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L’opera che Mozart ha scritto come terzo e conclusivo episodio alla Trilogia sull'amore con il libretto di Lorenzo Da Daponte, Così fan tutte, e che ebbe la sua prima rappresentazione al Burgtheater di Vienna  la sera del 26 gennaio 1790, è un dramma giocoso in due atti che ha come sottotitolo La scuola delle amanti, a ricordare naturalmente la commedia di Moliére La scuola delle mogli e La scuola dei mariti, che hanno però tutt'altra trama. In due serate e con il pietroburghese Semyon Bichkov alla direzione dell'Orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia, nei giorni 23 e 27 giugno, ha presentato Così fan tutte in forma di concerto con delle voci strepitose.

Il cast infatti ha previsto due americane: la soprano Corinne Winters (Fiordiligi), che riprenderà Così fan tutte a Londra alla Royal Opera House - Covent Garden a settembre con Bychkov; e la mezzosoprano Angela Brower  (Dorabella), che ha inciso l'opera con Yannick Nézet-Seguin nel 2013 e Le nozze di Figaro nel 2015 con lo stesso direttore; il soprano spagnolo Sabina Puértolas nel ruolo della cameriera Despina, anche lei sarà a Covent Garden con Bychkov; il tenore palermitano Paolo Fanale (Ferrando); il baritono austriaco Markus Werba  (Guglielmo) e l'altro baritono romano Pietro Spagnoli (Don Alfonso).

Fra i più rodati ma meno rappresentati rispetto a Le Nozze di Figaro e Don Giovanni, Così fan tutte, parte necessaria ad uno sguardo disilluso sull'amore e sull'erotismo, in particolare la fedeltà su cui scommettono i  due fidanzati di Fiordiligi e Dorabella, è un'opera all'insegna del belcanto che Bychkov dirige con estrema sincronia rispetto alle parti vocali ed ai ritmi da opera buffa.

Napoli, dove l’ha situata il librettista Da Ponte, è il setting per una tra le più amorali tra le opere mozartiane. L’intreccio ruota attorno ad una sfida, Ferrando e Guglielmo, i due fidanzati delle sorelle Fiordiligi e Dorabella, mettono alla prova la loro fedeltà, corteggiandole camuffati da nobili albanesi. Dopo aver scommesso infatti con l’anziano filosofo Don Alfonso, che insieme all'intrigante cameriera Despina ha organizzato l'incontro, si sopno recati da loro riuscendo entrambi nei loro piani di conquista e perdendo doppiamente la partita, in uno scambio ad incrocio: Fiordiligi  viene sedotta da Ferrando e Dorabella da Guglielmo.
In questo incrocio amoroso le voci che svettano di più, di un cast veramente ben assortito sono la Fiordiligi di Corinne Winters  ed il tenore Paolo Fanale, dalla voce molto flautata; il Gugliemo di Werba è corredato dal talento scenico; Dorabella di Angela Brower è molto simpatica con la voce; e si comprende l'approfondità e agile conoscenza dell'opera da parte di Spagnoli in Don Alfonso; qualche perplessità sulla Despina spagnola di  Sabina Puértolas. La direzione di Bychkov è sicura e rodata, senza esitazione e così la segue l' Orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia.

La fine dell’opera però non è amara come si crede, dimostra soltanto quanto labile sia il desiderio umano, e possa essere assoggettato a venti imponderabili e imprescindibili. Dopotutto le ragazze chiedono perdono e quel che offrono in cambio sono le delizie amorose della loro compagnia che i due giovani hanno stoltamente voluto mettere alla prova. La morale in fondo non esiste, è qualcosa di più sottile ed inafferrabile degli stessi diktat amorosi, e cela la verità proprio dietro quelle maschere che indossiamo tutti noi ogni giorno. In una parola, rassomiglia ad un aforisma di wildiana memoria, asserendo che la verità e non la menzogna si nasconde sotto la maschera, come nell’ultimo film di Kubrick Eyes Wide Shut.