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Il segreto di Welma Fox. Intervista esoterica a Giancarlo Guerreri
Il segreto di Welma Fox, terza opera (dopo L’Ombra della luna. La via del tarocco, 2007, e Il profumo di Kether, 2010) di Giancarlo Guerreri, biologo torinese con la passione della scrittura e dell’esoterismo (oltre che della fotografia, dei viaggi e delle immersioni subacquee, come scopriro’ tra poco).
Il libro, gia’ matericamente, piace. Ha la consistenza dei testi d’antan pubblicati da quei piccoli editori che sapevano ammaliare il lettore anche con la componente oggetto, di un volume. Penso proprio ai piccoli editori che hanno lasciato impronte profonde nella nostra coscienza, Scheiwiller, Crocetti, ma non solo, mentre sfoglio una delle ultime uscite di Tipheret, neonata editrice (se non erro e’ stata fondata nel 2009) che prende la propria denominazione dalla Sefira centrale della Cabala, quella dell'equilibrio, l'unica dalla quale è possibile raggiungere Daat (la conoscenza) e non per nulla le varie collane prendono i nomi delle altre Sefirot.
Lo incontro, presentato da amici comuni, preparato soprattutto dal ricordo di una frase del suo primo libro: “Nelle notti serene, le ombre, formate dai raggi della Luna creano un buio che è più profondo della notte stessa. Questa è l’Ombra della Luna. Un buio dentro un altro buio”.
Gianni Maria Saracco. Una confessione, innanzi tutto: il tuo libro lo sto leggendo ma non l’ho ancora finito. Me lo vuoi presentare, e parlarne tu, tanto a me quanto ai lettori di Gothic Network?
Giancarlo Guerreri. Ho avuto la volonta’ e l’ambizione di scrivere un giallo simbolico-massonico. E’ una storia che racconta vicende legate alla comunicazione medianica ed alla Massoneria, all’interno della quale ho provato a interrelazionare e correlare autentici fatti storici, riletti e interpretati, spero, secondo inediti paradigmi interpretativi.
G.M.S. Un romanzo esoterico, dunque.
G.G. Certamente. Inteso in maniera profonda e non banale, questo almeno nelle mie intenzioni.
G.M.S. In che senso?
G.G. Esoterismo è un termine generale che vuole, pur nella genericita’ della definizione, di ogni definizione, indicare un insieme di dottrine di natura segreta o riservata, i cui insegnamenti sono concessi agli iniziati, ai quali (soli) è affidata la possibilità della rivelazione della verita’ retrostante o occulta, del significato nascosto.
G.M.S. E quindi?
G.G. E quindi scrivere di esoterismo e’ anche guidare il lettore per fargli vedere cio’ che sta “oltre”. Oltre l’apparenza e il senso comune, in primo luogo. Se permetti una domanda adesso la faccio io e inverto i ruoli.
G.M.S. Prego.
G.G. A che punto sei arrivato, visto che non l’hai ancora terminato?
G.M.S. Ne ho letto circa la meta’. Sono arrivato ai momenti in cui Welma ed Elisabeth riflettono sulla scoperta di…
G.G. Per carita’ non svelare nulla ai tuoi lettori. Se sei arrivato a questo punto della storia di certo é perché avevi voglia di seguirla, giusto? Di continuare a leggere…
G.M.S. Ovvio. Chi scriveva che l’unico diritto di un lettore e’ quello di non finire un libro?
G.G. Massimo Bontempelli, se non ricordo male. Pero’ seguimi, ti prego. Se sei arrivato a leggere dove dici é perché qualcosa ti ha spinto a farlo. Perche’ pagina dopo pagina una storia appare, mostrando che puo’ esistere un codice di lettura che è differente rispetto all’ordinario canone interpretativo che siamo stati abituati ad utilizzare. Un codice ermeneutico in forza del quale le cose possono non sembrare quel che sono, ma avere un significato e un senso diverso. Anche e soprattutto questo, nelle mie intenzioni, è scrivere un romanzo esoterico.
G.M.S. Un’ultima domanda. Al Salone del libro di Torino, che aprirà i battenti proprio il 12 maggio prossimo fino al 16, presenterai nel giorno di inaugurazione Il segreto di Welma Fox all’interno di una manifestazione organizzata dalla Massoneria della Gran Loggia d’Italia. Come mai questa scelta?
G.G. Esiste forse un luogo e un momento migliore per parlare al pubblico di una narrazione esoterica che dichiaratamente e, sin dal risvolto di copertina, considera la massoneria come un punto di arrivo della conoscenza iniziatica?
G.M.S. Ma tu sei un massone?
G.G. Se vuoi saperlo perche’ non vieni venerdì prossimo? Invita anche i tuoi lettori. Non mi nascondero’ di certo…