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Senza lasciare traccia. L'umanità della foresta
Debra Granik non è una regista comune: è indipendente ed analizza una delle problematiche che sono meno sotto l'attenzione del pubblico negli Stati Uniti ed invece centrali per la gente comune. Il diritto alla casa, a non essere discriminati sulla base della razza e di altre caratteristiche per ottenerne una in affitto od in vendita (If Beale Street Could Talk di Jenkins lo evidenzia proponendo una lettura del problema negli anni '70). In questo film però non è solo la casa ad essere sotto la lente di ingrandimento, ma anche la scelta di non averne una e di trovare nella foresta un terreno di accoglienza per un padre ed una figlia non comuni.
Tratta dal romanzo di Peter Rock My Abandonment, che significa sia abbandono sia rinuncia, una “resa” in qualche modo, che è quella del padre Will (uno straordinario Ben Foster, che parla soprattutto con gli sguardi) insieme alla figlia adolescente Tom (notevole l'esordio di Thomasin McKenzie), nascosti nella foresta per vivere lontani dal mondo. Lui le insegna tutto, la fa studiare, la fa esercitare a scappare da eventuali controlli, ed il rapporto affettivo che ha costruito con lei è saldissimo ed innocente, come la natura in cui vivono. Saranno scoperti e istradati verso quella che è una casa comune e corrente che lui non accetta, afflitto dagli incubi da stress da disturbo post-traumatico (PTSD), essendo un veterano.
Il film fa riflettere sul magico rapporto che conduce ad una fiducia incrollabile l'una nell'altro dei due protagonisti e l'interazione con le persone che incontrano mostra un'altra America, molto piu' umana di quella ritratta nei telegiornali e nelle news: un'America ai margini, dove la solidarietà è piuttosto diffusa, dove la socializzazione avviene naturalmente. La sceneggiatura, a cura di Granik e Anne Rosellini, partner anche per gli altri film come Winter's Bone, del 2010, che ha lanciato Jennifer Lawrence, è solida, asciutta, e priva di compromessi. La regia sembra quasi seguire il Dogma 95 per quanto la luce naturale sia percepibile sempre nei frames; il ritmo è adeguato alla storia; l'azione è significativa. Un grande film, che insegna a ritornare fra gli esseri umani.