in cui vivono.
L'attrice Brie Larson è bravissima ad interpretare questa parte difficile insieme al piccolo Jacob Tremblay che, come nel caso Fritzl, dovrà riadattarsi alla luce, al mondo, alla vita reale. Emma Donoghue, autrice della sceneggiatura, quando ha scritto il libro dal quale è tratto il soggetto del film, si è ispirata in parte, dal caso della figlia di Josef Fritzl, rinchiusa per 24 anni nella cantina di famiglia, violentata dal padre dal quale ha avuto sette figli (è stata rinchiusa nel 1984 e liberata nel 2008 perché la figlia Kerstin è stata portata all'ospedale; nel 1996 il figlio Michael era morto a causa della mancata assistenza medica).
Di Room, aldilà della pregnante interpretazione sia della madre, nel film sempre chiamata Mà, ovvero Brie Larson; sia del piccolo Jacob Tremblay, che è l'unico ad avere un nome dentro la “Stanza” (Room, appunto), colpiscono i dialoghi che mettono in luce quella solitudo dal mondo esterno che invalida la realtà di fuori agli occhi del bambino, la sua vita può essere solo nella Stanza con Mà, e nemmeno le foglie vengono riconosciute come tali per chi non ha mai veduto un albero.
Un Altro Mondo, e alieno quello esterno, al quale dovrà essere abituato lui, nato nella Stanza, dove vorrà anche tornare per terminare con una frase che riassume tutto il senso della prigionia: “Non può essere Stanza perché la porta è aperta”.