Santa Cecilia con Winners. Trifonov rivela le romantiche asperità di Rachmaninoff

Articolo di: 
Livia Bidoli
Daniil Trifonov

Due giovani talenti già affermati internazionalmente conducono a Santa Cecilia,per la rassegna Winners, le due serate del 6 e 7 settembre 2012, anteprima della stagione che va ad aprirsi il 13 ottobre con Pappano che dirige la Nona di Bruckner e i Quattro pezzi sacri di Verdi. Andrea Battisoni (classe 1987) conduce l'Orchestra dell'Accademia con Daniil Trifonov (nato nel 1991) solista al pianoforte per due delle più celebri opere di Rachmaninoff: il Concerto per pianoforte n.3 cui segue la Sinfonia n.2.

Un concerto straordinario, diciamolo subito: impossibile non essere turbati dalla geniale tecnica ed interpretazione del russo Trifonov, vincitore di ben tre concorsi pianistici: il Čajkovskij di Mosca, per cui è stato insignito del Grand Prix da Valery Gergiev in persona – abbiamo ascoltato e recensito anche l'altro premio Čajkovskij quest'inverno, l'altro russo Denis Matsuev, ancora con Rachmaninoff,  i Piano Concerto n.2 e n.3 -; il premio Chopin di Varsavia e il Rubinstein di Tel Aviv, una vera en plein per Trifonov che si è aggiudicato inoltre il plauso indiscusso di Martha Argerich, Nelson Freire e Krystian Zimerman fra gli altri.

Andrea Battistoni invece sembra particolarmente specializzato nella lirica, lato pucciniano e verdiano su tutti, e condurrà in autunno La Battaglia di Legnano al Teatro Regio di Parma dove è Primo Direttore Ospite; La Bohème alla Semperoper di Dresda e al Palau de Les Arts di Valencia; il prossimo anno dirigerà un nuovo allestimento del Nabucco alla Deutsche Oper Berlin. Ha inoltre già debuttato con grande successo a La Scala di Milano, e la maggioranza dei grandi teatri d'opera italiani (Trieste, Genova, Verona, etc.) nonché a San Pietroburgo con brani scelti da Rigoletto e Traviata. A Santa Cecilia tornerà in febbraio per condurre i Quadri da un'esposizione di Musorgskij e tre opere di Bach.

Il conosciutissimo Concerto per pianoforte n. 3 op. 30, soprannominato brevemente anche Rach3 è, insieme al Rach2 (Concerto per pianoforte n.2) uno dei brani più ardui da eseguire su tastiera. Composto dall'autore nel 1909, ed eseguito da lui stesso in prima mondiale nel 1909 a New York diretto da Damrosch – ed in seguito diretto da Mahler alla Carnegie Hall (1910) -, si compone di tre movimenti: Allegro ma non tanto, Intermezzo: Adagio e Finale: Alla breve. Questi ultimi suonano tutti come un avvicinamento al trionfale finale. Nel primo Trifonov mostra come le sue doti di pianista siano contraddistinte da un tocco quasi alare, leggero, con un approccio dolce alla tastiera che poi viene aggredita nervosamente, inperpicandosi sui passaggi più tortuosi e svettando in velocità. In questo Battistoni si trova molto a suo agio e apre armonicamente leggero anche lui per sottolineare vieppiù la caratura romantica del brano.

Trifonov, se stiamo attenti ad ascoltare le registrazioni dell'epoca, ha quel tocco direi “chopiniano” (ed infatti sono usciti già vari cd dedicati al romantico polacco con lui alla tastiera per Decca e la stessa fondazione Chopin), come lo stesso Rachmaninoff: stempera il romanticismo incluso nella partitura riportandolo indietro addirittura a prima della composizione e con un tocco caudato. Nella ripresa del tema del primo movimento, nell'Adagio, Trifonov brilla più che mai e la serie di arpeggi raffinatissimi del Finale sempre in accelerando, insieme alle variazioni dell'oboe e degli altri legni, sono avvincenti, coinvolgendo omogeneamente l'Orchestra tutta verso il baldanzoso finale.

Il profondo epos che Rachmaninoff immette nella sua partitura è anche legato al riportare la maestosa tradizione russa nel linguaggio romantico scelto dal compositore: ed un continuum allora si nota con il primo dei due bis concessi a gran richiesta da Trifonov, dall'altro russo che tanto scavò nella sacralità e profanità russe, Igor Strawinskij, riproducendo al piano la Danse Infernale, la Berceuse ed il Finale da L'Uccello di fuoco (1910). 

La Sinfonia n.2 in mi minore op. 27, scritta anni dopo (tra 1906 e 1907), il terribile ed incomprensibile fiasco della prima nel 1897, è dedicata al compositore russo Taneev, una delle cui opere – John di Damasco op.1 - ritroviamo in un cofanetto Deutsche Grammophon dedicato a Rachmaninoff (Sinfonie 1-3,  The Bells,  The Rock e le Danze Sinfoniche) dalla Russian National Orchestra con il russo Mikhail Pletnev alla direzione, e che consiglio caldamente, essendo una delle versioni mie preferite.

La Sinfonia, diretta da Battistoni con estrema puntualità ma con vera verve a partire dal secondo movimento, si compone dei classici quattro momenti di sviluppo: Largo - Allegro moderato, Allegro molto, Adagio, Allegro vivace. L'ampio tema iniziale presentato dal violoncelli e contrabbassi procede nell'Allegro moderato mutandosi in un tema malinconico annunciato dai violini. Battistoni lima qualsiasi asperità intensificando il lirismo di fondo, per giungere vigoroso all'Allegro molto, in cui attacca energicamente per cadenzarsi solo sulla marcia sussurrata che sfocia nel cantabile. Nell'Adagio vi è la completa esposizione del tema lirico in cui il clarinetto solista sembra “cantare” una poesia sulla caducità e sul transeunte, finendo per riecheggiare fra le note, nell'Allegro vivace seguente, il topos rachmaninoviano del Dies Irae, che si anima con ritmi da saltarello, evocando l'intera serie dei temi prima esposti.

Per approfondimenti tecnici consiglio il libro di Claudio D'Antoni, Rachmaninoff. Personalità e poetica edito da Bardi Editore, Roma.

Pubblicato in: 
GN42 ANNO IV 10 settembre 2012
Scheda
Titolo completo: 

Auditorium Parco della Musica, Sala Santa Cecilia
Dal 6 al 27 settembre 2012 ore 21.00

Winners, la musica che vince

I grandi capolavori per pianoforte e orchestra nell’interpretazione di giovani artisti, primi premi dei concorsi internazionali diretti da altrettanti giovani e affermati direttori

6 e 7 settembre, Sala Santa Cecilia, ore 21:00
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Andrea Battistoni direttore
Daniil Trifonov pianoforte (vincitore Concorso Čajkovskij 2011)

Rachmaninoff        Concerto per pianoforte n. 3
Rachmaninoff        Sinfonia n. 2
in collaborazione con la Fondazione Rachmaninoff